/>

Ultime notizie

L'epidemia riprende e i cretini da tivù tornano a farsi sentire: facciamo chiarezza coi numeri

Ci risiamo!
Esplode l’epidemia, si concretizzano pesanti misure di prevenzione, e miracolosamente spuntano di nuovo quelli che <<Bisogna distinguere i “morti per” dai “morti con”>>. Questa volta accompagnati da quelli che << Proteggiamo solo gli anziani ed i “soggetti a rischio”>>. Prima giornalisti e poi perfino “governatori”.
La prima è solo apparentemente più elegante del “E’ una banale influenza”, “I medici sono pagati per dire che tutti muoiono di Covid”. 
La seconda ipotesi in qualche modo è interessante. 
Vediamo un po’…
Se facciamo riferimento ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità scopriamo che nel 91,0% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con SARS-CoV-2.
Inoltre nei pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-Cov-2 le complicanze più comuni sono:
• insufficienza respiratoria (94,0%)
• danno renale acuto (23,2%)
• sovrainfezione (19,1%)
• danno miocardico acuto 10,9%.

Insomma si muore per danni causati dal virus.
E’ semplice e non serve neppure il medico per capirlo, eppure noti giornalisti continuano ad assordarci con i loro slogan.
Ma, dirà qualcuno, per la Covid19 muoiono gli anziani e le persone affette da gravi malattie... 
E’ assolutamente vero che muoiano di più gli anziani.; se prendiamo i dati dell’ISS vediamo che la letalità (apparente) sotto i 60 – 65 anni è bassa e anche il tasso di mortalità è basso. E’ quindi vero che i rischi per la salute riguardano in misura largamente prevalente la popolazione meno giovane.
Se, però, facciamo riferimento alle malattie preesistenti, cosa dice l’ISS? Ecco qua, una tabella che sintetizza.

Risulta che tra i decessi da Covid19 il 65,6% delle persone è affetto anche da ipertensione arteriosa, il 29,3% da diabete mellito il 23,8% da fibrillazione atriale e il 10,3% da obesità

Sempre dall’Istituto Superiore di Sanità (Epicentro) arriva il dato per cui la fibrillazione atriale interessa il 8,1% della popolazione over65. Quindi, i malati affetti da fibrillazione atriale sono 3 volte più frequenti tra i deceduti per Covid. La stessa cosa vale per alcune della patologie meno frequentemente riscontrate tra i decessi per Covid19.
L’ipertensione arteriosa interessa il 60 % degli over 65 anni. Tra i deceduti per covid19, la frequenza è dl 65,6%.  Il diabete mellito interessa il 16,5% degli over 65; la frequenza tra i deceduti è del 23,8%. Un aumento importante , ma… il 10,3% degli obesi tra i deceduti per Covid19 è inferiore al 15,3% della popolazione dai 65 ai 74 anni.

Per farla breve, al momento vediamo che le malattie associate ai decessi per Covid19 sono in larga misura espressione dell’età dei soggetti deceduti. Ed è credibile che i decessi corrispondano alla gravità della singole malattia, probabilmente mal curate. Insomma , probabilmente le malattie concomitanti tendono a far morire di più per Covid19 i soggetti più poveri e/o in condizioni sociali disagiate.
Al momento questo può solo essere ipotizzato e certamente sarà oggetto di indagini epidemiologiche.
Ciò che è certo è che le malattie concomitanti non possono essere usate come una clava per rimuovere un problema serio. Perché ci fanno vedere che il problema è ancora più serio di quanto non si dica abitualmente.
Poi ci sono quelli che straparlano di isolare i vecchi, ma di loro ce ne occupiamo nel prossimo post. A martedì.
Carlo Proietti

Nessun commento