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Scuola Gramsci, quando l'incapacità diventa oscenità e spreco

Nel giugno 2014 l’allora sindaco Montà presentò il progetto di “riqualificazione funzionale, energetica e tecnologica” della Scuola Media A. Gramsci di via Leonardo da Vinci, per trasferirvi la scuola elementare G. Ungaretti e la scuola materna Don Milani. Abbiamo avuto molte perplessità e le abbiamo segnalate nell'indifferenza generale

Per farlo il “sindaco” aveva già cacciato il corso di laurea in Tecniche della Prevenzione e – vi garantisco – non aveva nemmeno capito cosa stesse facendo. Si apprestava ad ammassare gli studenti nella Scuola Europa Unita, realizzata con dei bei colori, ma in formato “mignon”, rispettando i requisiti di legge (e ci mancherebbe altro), ma secondo standard vecchi di 40 anni e non più rispondenti alle esigenze della didattica

Poi prevedeva di abbattere la Scuola Elementare Ungaretti, i cui alunni sarebbero stati trasferiti nella nuova Gramsci e vendere il terreno a privati dopo averlo trasformato in area residenziale per recuperare soldi per finanziare la riqualificazione della Scuola Gramsci. Non lo si raccontava ancora, ma poi si sarebbe venduta la Scuola Europa Unita all’INAIL (per recuperare risorse) per poi pagare per decenni un affitto e pesare sui conti e sulle scelte future del Comune di GrugliascoInsomma un’operazione estremamente importante, di cui non erano definiti adeguatamente i dettagli. Un’operazione che in passato avrebbe occupato a lungo il Consiglio comunale, perché il patrimonio di edilizia scolastica di un Comune è una cosa importante. Tranne noi, tutti zitti: comandava Montà!

Ma la strada era quella. L’edificio della Gramsci, inoltre, era presentato come edificio di particolare pregio architettonico, citato su testi di architettura, progettato costruito da un architetto di fama. E poi, come ricordava Montà, era appena stata fatta la nuova palestra, spendendo 2 milioni di euro.

In breve, riqualificare la scuola Gramsci, operazione condivisibile, non era ben chiaro con quali risorse lo si sarebbe fatto, e la perdita di un edificio scolastico (la Ungaretti) a favore di un condominio ci sembrava una operazione miope, ma soprattutto non adeguatamente motivata. Il precedente della scuola “mignon” media Europa Unita, era altro motivo di preoccupazione. Ma si sa, decide la maggioranza, che magari mugugna, ma poi vota a favore.

Passò del tempo, e i lavori della Scuola Gramsci tornarono in consiglio comunale. L’amministrazione Montà aveva partecipato ad un bando regionale per finanziare (parte) dei lavori. Solo che il bando della Regione Piemonte prevedeva che i lavori facessero aumentare la sicurezza antisismica portandola ad una classe superiore. Insomma, la scuola era a norma sotto il profilo antisismico, ma per accedere al finanziamento occorreva far crescere i requisiti antisismici. Grugliasco per la sismicità è in “zona 3” e per accedere al bando, così era riferito “occorreva far passare l’edificio a requisiti da “zona 2”. Insomma va bene migliorare la sicurezza, ma non c’erano problemi di sicurezza antisismica. Era un requisito per avere i soldi.

E per farlo, udite udite, l’unica soluzione era ingabbiare l’edificio scolastico in un grigliato che “la tenesse insieme in caso di terremoto”. I disegni presentati al Consiglio comunale erano veramente raccapriccianti. E, ci spiegavano con aria affranta Sindaco ed assessore, avrebbe irrimediabilmente rovinato l’estetica della scuola. Estetica di cui i grugliaschesi andavano fieri.

“Quindi si rinuncia al progetto!” esclamai, allora.

“No. Abbiamo deciso che abbatteremo la scuola” “Ma ovviamente manterremo la nuova palestra che ci è costata 2 milioni di euro”

“…” 

A Grugliasco, quando si raccontano questi fatti, mediamente si è accusati di volere spandere mer*a. Salvo, dopo, dover raccogliere le lamentele delle medesime persone, che, scandalizzate, ci chiedono di fare qualcosa.

Così l’amministrazione che prima si vantava del pregio architettonico della scuola Gramsci, poi ha abbattuto la scuola. Nemmeno un anno dopo, ha abbattuto la “Palestra nuova” che era costata 2 milioni di euro. Così da anni all’incrocio tra via Leonardo da Vinci e corso Torino abbiamo un campo di patate ed il “cavallo di razza” che qualcuno voleva destinato ai fasti del Parlamento, non sapeva che pesci pigliare.

Poi per sua fortuna è arrivata la pandemia che ha portato il PNRR. A Grugliasco arriveranno 17.050.748,07 euro e ben 14.213.419,07 euro (83,4%) serviranno per rifare la scuola Gramsci (a cui per prudenza cambieranno nome) e la palestra, che per poter essere finanziata con 3.987.419,07 euro si è dovuta presentare come “Grugliasco Social Hub”

Ora, cari lettori, potete decidere di comportavi da spettatori e fare i tifosi, come vi ha educato Berlusconi, oppure se comportarvi da cittadini e fare le vostre riflessioni. Io sono certo che si possa fare peggio, ma non mi viene in mente come. In ogni caso, chi ama pavoneggiarsi con categorie quali “progressismo” “ecologia” “sinistra” (?) “buona amministrazione” non può permettersi di fare cose simili e neppure può sostenere chi queste cose le fa.

Carlo Proietti

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