Europa Unita: il cittadino si sveglia... tardi!
Eccoli che cominciano: stiamo parlando delle famiglie degli allievi dell'Europa Unita. A un solo anno dalla sua riapertura - 8 anni e 5 milioni di euro dopo la sua chiusura per ristrutturazione - scoprono che alcune classi andranno a fare ginnastica nella palestra della Di Nanni. Non ci stanno in quella, piccola e solitaria, di una scuola appena finita di costruire!
Qua e là cominciano a comparire critiche sui corridoi troppo stretti per tutti quei ragazzi, sul numero troppo esiguo di servizi igienici, sulle dimensioni delle aule, sulla difficoltà di gestire attività e spazi dovendo fare in una scuola small quello che prima si faceva alla Gramsci, oltretutto con allievi in aumento. Queste ed altre riserve le avevamo avanzate in tempi non sospetti, quando ancora cercavamo di convincere i valenti e popolari amministratori grugliaschesi che i problemi di spazio e di distribuzione andavano affrontati e risolti prima che fosse troppo tardi.
Proprio a proposito della palestra, facemmo presente che la Buona scuola renziana prevedeva un aumento delle ore di sport e che la rispondenza delle dimensioni dei locali (aule, corridoi e bagni) alla norme non voleva dire che andasse bene così. Prevedere un po' di elasticità avrebbe certamente fatto del bene alla didattica e al confort di allievi e docenti. Invece no, numeri alla mano dirigente LLPP e sindaco a spiegare che i giovanissimi cittadini di Grugliasco potevano essere stipati lì dentro come conigli in allevamenti intensivi.
Chi criticava, lo faceva naturalmente per malanimo. Adesso i nodi cominciano a venire al pettine.
In questi casi, scoprire adesso di aver avuto ragione è più doloroso che dover ammettere l'essere stati in torto. Quando l'amministrazione Mazzù/Montà si imbarcò nell'impresa di accorpare due scuole medie nella più piccola delle due, avanzammo critiche e riserve. Arrivammo anche a richiamare gli edifici scolastici più recenti in altri comuni, dove ad aule spaziose corrispondono spazi esterni attrezzati, palestre e locali per attività di laboratorio in misura ben superiore alle previsioni di leggi vecchie di decenni.
Ma niente: erano troppo occupati ad assecondare il lievitare spaventoso dei costi, accompagnato da ben cinque varianti di cui sarebbe bene che gli enti preposti si occupassero.
Ai genitori lamentosi e protestanti: parecchi di voi li hanno rivotati, vuol dire che ve li meritate. Spiace per gli altri, soprattutto per i ragazzi.
Terry McIver
Qua e là cominciano a comparire critiche sui corridoi troppo stretti per tutti quei ragazzi, sul numero troppo esiguo di servizi igienici, sulle dimensioni delle aule, sulla difficoltà di gestire attività e spazi dovendo fare in una scuola small quello che prima si faceva alla Gramsci, oltretutto con allievi in aumento. Queste ed altre riserve le avevamo avanzate in tempi non sospetti, quando ancora cercavamo di convincere i valenti e popolari amministratori grugliaschesi che i problemi di spazio e di distribuzione andavano affrontati e risolti prima che fosse troppo tardi.
Proprio a proposito della palestra, facemmo presente che la Buona scuola renziana prevedeva un aumento delle ore di sport e che la rispondenza delle dimensioni dei locali (aule, corridoi e bagni) alla norme non voleva dire che andasse bene così. Prevedere un po' di elasticità avrebbe certamente fatto del bene alla didattica e al confort di allievi e docenti. Invece no, numeri alla mano dirigente LLPP e sindaco a spiegare che i giovanissimi cittadini di Grugliasco potevano essere stipati lì dentro come conigli in allevamenti intensivi.
Chi criticava, lo faceva naturalmente per malanimo. Adesso i nodi cominciano a venire al pettine.
In questi casi, scoprire adesso di aver avuto ragione è più doloroso che dover ammettere l'essere stati in torto. Quando l'amministrazione Mazzù/Montà si imbarcò nell'impresa di accorpare due scuole medie nella più piccola delle due, avanzammo critiche e riserve. Arrivammo anche a richiamare gli edifici scolastici più recenti in altri comuni, dove ad aule spaziose corrispondono spazi esterni attrezzati, palestre e locali per attività di laboratorio in misura ben superiore alle previsioni di leggi vecchie di decenni.
Ma niente: erano troppo occupati ad assecondare il lievitare spaventoso dei costi, accompagnato da ben cinque varianti di cui sarebbe bene che gli enti preposti si occupassero.
Ai genitori lamentosi e protestanti: parecchi di voi li hanno rivotati, vuol dire che ve li meritate. Spiace per gli altri, soprattutto per i ragazzi.
Terry McIver