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Pensieri e idee nella Grugliasco in decadenza

Oggi stavo andando all'archivio comunale per continuare la lettura dei documenti che riguardano via Perotti (mi sto occupando della storia delle attività di quella via) e passo in piazza Don Cocco, per tagliare un po’ la strada dal giardino di villa Barbarù e vedo… sull’alto dell’impalcatura della scuola in rifacimento sventolare il tricolore nazionale. 
Penso: sono arrivati al tetto! La bandiera sventolava bene, perché c’era un’aria forte… La guardo meglio e vedo che era piena di buchi e la banda rossa era mancante di quasi metà della stoffa. 
Penso: Viva l’Italia! E mi viene alla mente la canzone di De Gregori. Un momento di tristezza mi prende e mi assale e penso a quella scuola, e alle altre della mia città; anche quelle dove ho studiato io da bambina che stanno cadendo a pezzi! Anche al Liceo Curie, dove ho studiato il primo anno dopo le medie: anche quello cade a pezzi, sugli studenti! Penso alle strade della città più piene di buchi che di asfalto e pericolose per chi le percorre in auto.
Mentre torno a casa, passo di fianco al nuovo palazzo che stanno finendo di costruire sul vecchio campo di calcio del San Remo e mentre arrivo all’angolo con via Cantore vedo l’asilo chiuso. All’angolo (di fronte alla casa che fiancheggiava il campo di calcio) c’è una casa in ristrutturazione ed anche lì, sul tetto, il tricolore. Questo non garrisce al vento. Questo è pendulo, tutto attorcigliato intorno ad un palo di ferro dell’impalcatura! 

Penso: Viva l’Italia! Strappata, a buchi, attorcigliata. Penso al mio esame di Maturità. Alla prima materia orale: storia, le tre guerre d’indipendenza! Penso ai quadri che raffigurano i giovani patrioti che presentano il petto alle palle di piombo dei fucili ad avancarica: Viva l’Italia! Ma non perché siamo arrivati al tetto! Fino a qualche anno fa ero orgogliosa di abitare nel mio quartiere, dove nel giro di 2, 3 isolati, c’era l’asilo, la scuola elementare, quella media, le superiori e due facoltà universitarie. Una scuola di calcio, una piscina, ecc… Ora penso solo alla canzone di De Gregori, alle scuole che cadono e che chiudono e che tutto quello che rimane del campo di calcio è il tappeto verde di erba sintetica, ammucchiato nel cantiere di un palazzo un po’ bruttino. 
Penso, ad anni fa, quando molto più giovane facevo l’addetto stampa di una lista civica (Obiettivo Grugliasco) che faceva parte di una coalizione di liste civiche ed un paio di partiti piccoli di opposizione. Il nostro motto era: cittadini prestati alla politica.
Volevamo solo fare pulizia e mandare via un sindaco, che aveva preso tangenti e aveva assessori collusi con la malavita. Dopo quella tornata elettorale, la mia lista aveva espresso in Giunta ad esempio il vicesindaco, in Consiglio Comunale il consigliere anziano ed il presidente dello stesso Consiglio.
Riflettevo sul nostro motto. Dopo tanti anni devo notare una specie di fallimento. Chi aveva ricoperto le cariche più coinvolgenti nella macchina amministrativa è sempre da quelle parti, cambiando sedia magari, ma sempre lì. Il problema è che noi non avevano la cultura, né la preparazione “tecnica” necessaria per fare gli amministratori a vita e si vede! Se vede benissimo dai risultati!!
Quelli seri di noi, sono tornati alla loro vita di sempre, gli altri no.
Manuela Mariuzzo