Grugliasco vs Collegno: una lite di tanti anni fa
Un po' di tempo fa avevo scritto una pillola sulla cappella di Santa Maria dell’Ora: si accennava ad una causa tra le Comunità di Grugliasco e Collegno, riguardo la proprietà della cappella. Parliamo degli anni 1611-12. In questi ultimi tempi ho avuto l’occasione di avere tra le mani, gli estratti di questa lite (conservati nell’Archivio Storico del nostro Comune) e capire meglio le motivazioni che avevano portato la Comunità di Collegno a muovere tale causa verso la nostra Comunità…
Questa ebbe inizio per via di una recinzione in muratura, che i Grugliaschesi volevano erigere intorno alla cappella, a protezione d’essa. Collegno contestò il diritto a Grugliasco di poter fare questi lavori, in quanto proprietaria (a suo dire) sia della cappella, che del terreno circostante. Grugliasco di contro sosteneva di essersi presa cura dell’edificio da sempre; infatti nello stesso agosto del 1611, Antonio Gastaldi (grugliaschese) ottenne l’autorizzazione dall’Arcivescovo Carlo Broglia, di poter raccogliere delle elemosine, nel raggio di 5 miglia, intorno alla cappella, per finanziare la manutenzione della stessa. Probabilmente la cappella doveva essere in origine, aperta come S. Vito e, nei lavori, era prevista la costruzione di finestre, quindi una chiusura delle arcate.
Nel novembre dello stesso anno, Collegno presentò la testimonianza giurata di un cittadino di Rivoli, che spiegava dove fossero le pietre di “termine” (cioè che segnavano i confini) tra i due comuni, a dimostrazione, che la cappella era in territorio collegnese.
Nel giugno del 1612, venne fatto un sopralluogo da un delegato del Senato, per definire i confini, ma pur citando i proprietari dei dintorni (grugliaschesi quasi tutti), non si trovò una soluzione alla questione. In questo verbale, descrive molto bene la cappella che era affrescata con diverse figure di santi; vi era la descrizione anche dello stemma dei Gastaldi di Grugliasco, che è simile a quello del ramo di Torino della stessa famiglia.
I Gastaldi pare avessero il “comodato d’uso” di S. Maria dell’Ora, quasi come se questa chiesa fosse una loro cappella di famiglia. In questo verbale si legge che i grugliaschesi accusavano i collegnesi, di aver scalpellato o martellato una scritta che diceva: “Francesco Bertonio, Paolo di Vicio alias Gastaldi del Pozzo, le cui casate non sono né state, né si ritroveranno nel luogo di Collegno”. Vi era un quadro dipinto su uno dei muri, con la figura di San Giorgio con sopra due armi (stemmi araldici): una di queste era dei detti Vicio ossia, Gastaldi di Grugliasco, avente il fondo (campo) argento (bianco) con un leone gialdo (giallo, cioè oro), attraversato da una sbarra e, nell’altra parte del campo bianco una pianta fiorita di gelsomino ed al disopra di tutto una fascia gialla con tre gigli come si suol dire di fior d’alleu (cioè gigli di colore azzurro). La sbarra era divisa in due colori: una metà d’azzurro l’altra di bianco.
Nella volta sopra l’altare vi erano cinque figure principali: al centro, sopra l’altare la figura dominante della Madonna con un Cristo morto in grembo ed ai lati due angeli inginocchiati. Alla sua destra la figura di S. Massimo (primo Vescovo della Diocesi di Torino), in abito vescovile, ma senza pastorale, la cui figura era rovinata, mancando degli occhi e della bocca. Il verbale dice fosse patrono dei collegnesi. Accanto a lui San Giovanni Battista. Alla sinistra della Pietà, era raffigurato Sant’Antonio ed accanto a questo, San Giovanni Evangelista con un calice nella mano destra. Sulla parete destra della cappella vi erano altre figure di santi e cioè: della Madonna, S. Michele, S. Antonio e S.ta Caterina. Queste figure erano rovinate e martellate e delle scritte, che erano presenti erano anch’esse martellate ed illeggibili. Vicino alla porta vi era ancora dipinta la figura di S.ta Orsola, con una scritta sotto, anche questa illeggibile.
Nella parete sinistra della cappella, vi erano altre quattro figure dipinte che riprendevano, similmente quelle della parete destra.
All’esterno vi era un piccolo campanile con una finestra, ma senza campana. Ed i resti di una casetta di tre stanze, composta da una cantina, una stanza al piano terra ed una al primo piano. Ma tutto diroccato, infatti restavano solo parti di tre muri. Il tutto verso Rivoli, quindi a nord-ovest della Cappella, con porte e finestre, verso Grugliasco (quindi a sud), come se fosse stata una piccola casa canonica.
Nel verbale continuano le descrizioni dei sentieri e vie più o meno battute, per dimostrare l’appartenenza a questa o quella comunità, senza però arrivare ad alcuna soluzione.
Nella pillola precedente, avevo citato una data precisa riguardo alla sua demolizione, ma chiedendo lumi all’archivista del nostro comune, ho scoperto che in realtà non si conosce la data certa della demolizione della cappella, perché non esiste nessun documento al riguardo, né dell’archivio storico del Comune di Grugliasco, né in quello di Collegno, tanto meno dell’archivio Arcivescovile della Diocesi di Torino. Quindi la data riportata in precedenza è errata. Se qualcuno, appassionato di storia locale, ha notizie più sicure al riguardo, può raccontarcele così scopriremo un nuovo pezzo della nostra storia cittadina.
