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Guido Laganà: grazie!

É morto Guido Laganà, architetto, docente universitario e tante altre cose. Per Grugliasco è stato l’assessore dell’Università, del Piano Regolatore, della chiusura del lungo contenzioso Le Gru, della soluzione di infiniti problemi più piccoli, ma non meno importanti per la vita di noi che a Grugliasco ci abitiamo. É stato un maestro, un cultore della legalità, quella di sostanza. Ha contribuito da protagonista a rimettere il Comune all’onor del mondo dopo lo scandalo seguito all’arresto per corruzione di larga parte degli amministratori della città, sindaco di allora in testa.

Era il 1994, esattamente trent’anni fa, una bella aggregazione di sognatori concreti capeggiata dal sottoscritto vinse le elezioni e le rivincerà tre anni dopo. La città nel fango per gli episodi di corruzione che avevano accompagnato la costruzione della Shopville Le Gru, il comune paralizzato e svuotato delle sue funzioni di governo del territorio. Fabbriche in crisi e famiglie operaie sempre più in difficoltà, c’era bisogno di una potente cura che ricostituisse la credibilità dell’amministrazione per sviluppare nuove vocazioni utili a superare la Grugliasco industriale in declino. Al centro il territorio, le attività, le residenze, le persone. C’era bisogno di una giunta straordinaria per affrontare una condizione straordinaria e costruire un futuro straordinario.

Conoscevo Guido Laganà per la comune frequentazione di Democrazia Proletaria, ma non così bene da trovare il coraggio di affrontarlo direttamente. Chiesi aiuto ai miei amici Pasquale (Cavaliere) e Giorgio (Gardiol) che lo sentirono per fargli questa proposta indecente. Ero convinto che avrebbe declinato, invece accettò subito: un superassessore per Grugliasco. Così iniziò la sua avventura qui e la nostra avventura nella difficile scommessa di ridare fiato a una città in debito d’ossigeno. Grazie Guido.

Università: c’erano le strutture del Manicomio in disuso e un vecchio accordo con Agraria per farci le culture sperimentali. Sei anni dopo, nel 2000, c’erano sì le colture sperimentali, ma insieme a un’intera facoltà felicemente insediata nella nostra città, col suo corollario di persone, attività e prospettive. Gli uffici del Comune, protagonisti in questa impresa, motore della trasformazione urbana e fucina di professionisti che troviamo ancora in uffici e mansioni di primaria importanza nella nostra regione. Vista l’efficienza e la professionalità, due anni dopo arrivò anche Medicina Veterinaria, con le strutture e i servizi che i grugliaschesi più attenti ben conoscono. Guido, grazie.

Piano regolatore: la sua redazione fu accompagnata da innumerevoli incontri con i cittadini, le imprese, gli operatori commerciali e con chiunque avesse voglia di rappresentare un’istanza o una suggestione. Invece che negli studi dei professionisti “amici”, il Piano fu redatto e gestito dagli uffici del comune che si arricchirono di competenze e apporti di progettisti di livello europeo. Intanto chi voleva imparava, si costruiva una professionalità da spendere. Un modo “ideologico” di intendere la pubblica amministrazione come motore e guida dei processi di trasformazione territoriale e sociale. Grazie Guido.

L’Università si portò dietro due accordi di programma per la progettazione preliminare del Polo, quello che in questi giorni vediamo sorgere, della fermata ferroviaria e della Residenza universitaria (prima villaggio media durante le Olimpiadi 2006), attraverso l’acquisizione del Complesso di Villa Claretta. La città si cambia così, ci diceva Guido, costruendo opportunità e circolazione, generando economia e socialità, solidarietà e inclusione. Con lui lo abbiamo fatto. Per avercelo ricordato e per averci insegnato come si fa in concreto a dare gambe a santi principi, grazie Guido.

Poi la Shopville Le Gru, 7 anni di conflitti, trattative, cause e ricorsi intorno a uno dei più tristi spettacoli degli effetti perversi della brutta politica. Guido è stato fondamentale per definire il metodo con cui uscire dal guaio, dalle vicende giudiziarie e dagli abusi edilizi. Poi nel percorrerlo senza indugio insieme a compagni di viaggio che lo hanno amato, rispettato e ammirato. Al Comune arrivarono così 7,5 milioni di euro, forse l’unico al mondo a essere risarcito con queste somme per un abuso edilizio. Grazie anche di questo.

Guido per Grugliasco è stato questo e tanto altro e questa città gli deve molto. Per noi che abbiamo lavorato, patito e gioito con lui, è stato la dimostrazione, vivente  e continua, che da soli non si va da nessuna parte, che tutti siamo davvero preziosi e che nessuna impresa è possibile se non c’è un progetto, un sentimento e una bella dose di disinteresse personale, compensata dall’interesse collettivo. Guido è stato davvero uno di noi, uno di quelli che la trasformazione e la rinascita di Grugliasco l’hanno sognata, voluta e praticata.

C’è chi se ne è accorto e tace. Chi non se ne è accorto, se ne accorgerà: questa città deve a Guido Laganà queste e tante altre cose che resteranno in giro per le strade, soprattutto nella testa e nella cultura che passa da una generazione all’altra, a volte saltandone qualcuna. Grazie e grazie, Guido.

Mariano Turigliatto

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