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Acquarelax, il risveglio dei responsabili

Dopo il nostro post di ieri mattina, nel pomeriggio di ieri il Comune ha finalmente dato prova di esistenza in vita con un comunicato di regime e l'invito a scaricare un modulo per il rimborso. Noi abbiamo provato a fare quello che sarebbe spettato loro: capire le ragioni della chiusura e cercare di tutelare servizio, soci, clienti e personale.
Abbiamo incontrato il presidente dell'Associazione per capire quali fossero le ragioni di una decisione così drastica. Ci ha raccontato una storia che rappresenta bene la gestione di questa città, come anche lui ha sintetizzato in un tweet (qui accanto) con cui venerdì annunciava la fine dell'attività.
L'Associazione, durante l'avviamento dell'attività, ha maturato morosità considerevoli (oltre 100 mila euro) nei confronti dei fornitori. Per rimettere in sesto la situazione economica, Acquarelax ha effettuato investimenti sia in attrezzature che in attività, proponendo ai clienti e ai soci un ventaglio di
attività che spaziavano dalla spa alla riabilitazione motoria. Intanto rientrava progressivamente dal debito, anche se non riusciva a rispettare il piano di rientro che aveva stabilito con "Le Serre". Un anno fa - racconta il presidente dell'associazione - il debito verso "Le Serre", cioè verso il Comune, era di circa 18 mila euro: il debito è stato estinto e nelle mani degli amministratori de "Le Serre" ci sono anche 3000 euro di cui hanno preteso il versamento in cambio della promessa di rinnovo della concessione di uso dei locali, in scadenza.
Anche il debito per la fornitura di calore verso NOVE è stato progressivamente ridotto, anche se permangono ancora criticità considerevoli.
Almeno il trend era stato invertito: il personale (16 unità fra amministrativi e operatori sanitari e sportivi) è stato pagato e anche i fornitori hanno cominciato a vedere la fine del tunnel. Il debito stava scendendo, come ben sapevano anche i dirigenti de "Le Serre" a cui periodicamente veniva illustrato l'aggiornamento del bilancio e il monitoraggio del piano di rientro.
Nessuna delle richieste dell'Associazione per risparmiare sui costi è stata presa sul serio e ha trovato una qualche rispondenza: dal consumo energetico abnorme, viste le note carenze della struttura, alla richiesta di frazionare l'impianto elettrico, magari collegandolo al fotovoltaico onde risparmiare sull'energia. Niente da fare, col fotovoltaico si pagano i lauti stipendi dei dirigenti de "Le Serre", di frazionamento non se ne parla, così come non si parla di rendere meno energivori i locali della Città della Conciliazione (problema che riguarda anche gli altri utilizzatori).
A tutto questo si aggiunga il fiume di danaro che dal Comune corre verso le associazioni, la sponsorizzazione del Torneo di Boxe  a Torino (15 mila euro!) e l'infinita elargizione di prebende pre-elettorali che scoraggerebbero anche un santo dall'investire ancora in un comune che coltiva solo clientele. Dunque ha ragione Acquarelax e torto "Le Serre" e Comune? Non sta a noi decidere e neanche è ragionevole pensare che il "torto" stia da una parte sola. Certamente anche l'Associazione ha mancato e non sempre i suoi impegni li ha rispettati come sarebbe stato giusto. A due domande però gli amministratori pubblici dovrebbero rispondere: se i conti stavano migliorando, perché non assecondare il risanamento? E' meglio una struttura vuota che costerà alla collettività per mesi e mesi o un'attività che lentamente rientra dei debiti e produce servizio e occupazione?
Il sindaco e il presidente della società "Le Serre" - momentaneamente distolti dalle loro attività principali, inventariare i suoi fallimenti il primo, fare la ruota come un pavone il secondo -  sono intervenuti a loro modo dopo aver appreso dal nostro blog della situazione di Acquarelax: facendo finta che la cosa non sia affar loro, che sia tutto a posto. Basta scaricare l'apposito modulo per chiedere il rimborso...
La difformità di trattamento che l'amministrazione comunale e i lacchè de "Le Serre" riservano agli operatori con cui hanno a che fare sono così smaccate che davvero scoraggerebbero qualunque investimento nella nostra città. Sorvolando sulle prebende alle associazioni "amiche", basta soffermarsi su "Le Serre" e sulla sua capacità di distruggere attività rimpiazzandole col nulla: i locali di Epicentro sono chiusi da mesi e i cittadini pagano le spese, quelli di Acquarelax lo saranno per i prossimi e noi pagheremo le spese.
Altre associazioni sono state trattate ben diversamente, ad esempio Ultramundum: dopo aver accumulato diecimila euro di affitti arretrati, si è vista confezionare un progetto sponsorizzato dal Comune per lo stesso importo. Non raccontiamo qui com'è finita, lasciamo che siano i virtuosi dei social network e i ciclisti felici a raccontarvelo. Se saranno capaci di sollevare lo sguardo dal'ombelico e  imparare finalmente la differenza fra interesse personale e collettivo.
Attendiamo commozione dell'inutile assessore al lavoro del Comune, sempre pronta a versare lacrime per i posti di lavoro che gli altri cancellano. Quelli che cancella il comune, no.
Ovviamente nei prossimi giorni sentiremo la versione de "Le Serre" - peraltro sempre molto lunga nelle risposte e un pochino reticente - e ve ne daremo conto. Intanto una informazione che né il Comune né i giornalisti lecca lecca hanno dato: coloro che hanno acquistato i buoni su Groupon (quasi mille venduti) e non li avevano ancora consegnati ad Acquarelax, debbono essere rimborsati da Groupon.
Mariano Turigliatto