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Quanto proteggono i vaccini?


Nei giorni scorsi abbiamo parlato di libertà e vaccinazione (
Uno) regole e informazione (Due)
e dei limiti dell'informazione (
Tre). E poi sulla buona informazione come alternativa migliore dell'obbligo (quattro). Poi cui siamo chiesti "perché si è scelto di lasciare il tema degli effetti avversi da vaccino ai no -vax." (Cinque). 

Senza fare concorrenza ai “virologi” possiamo dare un contributo ad inquadrare questo argomento. Occorre in primo luogo chiarire che ci sono 3 aspetti da considerare:

  • la protezione contro i rischi gravi (ricovero in Terapia Intensiva e/o decesso)
  • la protezione contro la Covid in forma lieve;
  • la riduzione del rischio di essere contagiosi (di avere un tampone positivo)
In linea generale la protezione data dai vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) è superiore a quella data da AZ o J&J, ma per il rischio di malattia grave i dati hanno comunque sempre descritto una sostanziale equivalenza dei vaccini.
In origine, quanto l’infezione era causata dalla variante inglese, si parlava di una protezione assoluta (o quasi assoluta) per i rischi di malattia grave.
Oggi, con la variante indiana, i dati sono più confusi. Quantomeno nella narrazione data dai media. Sappiamo che gli ultra 80enni (ed i malati con patologie gravi) possono non essere adeguatamente protetti da 2 dosi di vaccino. Oggi abbiamo conferma (misure) che la protezione decresce con il trascorrere dei mesi.
Dati scientifici, oggi parzialmente superati, parlavano di un 96% di soggetti ultra80enni protetti. 
Ma un “Giornalone” pro-vax nelle scorse settimane è riuscito a titolare  “Il vaccino funziona. In Terapia Intensiva 3 malati su 4 sono non vaccinati”. Dato che se fosse vero (se si entra nei dettagli si scopre che non è vero) deporrebbe per una efficacia drammaticamente bassa dei vaccini.

Per quanto riguarda la malattia in forma lieve, la protezione era (variante inglese = alfa) del 95% - 97% per Pfizer e del 94% per Moderna. Oggi a suon di titoloni si “spara” che il vaccino protegge contro la malattia in generale, citando percentuali di protezione contro le forme gravi. Fino ad un mese fa i dati sull’efficacia variavano dal 65% in Israele ad un’efficacia del 90% (dati tedeschi).
Ora, le differenze possono essere così rilevanti per molte possibili ragioni: 
  • per una diversa struttura di popolazione;
  • per una differente prevalenza delle diverse forme di virus, 
  • per esiguità delle osservazioni per la variante indiana, ecc.. 
Ma oggi la protezione è diminuita. Almeno così sembra. Ma le informazioni sono sovente elusive, genericamente rassicuranti. Proverremo a capire con l'"ultima puntata"....

La terza informazione, ovvero "Quanto è grande per i vaccinati la riduzione della probabilità di essere infettivi?" è quella che istintivamente interessa di meno, ma per alcuni aspetti è la più importante.  E' l'informazione intorno alla quale dovrebbe girare tutta la diatriba su Green Pass e obbligo vaccinale.
Con la variante inglese la riduzione del rischio era del 90% per Pfizer e Moderna, e di parecchio inferiore con AstraZeneca.
Ed oggi, con la variante indiana? I dati latitano. Da 15/20 giorni si sentono “esperti” dire con tono scostante  “Ma lo sappiamo tutti che i vaccini proteggono poco contro il rischio di essere infettivi!”
Nel caso la domanda è "Si, ma quanto?"
Anche in questo caso l'informazione data dai media da l'impressione di essere evasiva. Anzi, è evasiva,
Eppure è un’informazione determinante per decidere quanto impegnarsi per ampliare la copertura vaccinale.
Se ci limitiamo ai media (siti internet compresi), che sono l'unica fonte di informazione per la quasi totalità degli italiani, le informazioni depongono per una generica utilità del vaccinarsi. Se si approfondisce, si scopre che la vaccinazione garantisce una rilevantissima protezione contro le forme gravi di Covid ed una protezione, minore, ma pur sempre significativa, contro le forme lievi. Anche se è difficile capire quanto...
Ma su quanto si riduca la probabilità di essere contagiosi per i vaccinati, i media tacciono...

In generale i media non ritengono di dover dare dati per capire. Spingono per la vaccinazione, Forsennatamente. Ma sembrano non chiedersi dove vogliano arrivare.
E così molti scelgono di non vaccinarsi perché non hanno ricevuto una informazione adeguata, trasparente e non reticente. Insomma, molti non si vaccinano perché l’informazione è irritante, non perché i vaccini non proteggano.

Carlo (06 di 12)

Ah, sì...! La risposta ci sarà con l'ultima puntata....

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