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Covid19: le misure di contenimento sono state efficaci? Vediamo un po'

Come avviene oramai da qualche mese, proviamo a fare il punto sull’epidemia. Per chi è interessato a Scoop o a quanto raccontano i Servizi Segreti, rimandiamo al post del 31 gennaio scorso (qui
Qui ci limitiamo a fare una riflessione su quanto risulta dai dati ufficiali, di cui sono noti i limiti e sui quali – quindi - ci si può fare un’opinione critica.
Proviamo quindi a vedere cosa è successo nelle Regioni italiane nei primi 11 mesi di epidemia.

 

Tabella 1: Tassi di incidenza cumulativi per Regione
La tabella 1 riporta i tassi di incidenza cumulativi per 100.000 residenti di Covid19, intesi come numero di casi di positività ai tamponi.
Al 31 gennaio, dopo 11 mesi di epidemia i casi identificati sono 2.552.722. Possiamo osservare la “seconda ondata” abbia interessato anche le Regioni dell’Italia meridionale e notiamo come la differenza tra Regioni si sia attenuata.

La seconda tabella riporta i tassi di incidenza per mese e mette maggiormente in evidenza questo aspetto, ma sopratutto ci mostra quanto sia stata più intensa l’epidemia dell’autunno rispetto a quella della primavera.
Sappiamo tutti che oggi abbiamo una maggiore capacità di fare tamponi e che le differenze sono molto influenzate da ciò. Ma possiamo ritenere che, se in primavera era diagnosticato 1 caso su 6, oggi si può presumere che sia diagnosticato almeno 1 caso su 2. Forse più. Ma la maggiore intensità dell’epidemia autunnale ed invernale, resta.

Tabella 2: Tassi di incidenza mensili per Regione
N.B.:sono stati mantenuti i dati ufficiali con le correzioni apportate in 3 Regioni a giugno e Luglio con riduzione dei tassi (e tassi negativi in 2 casi)

Se osserviamo l’andamento dell’epidemia per macro aree (Figura 1) vediamo la forte differenza tra la prima ondata e la seconda ondata e vediamo che il picco in tutte le Regioni è stato a novembre, salvo nel Nord -Est, dove c’è stato un ritardo di un mese.

Figura 1: Andamento dei contagi per Macro—Area italiana



Se poi ci interessiamo alla mortalità, lo scenario diventa drammatico. E posso solo ricordare che i decessi sono la conseguenza più grave, ma non l’unica.

Tabella 3: Tassi di mortalità cumulativi per Regione
La tabella 3 riporta i tassi di mortalità cumulativi per 100.000 residenti da Covid19. Al 31 gennaio, dopo 11 mesi di epidemia i decessi attribuiti sono 88.506, con oltre 1/3 dei morti in Lombardia.
Gli 88.506 decessi costituiscono un 13,7% della mortalità complessiva dell’anno precedente.

Tabella 4: Tassi di mortalità mensili per Regione
Per intendersi, al Centro ed al Sud, l’epidemia di Covid19 ha ucciso più in autunno che in primavera. MA anche al Nord l’andamento è stato simile e dopo avere superato il picco di novembre – dicembre, a gennaio siamo “scesi” ai livelli di mortalità di aprile.

Figura 2: Andamento della mortalità per Macro—Area italiana



Diverse questioni relative alla mortalità sono state già discusse nel post del 5 gennaio scorso, ed oggi posiamo limitarci ad osservare ancora come i picchi di mortalità seguono l’andamento dei picchi di incidenza, con un modesto ritardo, come è logico.
Quello però che è più importante è vedere come la rapida crescita dell’incidenza della Covid19 avvenuta ad ottobre (e proseguita a Novembre), seguita da un drammatico incremento della mortalità, si sia interrotta.
Possiamo dire che non si tratta di un caso fortuito, ma che è il risultato prodotto dall’applicazione delle misure di contenimento dell’epidemia. Abbiamo sentito urla, scomuniche, pareri da salotto televisivo contro le misure di contenimento. Abbiamo visto numeri di alcune Regioni ballare misteriosamente.
Abbiamo anche visto che potevamo essere più diligenti. Ma i risultati ci sono.
E lo possiamo dire perché i dati relativi alla diffusione dell’influenza di “Influnet” (Rete Italiana Sorveglianza Influenza) ci danno una conferma indiretta.
In Italia, nella 3° settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,5 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 10,7 casi per mille assistiti. In tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi similinfluenzali è sotto la soglia basale.



I virus dell’influenza stagionale si diffondono allo stesso modo del SARS-Cov-2; e la loro diffusione sin previene allo stesso modo.
Ora, l’incidenza dell’influenza stagionale si è ridotta di 7 volte (a dicembre erano 5) rispetto alla stagione precedente. Ma anche rispetto agli anni passati. E si tratta di un risultato assolutamente significativo.
Viene quindi spontaneamente la tentazione di derivare una stima degli effetti sulla diffusione della Covid 19 dai dati relativi all’influenza, ma si tratta di un’operazione meno semplice di quanto non possa apparire. Ed è bene lasciarla fare a chi si occupa della diffusione dei virus.

In un mondo inquinato da salotti televisivi che sparano affermazioni in massima libertà, penso che possiamo comunque provare a fare una riflessione in tal senso, giusto per capire cosa sia successo. Tanto per farci un’idea,
Da inizio novembre abbiamo avuto circa 1.800.000 contagi da SARS-Cov-2.
I dati sull’influenza ci fanno fondatamente ipotizzare che in assenza di misure di contenimento avremmo un numero di contagi di alcune volte superiore. Quanti? Non sbilanciamoci. Ma la mortalità sarebbe cresciuta maggiormente, per l’aumento della letalità che si osserva quando l’ondata di contagi supera le capacità di cura delle strutture sanitarie.
Viene quindi da pensare che non dovremo stupirci se - alla fine - risulterà che questi 3 mesi di sacrifici, hanno risparmiato 100mila morti. Non è uno scoop. E’ una valutazione spannometrica. Ma credo possa essere un’ipotesi plausibile basata sui dati descritti. Pensiamoci su.
Quindi al di là del can-can e delle cortine fumogene sollevate dalla maggior parte dei media e dei salotti televisivi, per fini che poco hanno a che vedere con la tutela della nostra salute, i risultati parlano chiaro. Le scelte fatte in questi mesi per contenere l’epidemia sono state efficaci.
Carlo Proietti

 

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