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Consiglio comunale e Centro commerciale: atti in Procura

Abbiamo già raccontato del Consiglio comunale di Grugliasco di mercoledì 11 novembre 2020 limitandoci alla storia delle 5 interrogazioni di Grugliasco Democratica, ma se si sta attenti, i consigli comunali a Grugliasco raramente deludono. E sicuramente la “Shopville Le Gru” da oltre ¼ di secolo tiene allegri i grugliaschesi. Anche se al momento della tangentopoli in salsa rossa più modestamente era il Centro Commerciale Le Gru.
Ma veniamo al presente...
Mercoledì 11 novembre, ci è stato spiegato che c’era una delibera importante: l’adozione della variante al PRG “Z17A”. Insomma, l’ampliamento de Le Gru. Abbiamo già detto un anno fa, in occasione della delibera di indirizzo, che a noi il modello “centro commerciale” non piace. Ma abbiamo anche detto che, piuttosto che costruirne un altro, è meglio che si restauri quello che c'è e lo si adegui. Anche con gli ampliamenti concessi dalla normativa.
Ma l’impatto su Grugliasco deve essere ben compensato. E invece si regala una fermata ferroviaria sulla linea dal San Luigi a Torino, fermata costruita con i soldi delle compensazioni ambientali dell'inceneritore, che dovrebbero essere usati per i residenti a Grugliasco. E su questo tema, oggi, la linea di condotta dell'amministrazione è “non rispondere alle obiezioni”.
A parte questo, ci sono i 1.800 mq di proprietà del Comune. Non rinvanghiamo questioni passate, rimandiamo chi vuole approfondire all'esposto che facemmo alla Corte dei Conti nel 2014 proprio sull'argomento, a vent'anni esatte dalle retate di politici corrotti che allietarono l'inverno grugliaschese . Ma la giunta comunale ha deciso di cederlo a Le Gru, come area commerciale, in cambio di soldi. Ci sarebbero delle alternative, ma sappiamo che, bene o male, è la maggioranza a decidere.
Però  - eh sì, c’è un però - con questa delibera, tra le varie cose, il consiglio comunale si esprime a favore della vendita che avverrà al valore stabilito da un professionista. Insomma, in un anno non ci hanno pensato. Ma chi si impegnerebbe a vendere un suo bene per una cifra che non conosce? Noi non vogliamo fare peccato, quindi non pensiamo male, a tentazione resta.

Visto che la maggioranza scricchiolava rumorosamente, l’assessore Gaito - che l’undici novembre era in serata di grazia - si è appellato al Consiglio Comunale “ma come? abbiamo votato una delibera un anno fa, gli interlocutori ci hanno creduto, ed adesso votiamo differentemente? Ma che figura facciamo?”.  E’ importante ricordarsi delle parole di Gaito. Perché sono tante le volte in cui il sindaco, per far votare una delibera ad una maggioranza riottosa, ha spiegato che si trattava di una prima delibera e con atti successivi si sarebbe potuto correggere quanto necessario. Ma altrettante volte, al momento degli atti successivi, abbiamo sentito appelli ad essere uomini d’onore e mantenere gli impegni presi. Gaito, però, non è stato lasciato solo! Non sono mancati consiglieri che da bravi sudditi hanno ringraziato “chi ha il coraggio di fare grandi investimenti in questo triste periodo”, senza neppure chiedersi quale sia il ruolo di un consigliere comunale.

E non è neppure mancato il consigliere che, dichiarando di essere stato critico sulla vendita dei 1.800 metri, spiega che poi si è convinto e che si tratta di una cosa buona . E si dichiara quindi fiero di votare la delibera che porterà tanti soldi a Grugliasco, con cui si potranno fare tante cose per i cittadini. E quando queste cose saranno fatte, potrà fieramente dire “Io c’ero!” . Forse il consigliere già conosce gli esiti della valutazione peritale. E forse conosce le mirabolanti cose che saranno realizzate. Ma chiederglielo sarebbe pura perfidia!

Come è finita? Nonostante 2 voti di sedicenti consiglieri di minoranza, l’assessore non ha convito 8 consiglieri su 22. A seguire il colpo di scena: il Presidente del Consiglio Comunale ha deciso di chiedere di mandare gli atti alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica. Se si arriva a questo punto, una riflessione andrebbe fatta da tutti. Quantomeno ci troviamo di fronte ad incapacità amministrativa ed improvvisazione.

Ma vi garantiamo che le vicende de Le Gru ci terranno allegri per molti mesi. Lo diciamo scherzando, ma siamo molto preoccupati per i tanti commercianti che rischiano di chiudere e per i tanti dipendenti coinvolti. Rischiano di chiudere perché Le Gru non accettano di rivedere gli affitti di attività ferme o quasi ferme da molti mesi. E la politica locale non ha ancora fatto sentire una voce forte, anzi sembra del tutto piegata alle esigenze del padrone.  
E così continuano le baruffe: non c'è solo la vendita dei 1800 mq di Shopville di proprietà del Comune, a non si sa a che prezzo e perché, c'è anche l'uso dei parcheggi e l'utilizzo delle aree comuni, quelle dei concerti e non solo.
Il 10 novembre abbiamo già presentato una interrogazione in merito e terremo d'occhio gli sviluppi, dandovene, come sempre, conto puntuale e documentato.
Un saluto
Carlo Proietti

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