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Il terremoto cittadino raccontato in breve

I signori Rossi, proprietari di una casa ben arredata e con qualche pretesa di eleganza, decidono di fare un viaggio per andare a trovare i loro figli sparsi per il mondo. “Abbiamo pensato di lasciare le chiavi a voi, potete badare alla nostra proprietà finché siamo via?” - chiedono ai loro compagni di ballo, i signori Bianchi – naturalmente paghiamo volentieri per questo servizio”.

“Siamo contenti della fiducia che riponete in noi – rispondono i Bianchi, alle prese da anni con un figlio svogliato che non trova lavoro – se ne occuperà Gigi, ma noi siamo qui, dunque un occhio lo teniamo sempre aperto. Partite pure tranquilli, ci siamo noi”. Così i Rossi fanno i bagagli, implementano la scorta di cibo per i due loro gattini viziati e un delizioso pappagallo ereditato da una zia passata da tempo a miglior vita, e partono.

Gigi, il figlio dei Bianchi, si fa accompagnare dal padre nella casa dei Rossi; dovrà prendersene cura e poi restituirla come l’ha trovata, con tutto a posto e gli animali domestici in salute: “Guarda papà, quanti libri, quante monete rare appese alle pareti… guarda il giardino, non lo immaginavo così grande. Bisognerà prendersene cura o c’è qualcun altro che ci pensa?”.

“Tranquillo – lo rassicura il padre - viene il giardiniere una volta alla settimana, tu dovrai aprirgli la porta per accoglierlo. E basta. Mi raccomando, figlio mio, ricordati che questa casa non è tua: appartiene ad altri, tu hai il compito di mantenerla come l’hai trovata, di tenerla pulita e funzionale, di fare in modo che al ritorno i signori Rossi siano felici di aver deciso di dare questo lavoro a te e non a un altro. Per favore, non farci fare brutte figure”.

La compagnia di Gigi comprendeva parecchi giovanotti e signorine sfaccendati come lui. Non appena vennero a sapere del suo nuovo lavoro cominciarono a informarsi: “Custode di una casa? Com’è? Quanto ti danno? Un pappagallo, davvero?”. Lele, prima riservato e via via più disinvolto: “Sì, ma non ci devo stare sempre, solo quando devo dare da mangiare agli animali o aprire la porta alla signora delle pulizie e al giardiniere. Poi posso fare quello che voglio e mi danno uno stipendio di tutto rispetto. Peccato che duri poco, torneranno, a un certo punto”.

Dalle domande passarono alle visite – Gigi faceva da guida e controllava che non facessero guai – poi agli incontri in giardino, era così bello stare lì, non sembrava neanche città. Infine la prima festa di compleanno, quella della sua ragazza. Poi la casa divenne il loro punto di ritrovo. Lele faceva attenzione a che i suoi genitori non se ne accorgessero, loro erano presi a sbarcare il lunario e gettavano un occhio distratto ogni tanto. Quando pensava a ciò che stava facendo si preoccupava. Però non era mai stato così popolare e questo lo ripagava delle preoccupazioni. “Tanto rimetto tutto a posto prima che i Rossi ritornino, così non se ne accorgeranno”. Si ripeteva questa frase come un mantra, autoconvincendosi di riuscire a farla franca, confortato dai suoi amici che gli spiegavano che lui, in fondo, non stava rubando niente a nessuno. In cambio dell’uso di quella bella casa, lo avrebbero aiutato a rimettere tutto a posto al momento debito, il problema era sostituire le cose che qualcuno aveva sottratto nel corso di una delle tante feste che aveva dato e riparare i danni inevitabili di questo viavai di persone. Ma c'era tempo e poi magari non se ne sarebbero accorti.

I Rossi stanno via più del previsto. Insospettiti dalla reticenza telefonica di Gigi, sempre più evasivo e distratto quando parla con loro, chiedono a signori Verdi, che abitano poco lontano, di dare uno sguardo. Lo fanno e raccontarono ai Rossi che cosa hanno visto. Scoppia il bubbone. Fine della storia.

Secondo voi, cari lettori, che cosa hanno fatto i Rossi? Scegliete fra queste alternative:

1)    a) Si precipitano a casa, chiamano i carabinieri e denunciano Gigi, revocandogli l’incarico e chiedendogli i danni.

2)     b) Fanno finta di niente e continuano a tenersi Gigi come custode sperando che si contenga nell’uso della loro casa e del suo contenuto.

3)     c) Sono orgogliosi di come Gigi ha interpretato il lavoro e non vedono l’ora di tornare per aumentargli lo stipendio.

Nel caso della nostra città, i Rossi sono tutti i cittadini, chi sono i Bianchi? E i Verdi? E la compagnia di amici di Gigi?

Mariano Turigliatto

NB Questa storiella è per tutti coloro che in questo giorni mi hanno fermato per strada o scritto sui social per chiedermi cosa succede, con il tono di chi è già pronto a giustificare. Di solito considerano un furbone chi evade le tasse e un ladro chi prende qualcosa di non suo. E non sono miei amici.

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