Cartelle pazze, code al freddo: il regalo del sindaco ai concittadini
Un rapido controllo delle denunce di cittadini inferociti ci permette di affermare che gli errori sono parecchi, troppi, a fronte di una situazione patrimoniale che il Comune ha sempre dichiarato di avere sotto controllo. Alcuni fortunati destinatari delle cartelle si sono sentiti chiedere dagli addetti della riscossione il certificato storico di residenza (con conseguente esborso) per dimostrare che nel 2015 abitavano già nella loro prima casa attuale. Altri, impossibilitati a raggiungere gli uffici per segnalare errori, chiedere spiegazioni e rimostrare, si sono sfogati su internet, prevalentemente nella pagina del regime gestita dal presidente del CIDIU. A tutti loro il sindaco ha risposto lavandosene le mani e scaricando il tutto sulla concessionaria della riscossione, come se non fosse anche quella Comune di Grugliasco.
Nei prossimi giorni interrogheremo sindaco e assessori per sapere come sia stato possibile vilipendere così una città, oltretutto in un momento di grande difficoltà di comunicazione e di accesso. Mandare delle cartelle a un campione di cittadini, chiedendo loro di provare che il Comune ha sbagliato a mandargliele, è uno schifo che nemmeno in zone meno attrezzate della nostra gli amministratori si permetterebbero.
Ancora più triste è l'atteggiamento del sindaco che finge, una volta di più, di non essere la causa di tutto questo. Proprio lui, che le sue cartelle esattoriali non le ha pagate nemmeno quando era dovuto, e solo dopo essere stato smascherato. Ai Grugliaschesi, che poi lo hanno pure rieletto nonostante questo, va la nostra comprensione e anche per loro cercheremo di fare chiarezza. Registriamo che anche adesso (ore 19 dell'11 gennaio) sul sito web del Comune non c'è una riga di spiegazione, di indirizzo, di attenzione. Come se niente fosse.
Mariano Turigliatto
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