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Epidemia e clientelismo. Ma come sono stati usati i vaccini?

Continuano a crescere le polemiche per la lentezza della campagna vaccinale e ogni giorno
aumentano i racconti di anziani in attesa della vaccinazione richiesta da oltre un mese.
Qualcuno dirà  "Non arrivano i vaccini!". Giusto. 
Ma il problema resta grosso. Anche i sassi sanno che la letalità della Covid19 e la mortalità sono molto basse fino ai 50 anni (o se preferite fino ai 60 anni) e poi crescono in modo impressionante con il crescere dell'età. 
Per chi ha voglia di rinfrescarsi al memoria la tabella riporta di dati relativi al secondo semestre del 2020.  I dati risentono di qualche imprecisione ma danno la dimensione del problema.


Comunque in Italia sono arrivate 9.577.500 dosi di cui 6.610.500 di vaccino Pfizer,  493.000 di vaccino Moderna e 2.474.000 di AstraZeneca.  Si potrebbe discutere sulla lentezza soprattutto in alcune Regioni e/o sul numero di dosi utilizzate, ma è inevitabile che i tassi di copertura della popolazione siano ancora molto bassi.

Però possiamo chiederci come sono stati utilizzati i vaccini. Se ci sono poche dosi, a maggior ragione è importante utilizzarle bene!
Il Sole 24 Ore (la"Gazzetta Ufficiosa") fornisce i dati sul numero di dosi somministrate per Regione e classe di età.  Se rielaboriamo il dato, ecco cosa viene fuori!


La tabella riporta la distribuzione per classe di età dei vaccini utilizzati (vaccinati) per Regione. La graduatoria riguarda la percentuale di dosi destinate agli over 69.

Se guardiamo alla somministrazione della sola prima dose, la situazione cambia,ma non di molto. La tabella riporta la distribuzione proporzionale della prima dose per classe di età. E la graduatoria delle Regioni. Le Regioni "colorate" sono quelle che mantengono la fascia di merito (o demerito)   


Questo dato descrive solo il razionale uso delle dosi di vaccino inoculate e non la copertura degli anziani.
Mi raccomando, niente moralismi. Chi è stato convocato per essere vaccinato in  funzione dell'appartenenza ad un gruppo lavorativo a rischio ha fatto bene a vaccinarsi.
I dati ci permettono di valutare politicamente l'operato delle Regioni.
Vaccinare i più anziani significa ridurre (e poi svuotare) i reparti ospedalieri e le Terapie Intensive. E, con l'eccezione degli operatori sanitari (che rischiano di trasmettere il contagio a soggetti fragili)  i vaccini andavano destinati ai più anziani. 
Per chiarezza, è vaccinando gli anziani (ed i soggetti realmente fragili) che potremo riaprire le scuole. Non vaccinando gli studenti.
Carlo Proietti

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