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Commercio: si riparte! Con quali regole e agevolazioni? Una lettera all'Amministrazione

Molti si lamentano ‘per la lentezza con cui sono state date indicazioni per le attività in cui è più difficile organizzare la ripartenza. A Grugliasco, come altrove, la ristorazione per l’elevato numero di piccoli esercizi è sicuramente una criticità. Ci vuole chiarezza e ci vogliono proposte che aiutino il commercio, specie i settori più penalizzati dalla chiusura e dalle prescrizioni.
Vediamo un po’...

Il 12 maggio sono uscite le indicazioni tecniche dell’INAIL “Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della ristorazione“. La principale difficoltà è trovare le 2 pagine di indicazioni tecniche (una delle quali riferite ai lavoratori) in un documento di 20 pagine..
Per i dettagli leggiamoci l’originale del documento da pagina 12 a pagina 13.
E’ prevista una lunga serie di azioni per evitare la trasmissione virale per via cutanea. Ma le indicazioni di maggiore interesse sono:
✗ privilegiare soluzioni che prevedano l’uso di spazi aperti
✗ l’auspicio di “soluzioni di sistema” che favoriscano queste modalità
✗ la rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri.
✗ La definizione di limite massimo di capienza prevedendo uno spazio di norma non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.

Successivamente, il 16 maggio 2020 sono state emanate le “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”. Per i dettagli leggiamoci la scheda, o ci scarichiamo il documento completo dal sito web della Regione Piemonte. Per quanto riguarda l'attività di ristorazione, qui la scheda.

Anche in questo caso è prevista una lunga serie di azioni per evitare la trasmissione virale per via cutanea. Ma le indicazioni di maggiore interesse sono:
✗ Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.
✗ Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.
✗ I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
✗ La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.
✗ Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

Bisogna essere chiari. Ciò a cui si deve fare riferimento per ottemperare ad obblighi normativi si deve fare riferimento al documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Il primo è un documento tecnico. E in materia di salute, decidono le Regioni...
Questo documento può essere gradito, perché prevede cose più facili da attuare. Meno impattanti. Ma gli esercenti riflettono e sanno bene che se le misure sembrano poco cautelative, rischiano di avere i locali vuoti perché le persone non si fidano.
Qualcuno ci ha anche telefonato, chiedendo lumi.
Al di là di dire che tutte le misure sono importanti, ma quelle più rilevanti ai fini del contagio sono quelle che prevengono il contagio per via aerea, non riteniamo utile esprimerci per evitare di aumentare la confusione che giustamente molti lamentano. Considerato però che tutti auspicano l’uso di spazi aperti, abbiamo scritto al Sindaco di Grugliasco chiedendo che

“con la massima urgenza si regoli la concessione in uso gratuito di spazi esterni ai locali estendendola ai massimi limiti ritenuti possibili, per garantire anche in ambiente esterno il distanziamento nei termini previsti dalle Linee Guida dell’INAIL.
In questa prospettiva, si ritiene che - eventualmente in una seconda fase - possa essere valutata anche la possibilità di concessione in uso, in determinate fasce orarie, di strade e passaggi, ove tecnicamente possibile e sicuro.
Analoghe misure possono ovviamente essere previste anche per altre attività, a cominciare dalle attività commerciali, per superare i limiti derivanti da locali talvolta di dimensioni molto ridotte
”. La lettera completa è qui.

Insomma igienizziamo tutto, con impegno. Ma soprattutto lavoriamo per consentire il mantenimento di distanze rassicuranti per tutti, 2 metri, ed aria il più possibile pulita…. E siamo certi che anche il Comune di Grugliasco farà di tutto per favorire questa via nell’interesse di esercenti e residenti

P.S.: per evitare polemiche sciocche, citiamo solo Ranieri Guerra, vice direttore vicario OMS che in un’intervista del 29 aprile ha detto:

"
“Lo stesso discorso vale per la trasmissione del virus a partire da superfici infette. È vero che i droplet possono atterrare sugli oggetti e che se, dopo averli toccati, si porta la mano agli occhi, alla bocca o al naso, ci si potrebbe infettare. Occorrono però condizioni particolari, una carica virale sufficiente ad infettare. Per quanto teoricamente possibile, non è una modalità di trasmissione che finora è stata osservata.”

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