Scrisse Elsa Morante
“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua
carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli
avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni
autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura
applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una
parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La
maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività
criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al
giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere
e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie
sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di
eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei
suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al
più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un
po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie
di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo
stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del
governo.
Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon
padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che
disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di
profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico
volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina
sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare."
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