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Cartelle pazze augurali: la parola alle vittime

Mentre i consiglieri comunali Proietti e Cerruti presentavano un'interrogazione di cui daremo conto non appena riceveranno risposta, il nostro post di ieri ha suscitato testimonianze di parecchi cittadini che si sono fatti vivi per raccontare il loro calvario. Raccontano tutti la stessa storia, ne riportiamo alcuni chiedendo scusa a tutti quelli che non menzioneremo.

Luca Grasso, collegnese da due anni con la famiglia, ha ricevuto l'ingiunzione a pagare prima di Natale: "Consapevole che fosse un errore perché nel 2015 abitavamo nella residenza di proprietà e la TASI non era dovuta, ho lo stesso cominciato a telefonare al numero indicato sulla lettera. Nessuno mi ha mai risposto, lo stesso alle 5 PEC che ho mandato allegando la documentazione a dimostrazione dell'errore in cui il Comune e il concessionario erano incorsi. Ho mandato anche la dichiarazione che il Comune mi ha rilasciato nel 2018, quando ho venduto la casa, in cui dichiarava che avevo pagato tutto e che nulla era dovuto. Nessun riscontro, nessuna risposta. Stamane, mi sono risolto a richiamare direttamente il Comune: ho trovato un'impiegata gentilissima che mi ha ribadito quanto già sapevo, ma ho davvero apprezzato la pazienza e la cortesia. A lei ho anche chiesto se il Comune, incaricando un concessionario, gli avesse passato gli archivi in modo che potesse evitare di tormentare i cittadini in regola accanendosi su quelli morosi. Mi ha risposto che credeva di sì".

M.B. scrive: "Confermo (il contenuto del post), successo a me: raccomandata ricevuta tra Natale e capodanno, lunedì 5 gennaio 1h e 30 davanti alle poste per ritirare la raccomandata, IMU 2015 che secondo me non dovevo pagare perché residente, posta certificata all'ufficio tributi che mi rimanda al CRESET, posta certificata al CRESET con la documentazione. Spero che rispondano. La sensazione più brutta quella del tuo comune che invece di risponderti ti rimanda ad un estraneo che per pochi spicci ti ingiunge a caso.

G.A. "Anche mia madre, grugliaschese da sempre, vittima delle cartelle pazze".

L.M. "Nell'ingiunzione non era nemmeno indicato l'indirizzo dell'immobile oggetto dell'ingiunzione, solo gli estremi catastali. Feste rovinate a mia madre anziana che, non avendo mai sgarrato un pagamento, ha magonato finché abbiamo deciso di pagare noi per lei, ben sapendo che non erano dovuti. D'altra parte la lettera riportava logo e timbro del Comune, quindi adesso chiederemo il rimborso e stiamo valutando con altri se chiedere anche i danni". 

Continua il silenzio sul sito del Comune (ore 19,26 di oggi, 12 gennaio), forse perché Ponzio Montà spera ancora di allontanare da sé la responsabilità di aver generato tutto questo caos. Sui social di regime già si trincera dietro il fatto che  CRESET (che ha emesso le ingiunzioni e le cartelle) è una ditta diversa dal Comune. Peccato che operi in nome e per conto del Comune e, quando intervengono disfunzioni, il Comune ha il dovere di intervenire per evitare disagi e disgusti ai cittadini.

L'abbiamo spiegato ad alcuni suoi elettori in coda al freddo davanti alla Posta. Hanno fatto fatica a capirlo, ma alla fine ci sono arrivati anche loro.

Mariano Turigliatto

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