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Vaccini e Ambiente. La scienza​ ed il Principio di precauzione


Vaccini e Ambiente.
La scienza​ ed il Principio di precauzione

Abbiamo già spiegato che la scienza 
“non è fatta per crederci”. Con il "metodo scientifico" si producono dati verificabili di cui si può valutare l`accuratezza. Il nostro rapporto con la scienza dovrebbe essere quello di provare a scegliere informazioni e dati prodotti seguendo il metodo scientifico.  Verificabili ed accurati. 
"La scienza" non ci racconta la Verità. Ci offre le migliori conoscenze di cui disponiamo su un determinato argomento. E quando affrontiamo temi molto studiati possiamo ritenere che le conoscenze scientifiche “siano vere”. 
Sta a noi confrontarci con le conoscenze scientifiche. Provare di capirle. Esercitare il nostro senso critico. Porci domande. 
Ovviamente nel corso dell`epidemia le conoscenze sono evolute moltissimo. In molti casi le prime conoscenze sono state superate da conoscenze più dettagliate. ​ 
I media, inseguendo gli scoop, cercando notizie "sensazionali", hanno causato molta confusione. 
In alcuni casi le “conoscenze scientifiche” in particolare quanto riguardavano temi politicamente sensibili, per esempio l`origine del virus, ci hanno lasciato decisamente perplessi. Dire che "il virus l'hanno fatto i cinesi" fa figo, torna comodo a molti, ma non è provato. 

Decidere di rinunciare alle conoscenze scientifiche, nel migliore dei casi porta a percorsi inconcludentiPartire dalle conoscenze scientifiche non significa rinunciare al proprio senso critico. Al contrario. 
Occorre inoltre sempre chiedersi “dove" si acquisisce un´ informazione. Leggerla sui giornali o sui social media è cosa molto differente che leggerla su una rivista scientifica.

Quello che osserviamo con frequenza è che si rinuncia / rifiuta conoscenze scientifiche perché non si riesce a conciliarle con le proprie ​ teorie, chiudendosi in un vicolo cieco. 
Questo capita, tra l'altro, per l'isolamento in cui quasi tutti si trovano. Ed è alla radice della differenza tra "controinformazione" e "complottismo". 

Quindi, alla fin fine, ben venga “credere nella scienza”, provando però ad essere anche un po' curiosi, a farsi delle domande.

Chi si occupa di scienza da oltre 30 anni sa che in molti ambiti (salute, ambiente,...) le misure stentano a documentare in modo certo gli effetti sulla salute (o sull'ambiente) di determinate esposizioni. Ma quando esistono solide informazioni scientifiche (indagini di laboratorio,  test su cellule o animali, forti analogie con sostanze simili, ecc....) sulla nocività di una sostanza (o lavorazione) gli scienziati hanno spiegato che occorre applicare il "principio di precauzione". Che non è una scorciatoia, non consiste nel "agitare paure immotivate". È la scelta che si fa per motivi etici, per rispetto per il futuro (ma non solo) quando in presenza di fondati sospetti l'osservazione scientifica non può dare risposte in tempo utile. 

Se "si crede nella scienza", occorre farlo sempre. Anche quando la scienza ci spiega cose scomode.
Purtroppo, quando entriamo nel campo dell` ambiente, molti di quelli che “credono nella scienza” per quanto riguarda i vaccini, diventano agnostici.
Proviamo a fare alcuni esempi:

Inceneritori: lo  studio SpoTT spiega che non ci sono differenze di accumulo di diossina, PCB ecc. tra chi abita vicino all'inceneritore del Gerbido e chi abita lontano.
Peccato che “la scienza” ci dica che l`assorbimento di diossine e PCB avvenga per il 90% per via alimentare. Sappiamo che, almeno nelle zone urbane, oggi non ci si alimenta con cibi prodotti nel luogo di residenza. Quindi non ci sono differenze di esposizione tra chi abita vicino all'inceneritore e chi abita lontano. Lo abbiamo scritto nel 2013 (e lì potete trovare più dettagli) e nessuno ci ha mai smentito. Ne poteva farlo. ​ Insomma, si tratta di uno studio fuorviante. Di uno specchietto per le​ allodole. Non lo diciamo noi, ​ce lo dice la scienza.

