Cartelle pazze: risponde il sindaco
Apprendiamo che gli avvisi emessi sono 3.369, tutti riferiti al 2015, dei quali 2104 per IMU e 1355 per TASI. A inizio febbraio le istanze di riesame pervenute e ancora da evadere erano 495 (dalla comunicazione successiva del concessionario, sembrerebbe che siano di più, ma ogni dato è ancora provvisorio, visto che non tutte le contestazioni sono già state formulate).
Afferma il sindaco che i problemi sono dovuti in prevalenza all'intervallo di tempo troppo stretto per l'emissione delle cartelle. Invece di diluirle nell'intero anno, il comune ha fatto la gara in ritardo per cercare il concessionario e questo ha avuto poco tempo a disposizione per mandare gli accertamenti, rigorosamente prima del 31 dicembre, sennò sarebbero scaduti. Così, invece che scovare i furbetti che davvero non pagano, hanno optato per mitragliare la città scaricando l'onere del controllo sugli ignari cittadini, alcuni dei quali, pur non dovendo alcunché, si saranno di sicuro precipitati a pagare per rispondere all'ingiunzione.
Illuminanti, però, le comunicazioni fornite da CRESET, il concessionario e autore delle notifiche natalizie: chi avesse voglia di leggerle per intero (merita!), potrà trovarle qui. Insieme alle giustificazioni consuete (poco tempo a disposizione, archivi tormentati e non sempre a posto, necessità di operare verifiche su più archivi...), c'è anche il piatto forte: siccome una parte del lavoro di accertamento per il 2015 era già stato attuato direttamente dagli uffici comunali, un'ulteriore difficoltà si è verificata nel completare e integrare questo lavoro. Venticinque anni fa l'amministrazione di allora aveva fatto la stessa scelta: esternalizzare la gestione di tasse e tributi. Dopo anni tormentati si ritornò alla gestione mediante personale comunale. Come? Assumendo gente nuova e riqualificando i dipendenti che davano la disponibilità a occuparsi di un servizio così delicato.
TerryMcIver
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