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Un volontario ci scrive, noi proviamo a rispondere

Eravamo preoccupati per il polverone scatenato dai supporter dell'amministrazione per coprire la realtà di disorganizzazione e di pressapochismo che ha messo a rischio il lavoro di tante persone che in perfetta buonafede hanno dato la loro disponibilità ad aiutare gli altri. Avevamo sfidato i sollevatori di polvere a mettere nero su bianco quanto lasciavano intendere senza affermarlo direttamente, come si conviene a gente per bene. Sono scappati tutti a gambe levate, come da copione, rivelando quanto valgono.
Un volontario (che desidera restare anonimo), invece, ci ha scritto, confermando il nostro racconto, aggiungendovi elementi che davvero ci fanno preoccupare ancora di più:
Formazione in 2 ore - con racconto di come si indossano mascherina e guanti e quali le misure di profilassi - a volontari ai quali viene detto che avrebbero supportato persone in difficoltà facendo la spesa, servizio che poi il suo gruppo non è mai stato chiamato a svolgere. Inserimento degli stessi volontari, così formati, un due chat whatsApp, uno di soli amministratori e uno operativo, attraverso cui ricevere chiamate e dare disponibilità. 
Coordinamento sia attraverso il Comune, sia attraverso Grugliasco Giovani (che cosa c'entra con la protezione civile?). Servizio svolto: preparazione buoni spesa con relativo trattamento dei dati sensibili dei richiedenti, distribuzione degli stessi a domicilio, servizio di pattugliamento nel periodo pasquale ed infine distribuzione delle mascherine fornite dal Comune. 
Il volontario racconta anche che nei giorni del "pattugliamento" (11-13 aprile) a fianco dei Carabinieri volontari, non ha ricevuto la promessa pettorina di riconoscimento (pazienza), ma (fatto grave) lui e i suoi compagni non sono stati messi al corrente della lettera di diffida (?) che il Prefetto avrebbe inviato al Comune, mandati allo sbaraglio anche di fronte alle ostilità di parte della popolazione.
L'ultimo servizio a cui è stato chiamato risale a un mese fa, ma gli risulta che tutti i lunedì alle 15 presso la sala consigliare vengano riuniti gruppi di 15 persone che hanno dato la disponibilità a diventare volontari. Non sa che fine facciano poi i nuovi volontari "formati".
Fatto assai grave, il volontario segnala anche che, durante le chiamate in Comune,  molto raramente i presenti - sindaco, addetti, vigili urbani, assessori - indossavano i necessari dispositivi di protezione giustamente imposti a tutti gli altri. Da qui la preoccupazione quando, il 1 maggio, ha ricevuto la lettera di cui ci siamo occupati (leggi).
Ai volontari, al momento dell'avvio della prestazione, è stato chiesto di firmare  le liberatorie di prassi, per consentire al Comune  di documentare ciò che si faceva nell'emergenza coronavirus. Si è parlato anche di un docufilm: neanche su questo aspetto c'è chiarezza. Sono persone pagate? Che cosa c'entra l'Informagiovani e quando fa il disturbo? Questa curiosità non è poca cosa, se si considera che il volontario vorrebbe essere rassicurato circa il fatto che lui e i suoi colleghi (parecchi in cassa integrazione)  vorrebbero essere certi di non essere stati gli unici ad aver messo a disposizione mezzi e benzina senza ricevere nemmeno una bottiglietta d’acqua a fine giornata.
Data la fumosità della vicenda, la formazione di sempre nuovi volontari senza che si capisca il perché, la volatilità dei responsabili, insomma tutti gli aspetti di cui si è già lungamente discusso, il volontario si è autosospeso da eventuali altri servizi, in attesa che qualcuno faccia chiarezza, rassicuri e dica a tutti con certezza come stanno le cose.

I consiglieri comunali di Grugliasco Democratica, hanno così risposto al volontario, aggrappandosi alle poche risposte fin qui ottenute dall'amministrazione:

1) i volontari di Grugliasco sono parte della Protezione Civile? A noi volontari (anche noi...) è stato detto che venivamo inseriti nella Protezione Civile. Alcuni erano legittimamente contenti, altri indifferenti perché avevano semplicemente voluto dare la propria disponibilità in un momento in cui c'è bisogno di tutti. Su questo abbiamo presentato un'interrogazione all'Amministrazione comunale per avere chiarimenti; ma le informazioni disponibili ci dicono che non siamo Protezione Civile. Nella stessa chiediamo anche se esiste davvero una lettera di diffida del Prefetto e che ne sia stato.

2) organizzazione del servizio di volontariato comunale: è evidente che sotto il profilo organizzativo ci sono state difficoltà. Nulla da dire a carico di chi si è prodigato per far funzionare la "macchina dei volontari" (qualcuno lavorava anche di notte!!!). Ma se un Comune volesse organizzare una Protezione Civile diffusa e coinvolgendo i cittadini, dovrebbe fare un salto di qualità. Serve anche la formazione per chi gestisce le organizzazioni. Non ci si può basare esclusivamente sulle doti individuali delle persone.

3) la formazione ha riguardato le misure di protezione individuale per il SARS-CoV-2. Se per imbustare dei buoni non serve molta preparazione, salvo che una corretta gestione della privacy, per consegnare buoni o spese a casa, per vigilare sul territorio, occorre formarsi. Siamo nel campo della formazione degli adulti. Non basta "sapere", ma occorre "saper fare" e "saper essere". E per fare un gruppo che sappia operare, servono percorsi ad hoc. Il modo in cui intervenire, il modo con cui rapportarsi è importante, anche per un semplice "controllo di comunità". Anche perché non è un gruppo di amici ad agire, ma è qualcuno che lo fa per conto di una pubblica amministrazione.

4) i "pattugliamenti" sono stati un errore e non hanno portato benefici rispetto ad altre zone. E' mancata la giusta preparazione; a livello di singoli si è usato il buon senso. Ma qualche singolo ha assunto atteggiamenti un po' troppo dirigisti. Questo a sentire commenti raccolti. Più di una persona ha detto che vedere coppie di persone, magari con una qualche divisa, invece che infondere sicurezza, incuteva timore. Ora, tutti sappiamo che le sensibilità sono differenti, Ma crediamo che occorra tenere conto anche di queste sensibilità.

5) su altri aspetti (uso di mascherine, guanti, gestione del lavoro) possiamo discutere. Ma crediamo che non sia il momento. Soprattutto da parte di una lista civica di opposizione.

6) al momento non possiamo che suggerire a tutti di agire secondo la propria sensibilità. Se si riesce a fare qualcosa di utile a tutti, tanto di guadagnato. Anche se con la sedicente Protezione Civile di Grugliasco. Qualcuno ci ha anche detto che continua lo stesso, specificando di essere solo un volontario, non un volontario di Protezione Civile.

Quello che ci preme in questo momento è riportare l'amministrazione con i piedi per terra. Un Comune deve agire con atti formali, nell'alveo di quanto previsto dalle normativa. Non farlo genera iniziative destinate all'insuccesso e causa scoramento in chi ci ha creduto.

Carlo Proietti
Claudio Cerruti

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