Un due tre, viva il re! Sudditi festanti alla corte dei Savoia
Foto A. Pizzul - Torino Oggi |
Sembra che i nostri amministratori non sappiano che l'Italia è repubblicana da quando nel 1946 un referendum sancì la fine della monarchia e la riduzione dei Savoia alla condizione di cittadini qualunque. Loro, sindaco e assessori, pensano di essere ancora ai tempi in cui il nonno di S.A.R. Emanuele Filiberto eccetera incaricava Mussolini, stava a guardare lo scempio del paese e fuggiva a Brindisi quando le cose si erano messe molto male.
Giusto per dare un'idea del soggetto, nel 2007 con suo padre ha citato lo Stato italiano per ottenere 260 milioni di euro a risarcimento dei danni morali in seguito all'esilio. Già che c'erano, ci hanno aggiunto la restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia l'indomani del referendum che proclamò la Repubblica. Quasi due anni fa insieme al padre e alle zie paterne, ha nuovamente deciso di citare in giudizio lo Stato italiano col fine di ottenere la restituzione dei gioielli della famiglia Savoia, depositati da Umberto II in un caveau della Banca d'Italia. Va detto che non hanno ottenuto alcunché in un caso come nell'altro.
Giusto per dare un'idea del soggetto, nel 2007 con suo padre ha citato lo Stato italiano per ottenere 260 milioni di euro a risarcimento dei danni morali in seguito all'esilio. Già che c'erano, ci hanno aggiunto la restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia l'indomani del referendum che proclamò la Repubblica. Quasi due anni fa insieme al padre e alle zie paterne, ha nuovamente deciso di citare in giudizio lo Stato italiano col fine di ottenere la restituzione dei gioielli della famiglia Savoia, depositati da Umberto II in un caveau della Banca d'Italia. Va detto che non hanno ottenuto alcunché in un caso come nell'altro.
I nostri prodi amministratori con l'indole del parvenu hanno anche implicitamente accettato il principio per cui qualunque cittadino italiano, purché almeno tifoso del Toro, possa apporre la sua targa ricordo nel Museo in questione, corredandola, se ritiene, da belle parole e stemma di famiglia. Come se fosse casa loro e non già una proprietà pubblica acquisita dal Comune con soldi pubblici (ne so bene qualcosa in merito). Come gli ex voto dei cimiteri di una volta. Della targa ce ne occuperemo prossimamente.
Fra i tanti organismi del Comune c'è la Consulta Antifascista Permanente di Grugliasco, presidente nominato direttamente dal sindaco. Zitta, niente da dire. Zitta anche l'ANPI, guai richiamare il sindaco e la sua corte ai valori che ne legittimano la carica, quelli dell'Italia repubblicana nata dalla resistenza.
Vuoi vedere che, alla fine, ci toccherà dare ragione a quei nostri concittadini che si comportano come sudditi? Con la lingua penzoloni, pronta a leccare il culo che passa da li, basta che sia un VIP.
Mariano Turigliatto
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