Se guardiamo i dati, scopriamo che i media hanno scelto di non svolgere un ruolo utile.
Chi ha avuto la pazienza di seguire i post su vaccini, pro vax e no vax fino a qui si è sentito raccontare in tutte le salse che il problema non sono i dati, ma è l'informazione diffusa dai media. I dati pubblicati su riviste scientifiche accreditate esistono. Ed esistono anche molti altri lavori scientifici che aiutano a comprendere la situazione.
Se guardiamo i dati, scopriamo che i media hanno scelto di non svolgere un ruolo utile.
E' possibile che in un anno e mezzo di pandemia giornali di rilevanza nazionale e televisioni non abbiamo individuato al loro interno un giornalista, che dedicandosi al tema abbia sviluppato una sufficiente competenza e capacità di muoversi tra le fonti?
Se leggiamo i giornali ed ascoltiamo le televisioni, la risposta è no.
Eppure esistono anche fonti serie, in italiano, che non si fanno prendere dalla frenesia di stupire con notizie sensazionali e producono informazioni utili.
Proviamo per esempio cosa ci dice la Fondazione GIMBE che ha elaborato i dati dell'Istituto Superiore di Sanità....
Badate bene, GIMBE non esprime le sue opinioni. Fornisce delle misure che descrivono quale sia la situazione.
Confrontando la frequenza di infezione nei vaccinati con ciclo completo con la frequenza di infezione tra i non vaccinati si è calcolata la protezione data dal vaccino.
N.B.: Attenzione. L'incrocio degli assi cartesiani non avviene al 0%. Il grafico può dare una impressione di decrescita molto superiore al reale.
Vediamo che la protezione contro il rischio di morte nel corso del tempo è rimasta stabile, crescendo modicamente dal 96% a un po' più del 97%
La protezione contro il rischio di essere ricoverati in terapia intensiva è scesa da circa il 97,5% al 96,5%.
Il rischio di ospedalizzazione è rimasto sostanzialmente stabile con una protezione intorno al 95%.
Invece la protezione contro il rischio di Covid in genere ("di diventare positivi") è scesa dal 88% a poco meno del 80%
Per i più attenti sono cose già note, ma qui "hanno dato i numeri"
Ma poi GIMBE si è interrogata sulla decrescita della protezione contro la Covid in genere . Per fare questo ha analizzato le "positività" per classe di età.
- Si può facilmente osservare che per gli over80 la protezione resta stabile, intorno al 90%.
- Tra i 60 ed i 79 anni la protezione scende dal 92,5% a poco più del 85%
- Tra i 40 ed i 59 anni la protezione scende dal 85% scarso al 77%
- Tra i 12 ai 39 anni, la protezione scende dal 80,5% al 67,5%
Possiamo riflettere e farci delle opinioni, ma il report di GIMBE da informazioni precise sull'efficacia dei vaccini.
L'efficacia dei vaccini per la malattia grave intesa come ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o morte non è calata.
L'efficacia rispetto alla diagnosi di SARS-CoV-2 asintomatica o con sintomi lievi è diminuita.
Ma vediamo che
- Questa riduzione praticamente è assente negli over 80;
- Poi, con il calare dell'età si osserva una riduzione della protezione.
E questo non può essere attribuito ad una minore risposta del sistema immunitario nei giovani. Il dato invece suggerisce in modo molto netto che i comportamenti individuali sono fondamentali per prevenire contagio anche nelle persone vaccinate.
Questo è solo un esempio. Che ci mostra che, se si vogliono informare le persone e si rinuncia al sensazionalismo, è facile informare in modo semplice.
Non è in corso una lotta del "Bene" contro il "Male".
Siamo semplicemente in una situazione dove abbiamo degli strumenti e delle misure che possono aiutare in modo drastico a ridurre i danni alla salute ed a condurre una vita non ancora normale, ma molto più libera che non negli ultimi 18 mesi.
Carlo ( 11 di 12 )
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