Leggendo i verbali di visita dei Vescovi alla Parrocchia e Comunità di Grugliasco, si scopre l’esistenza un tempo, di un’altra cappella dedicata alla Madonna, nel cuore del centro abitato, di cui si è persa completamente la memoria. Ma questa è un’altra storia!
Manuela Mariuzzo
Questa ebbe inizio per via di una recinzione in muratura, che i Grugliaschesi volevano erigere intorno alla cappella, a protezione d’essa. Collegno contestò il diritto a Grugliasco di poter fare questi lavori, in quanto proprietaria (a suo dire) sia della cappella, che del terreno circostante. Grugliasco di contro sosteneva di essersi presa cura dell’edificio da sempre; infatti nello stesso agosto del 1611, Antonio Gastaldi (grugliaschese) ottenne l’autorizzazione dall’Arcivescovo Carlo Broglia, di poter raccogliere delle elemosine, nel raggio di 5 miglia, intorno alla cappella, per finanziare la manutenzione della stessa. Probabilmente la cappella doveva essere in origine, aperta come S. Vito e, nei lavori, era prevista la costruzione di finestre, quindi una chiusura delle arcate.
Nel novembre dello stesso anno, Collegno presentò la testimonianza giurata di un cittadino di Rivoli, che spiegava dove fossero le pietre di “termine” (cioè che segnavano i confini) tra i due comuni, a dimostrazione, che la cappella era in territorio collegnese.
Nel giugno del 1612, venne fatto un sopralluogo da un delegato del Senato, per definire i confini, ma pur citando i proprietari dei dintorni (grugliaschesi quasi tutti), non si trovò una soluzione alla questione. In questo verbale, descrive molto bene la cappella che era affrescata con diverse figure di santi; vi era la descrizione anche dello stemma dei Gastaldi di Grugliasco, che è simile a quello del ramo di Torino della stessa famiglia.
I Gastaldi pare avessero il “comodato d’uso” di S. Maria dell’Ora, quasi come se questa chiesa fosse una loro cappella di famiglia. In questo verbale si legge che i grugliaschesi accusavano i collegnesi, di aver scalpellato o martellato una scritta che diceva: “Francesco Bertonio, Paolo di Vicio alias Gastaldi del Pozzo, le cui casate non sono né state, né si ritroveranno nel luogo di Collegno”. Vi era un quadro dipinto su uno dei muri, con la figura di San Giorgio con sopra due armi (stemmi araldici): una di queste era dei detti Vicio ossia, Gastaldi di Grugliasco, avente il fondo (campo) argento (bianco) con un leone gialdo (giallo, cioè oro), attraversato da una sbarra e, nell’altra parte del campo bianco una pianta fiorita di gelsomino ed al disopra di tutto una fascia gialla con tre gigli come si suol dire di fior d’alleu (cioè gigli di colore azzurro). La sbarra era divisa in due colori: una metà d’azzurro l’altra di bianco.
Nella volta sopra l’altare vi erano cinque figure principali: al centro, sopra l’altare la figura dominante della Madonna con un Cristo morto in grembo ed ai lati due angeli inginocchiati. Alla sua destra la figura di S. Massimo (primo Vescovo della Diocesi di Torino), in abito vescovile, ma senza pastorale, la cui figura era rovinata, mancando degli occhi e della bocca. Il verbale dice fosse patrono dei collegnesi. Accanto a lui San Giovanni Battista. Alla sinistra della Pietà, era raffigurato Sant’Antonio ed accanto a questo, San Giovanni Evangelista con un calice nella mano destra. Sulla parete destra della cappella vi erano altre figure di santi e cioè: della Madonna, S. Michele, S. Antonio e S.ta Caterina. Queste figure erano rovinate e martellate e delle scritte, che erano presenti erano anch’esse martellate ed illeggibili. Vicino alla porta vi era ancora dipinta la figura di S.ta Orsola, con una scritta sotto, anche questa illeggibile.
Nella parete sinistra della cappella, vi erano altre quattro figure dipinte che riprendevano, similmente quelle della parete destra.
All’esterno vi era un piccolo campanile con una finestra, ma senza campana. Ed i resti di una casetta di tre stanze, composta da una cantina, una stanza al piano terra ed una al primo piano. Ma tutto diroccato, infatti restavano solo parti di tre muri. Il tutto verso Rivoli, quindi a nord-ovest della Cappella, con porte e finestre, verso Grugliasco (quindi a sud), come se fosse stata una piccola casa canonica.
Nel verbale continuano le descrizioni dei sentieri e vie più o meno battute, per dimostrare l’appartenenza a questa o quella comunità, senza però arrivare ad alcuna soluzione.
Nella pillola precedente, avevo citato una data precisa riguardo alla sua demolizione, ma chiedendo lumi all’archivista del nostro comune, ho scoperto che in realtà non si conosce la data certa della demolizione della cappella, perché non esiste nessun documento al riguardo, né dell’archivio storico del Comune di Grugliasco, né in quello di Collegno, tanto meno dell’archivio Arcivescovile della Diocesi di Torino. Quindi la data riportata in precedenza è errata. Se qualcuno, appassionato di storia locale, ha notizie più sicure al riguardo, può raccontarcele così scopriremo un nuovo pezzo della nostra storia cittadina.
Leggendo i verbali di visita dei Vescovi alla Parrocchia e Comunità di Grugliasco, si scopre l’esistenza un tempo, di un’altra cappella dedicata alla Madonna, nel cuore del centro abitato, di cui si è persa completamente la memoria. Ma questa è un’altra storia!
Manuela Mariuzzo