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Cartelle pazze: il Comune di nuovo all'opera

Pensavamo che, dopo lo scandalo e i disagi prodotti dalla prima raffica di cartelle pazze, la situazione si sarebbe normalizzata, riservando il trattamento persecutorio ai soli cittadini evasori o elusori. Invece no, si trattava solo di una breve tregua, di quelle che servono a far calmare le acque per ripartire con gli stessi metodi e la stessa modalità scellerata: anziché incrociare gli archivi esistenti, magari aggiornandoli, per andare a colpire chi non paga o fa il furbo, una sventagliata a caso. Qualcuno impigliato nella rete ci sarà, gli altri si ingegnino a perdere tempo, soldi ed energie per dimostrare che l'accusa di essere morosi non è vera. 

Riportiamo a titolo esemplificativo il modulo anonimizzato di una comunicazione ricevuta da una cittadina grugliaschese proprietaria di un box auto della superficie di 18 mq circa, per il quale paga regolarmente le tasse e le tariffe, come è in grado di dimostrare. Riportiamo anche l'interrogazione che Grugliasco Democratica ha presentato per capire meglio la situazione. La malcapitata, per intanto, ha trenta giorni di tempo per produrre questi documenti:

1) Dati del legale rappresentante p.t. e riferimenti di codice fiscale e partita Iva; il bello è che sono scritti da loro nella lettera di avviso (noi li abbiamo cancellati per privacy, ma ci sono, dunque li sanno già!).

2) Planimetria dei locali e delle aree occupate dalla ditta, con specifica della destinazione d'uso; il box è regolarmente accatastato come tale e si trova nell'archivio edilizio del Comune, oltre che in quello del Catasto. Quanto alla destinazione d'uso, che si farà mai in un box auto?

3) Copie di eventuali istanze volte ad ottenere autorizzazioni, iscrizioni, denunce e relativa documentazione amministrativa (autorizzazione, comunicazione, ecc.); sono tutte in Comune perché si presentano lì.

4) Ove esistenti, contratti di smaltimento rifiuti speciali non assimilati e relativo registro, fatture, ecc .. ; sono i documenti che deve produrre una ditta, non il proprietario di un box auto.

5) L'avviso ricevuto per il pagamento della TARl e in possesso della ditta; quale ditta? Non c'è nessuna ditta, solo una sciagurata che possiede un box auto.

6) Dati catastali degli immobili condotti. Se non li hanno, come hanno fatto a sapere che la poveretta è la proprietaria del box?

Il tono perentorio della lettera - con tanto di simbolo del Comune ma firmata dal solo responsabile della società incaricata -, accompagnato dall'annuncio di una visita da parte di ispettori della CRESET, la società privata incaricata dal Comune, deve aver messo in agitazione i destinatari. Per alcuni di loro comincerà il solito pellegrinaggio per raccogliere documenti e attestazioni e che il Comune ha già. Ma lo faranno, zitti e buoni come solo gli elettori di questo sindaco sanno fare.

Lou Ann




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