Inceneritori e rifiuti: Nessuno si è stupito che l´inceneritore del Gerbido sia stato ceduto ad una spa. Avviene abitualmente così. C`era chi già lo prevedeva nel 2004. Il problema non è che “i privati fanno meno controlli”. È una bufala diffusa per distrarre. 
Se privati (o comunque delle spa) comprano un impianto di incenerimento di rifiuti, vogliono garanzie per la redditività del loro investimento. E quindi occorre che lo Stato non legiferi per la riduzione dei rifiuti. Quindi niente norme per ridurre o riutilizzare i rifiuti.
La raccolta differenziata, invece sì! Eliminare l'umido serve ad aumentare il potere calorico dei rifiuti da bruciare. Ce lo dice la scienza.
N.B.: non vi sto dicendo di non fare la raccolta differenziata. Vi sto spiegando perché si insiste solo su questa.

Nucleare: già alcuni anni fa avevamo previsto che qualcuno avrebbe riproposto il nucleare per motivi ecologici. Peccato che il decommissioning delle centrali nucleari sia lungo. I tedeschi avevano previsto 20 anni, poi hanno fatto marcia indietro e hanno iniziato a parlare di 100 anni. 
In origine si prevedeva che i cosi di decomissioning (di smantellamento e custodia dei rifiuti) fossero 4 volte i costi di costruzione e gestione delle centrali. Poi sono cresciuti.
Insomma, il nucleare è un altro elegante sistema per scaricare i costi sulle generazioni future. Ce lo dice la scienza.
P.S.: non preoccupatevi. Il combustibile è scarso ed il nucleare non si farà mai. Magari si costruiranno centrali che poi non funzioneranno mai. Sono “progetti” che servono a dare un po´di finanziamenti alla corte di postulanti che circonda questo governo. Ma potranno sperperare i nostri soldi solo se “chi crede nella scienza” non si porrà domande e non eserciterà il suo senso critico

TAV: La TAV Torino Lione è un tema molto divisivo. Al di là di come la pensiate, se avete letto la documentazione​ prodotta dal movimento No TAV avrete capito che è stata prodotta con metodologie rigorose ed è verificabile. Insomma è stata prodotta con metodologia scientifica, e non è mai stata smentita.  Le imprese ed i partiti pro TAV hanno costantemente cambiato gli obiettivi e tirato in ballo nuove ragioni proprio perché non potevano confutare i documenti che dimostravano la nocività e inutilità della TAV Torino Lione.
Consideriamo per esempio i dati che dimostrano che la vecchia linea ferroviaria non é destinata a saturarsi e che le proiezioni di crescita del traffico ferroviario dei fautori della TAV erano il frutto di fantasia. 
Alla​ fine nessuno ha più contestato nel merito i dati del movimento NO TAV, ma gli spasimanti della TAV hanno iniziato a dire “Se si fosse ragionato così non si sarebbe fatto mai niente!”, “Si costruisce la linea e questo farà aumentare il traffico". 
Ammesso e non concesso che esista questo rapporto meccanicistico, chi lo asserisce ha un problema. Perché su un altro fronte i medesimi soggetti si dichiarano preoccupati per il riscaldamento globale e più d´uno dice di essere un “FFF”.
Ora, se “credono nella scienza” allora devono prendere atto che la loro passione per la TAV è destinata ad aumentare le emissioni di CO2. E quindi , visto che la scienza ci dice che il riscaldamento globale è la minaccia più seria per l`umanità (enormemente peggio della pandemia da SARS-Cov-2) allora sarebbe bene che facessero riferimento alla scienza anche per la Torino Lione.
Carlo    (12 di 12)

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