Come sta l’epidemia. Informazioni e numeri prima di un temuto rimbalzo
Non avremmo mai pensato che diventasse compito di una lista civica, ma intorno a noi vediamo (quasi) solo persone che dichiarano e urlano le loro soluzioni, e (quasi) nessuno che prova a spiegare. Ma Grugliasco Democratica serve anche a questo!
Vi regaliamo quindi un po’ di tabelle e qualche osservazione.
I dati da cui partiamo sono sempre gli stessi; quelli ufficiali forniti quotidianamente sulla situazione delle singole Regioni.
Questi dati non descrivono direttamente l’epidemia, perché derivano dagli approcci differenti, con cui si va “a caccia” di casi facendo tamponi ai “sospetti“: sintomatici, contatti stretti, esposti professionali, degenti in RSA. A mano a mano diventa più significativo il peso dei dati riferiti alle verifiche di avvenuta guarigione (di “avvenuta negativizzazione”)
Tra una decina di giorni speriamo di avere gli esiti dell’indagine epidemiologica con test sierologici.
Cosa vi “regaliamo” oggi?
A) Una tabella riepilogativa con i numeri ed i tassi per tutte le Regioni al 11 maggio 2020, quella in cima al post.
B) Una tabella analoga con i dati del 4 maggio scorso dunque di una settimana prima;
C) 3 tabelline (3) riepilogative che confrontano la situazione complessiva delle 8 Regioni più colpite (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Prov. di Trento) facendo riferimento ai tassi (“frequenza”)
D) Una tabella (4) da cui risultano le variazioni, Regione per Regione, avvenute tra il 4 maggio e l’11 maggio. Al fondo trovate anche le 8 tabelle riepilogative (da A a H) riferite alle 8 Regioni più colpite. Potete anche scaricarle nei formati pdf (qui) e excel (qui)
Si notano alcune cose interessanti, anche se le più gustose ce le riserviamo per la fine… !
Tamponi: da inizio epidemia siamo ad oltre 2.600.000 tamponi effettuati, con 1.700.000 persone interessate. In 4 Regioni hanno effettuato tamponi con una frequenza superiore a 90 tamponi / 1.000 residenti (Veneto, Trento, Bolzano, Val d’Aosta) e in 3 di queste aree i tamponi hanno coperto più di 50 persone /1.000. Se consideriamo le performances dell’ultima settimana (con 415.mila tamponi effettuati e 212mila persone interessate), a queste 4 aree si aggiunge il Friuli Venezia Giulia.
In alcune di queste zone, si può ipotizzare che l’attività riguardi in larga misura le verifiche di negativizzazione. Ma i dati ufficiali continuano a non distinguere i tamponi in base al motivo per cui sono stati effettuati.
I dati della Puglia relativamente alle persone testate sono sbagliati, probabilmente per un errore in quanto comunicato il 4 maggio.(probabilmente erano circa 45mila…), con una stima di circa 10mila nuove persone testate nella settimana.
Gli “attualmente positivi”: salvo che nelle Marche e in Molise, ovunque sono diminuiti gli “attualmente positivi”. Complessivamente gli “attualmente positivi” si sono ridotti di circa il 17,5%.
La riduzione degli attualmente positivi è più significativa per le 8 Regioni più colpite; in particolare si può osservare come sia stata più rilevante nelle Regioni dove l’infezione era più frequente. Quindi è un buon segno. Le misure di prevenzione hanno funzionato.
Ma attenzione, i dati si riferiscono ai contagi precedenti al 4 di maggio … I nuovi casi hanno una frequenza bassissima in molte Regioni. In Lombardia, Piemonte, Liguria e Molise, per la passata settimana, restano comunque nell’ordine da 3,7 a 2,7 / 1.000 residenti.
Sappiamo bene che ad ogni caso noto corrisponde un numero di contagiati non noti (molti esperti lo stimano in almeno 4 volte superiore), per cui serve ancora molta prudenza.
Soprattutto servirebbe sapere quante persone sono ricoverate in strutture; in particolare sarebbe necessario ci dicessero dove sono conteggiati i ricoverati in RSA. Questo per sapere quante sono le persone in isolamento domiciliare fiduciario, dato importante per gestire la sicurezza a livello locale.
Morti: I morti sono 30.739 e di questi ben 27.637 (il 90 %) sono a carico delle 8 Regioni più colpite
Dove l’epidemia è stata più intensa, purtroppo si continuano a registrare morti in numero drammaticamente altro. Su 1.660 morti avuti nella settimana in Italia, ben 1.499 sono a carico delle 8 Regioni più colpite.
La mortalità in poco più di 2 mesi in 4 Regioni è quasi di 1 decesso / 1.000 residenti, ed in 2 Regioni, Lombardia e Valle d’Aosta, la soglia del 1/1.000 è drammaticamente superata.
La letalità (apparente) non ha avuto molte variazioni rispetto alla scorsa settimana, anche se si registrano lievi aumenti (i nuovi casi aumentano più lentamente ed i decessi riguardano persone ammalatesi da 15- 20 giorni)
I numeri: Le tabelle delle 8 Regioni più colpite costituiscono l’aggiornamento delle tabelle della scorsa settimana.
• In giallo sono evidenziati i dati settimanali.
• In ocra sono evidenziati gli “apici” / i “punti di svolta”.
Ad occhio si vede facilmente come ovunque siamo in fase di discesa, in alcune Regioni da tempi più lunghi, in altre da breve tempo.
Quello che ci sembra più importante è capire che l’epidemia ha diviso l’Italia in 2 aree, che hanno più o meno il medesimo numero di abitanti.
Tutti i parametri distinguono radicalmente le 2 zone, la prima composta da 8 tra Regioni e Province autonome. Ognuno può valutare sa sé.
Dal punto di vista pratico, le 8 Regioni dell’epidemia hanno un numero di “attualmente positivi” da 8 a 10 volte superiori rispetto al resto d’Italia. In particolare la situazione del Piemonte e della Lombardia è ancora molto più rilevante (3,02 e 3,06 attualmente positivi / 1.000 residenti). E sia pure con un importante trend di diminuzione degli “attualmente positivi”, sono le Regioni con il maggiore numero di nuovi casi.
Chi è arrivato fino a qui, probabilmente non si è annoiato con questo esercizio di produzione di informazioni partendo dai dati disponibili. E noi ci chiediamo come mai a livello istituzionale si faccia tanta fatica a produrre informazioni interessanti e funzionali ad orientare le persone verso scelte e comportamenti utili.
Un saluto
Carlo Proietti
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