Scuola Baracca: ancora ritardi e spese aggiuntive. La solita storia già vista in città
Dalla risposta che è arrivata (leggi qui) si deduce che i lavori non si sarebbero mai fermati, subendo solo un rallentamento e "una sospensione parziale" (che vorrà mai dire?), necessaria perché il Comune desse un ulteriore incarico per "garantire un'adeguata risposta sismica dell'edificio" (ma prima non lo sapevano?). Sempre nella risposta già si ventilano ritardi e maggiori costi. Per quanto riguarda i primi, a dicembre è previsto un aggiornamento del cronoprogramma (in origine si trattava di 530 giorni dalla consegna del cantiere, avvenuta a giugno scorso, dunque consegna all'incirca a fine 2021), così che vedremo se possiamo sperare in una scuola pronta per il settembre 2022. Per quanto riguarda i maggiori costi, per adesso si parla di € 350mila per la palestra.
Insomma, cambiano gli edifici, cambiano i tempi, ma è sempre il solito film. A beneficio di chi ha ancora voglia di indignarsi, riportiamo sinteticamente le mosse dell'amministrazione comunale negli ultimi 10 anni, sennò si rischia di dimenticare:
- scuola elementare Pascoli: chiusa, venduta
- scuola materna Don Milani: chiusa da 5 anni, bambini trasferiti al secondo piano della elementare Ungaretti, edificio abbandonato e fatiscente. Nessun intervento realizzato.
- scuola materna Luxemburg: chiusa da 5 anni, classi stipate "provvisoriamente" nella elementare Ciari cinque anni fa. Interventi partiti quest'anno.
- scuola media Europa Unita: riaperta tre anni fa dopo 6 anni di ristrutturazioni e un fiume di danaro da far impallidire chiunque. Già piccola alla riapertura: spazi troppo esigui per gli allievi iscritti, così ci sono classi che debbono spostarsi per l'attività motoria dato che la palestra non basta per tutti.
- scuola media Gramsci: chiusa da due anni (con la riapertura dell'Europa Unita) e oggetto di progetti sopraffini e spese pazze per ricostruirla.
Insomma, non si riesce proprio a far capire a sindaco e compari che i nostri ragazzi non possono essere stipati come galline in edifici sempre più piccoli e disfunzionali. Soprattutto non si riesce a far capire che, per ogni scuola chiusa a tempi indefinito in più, ci sono ragazzi e famiglia che patiscono perché sono costretti ad andare altrove per far valere il diritto allo studio.
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