/>

Ultime notizie

Università a Grugliasco: come nasce e perché. E il resto della città?

Un muraglione di lamiere blu su corso Torino copre alla vista i lavori che sono cominciati da qualche mese: comincia la costruzione della Facoltà di Scienze, che va ad aggiungersi ad AgrariaMedicina Veterinaria, trasferite a Grugliasco oltre vent’anni fa. Per capire un po’ meglio come, quando e perché Grugliasco è diventata una città universitaria, abbiamo chiesto a Mariano Turigliatto - sindaco fino al 2002 e artefice con la sua Giunta di una scelta che anche oggi continua a mostrare i suoi effetti benefici sull’economia e società cittadina - di raccontarci com'è andata. Ci ha promesso di farlo presto, ma ci ha consigliato la lettura delle pagine scritte da Salvo Anzaldi nel suo libro "Fuori dal Comune - Lo strano caso di una città di 40mila abitanti e del suo sindaco", pubblicato da Ananke nel 2009. L'abbiamo lette, raccontano un pezzo della storia recente di Grugliasco e spiegano molto del presente. Le giriamo anche a voi, specialmente ai più giovani che erano troppo piccoli per partecipare... e ai politici locali senza memoria.
_____________________
Università 110 e lode
L'università. È questo con ogni probabilità il vero gioiello prodotto da Turigliatto e dai suoi assessori, con la fondamentale collaborazione del di­rettore generale, Piero Cornaglia e dei dipendenti del Comune di Grugliasco. In una cittadina nota per le industrie legate all'auto (Pininfarina, Bertone, Itca), la nuova vocazione arriverà con la forza di un ciclone.
Fin dalla chiusura del manicomio di Grugliasco, che fino al 1980 ave­va ospitato a "Villa Azzurra" donne e bambini e che verrà definitivamente "liberato" proprio da Turigliatto nel 1998 (con il trasferimento della co­munità residua nel centro della città a segnare l'inizio di una nuova inte­grazione fra ex degenti e altri cittadini), l'area dell'ex ospedale psichiatri­co era stata individuata una destinazione coerente con l'Università.
Ma fino al 1994 non era successo nulla: nella vasta area dell'ex ospe­dale psichiatrico erano state insediate attività importanti, come la sede operativa del 118 e i laboratori dell'Arpa, ma nulla di neanche lontana­ mente universitario.
Calma piatta anche nei primi tempi del mandato d'esordio di Turigliatto, finché nel '96 il sindaco sollecita una ripresa di interesse contattando la Facoltà universitaria di Agraria e Medicina Veterinaria allo scopo di riprendere la questione ed entrare nel nuovo piano di edili­zia che l'Università di Torino sta predisponendo sotto l'attenta e compe­tente regia del Magnifico Rettore appena eletto, Rinaldo Bertolino e del responsabile dell'edilizia del Senato accademico, Roberto Chiabrando. È un vero colpo di fulmine: due anni più tardi il corpo centrale della Facoltà di Agraria è completato e si avvia il trasferimento a Grugliasco della vecchia sede nel centro di Torino. Partono anche tutte le attività accessorie e fondanti le discipline agrarie e forestali: colture sperimen­tali, laboratori, servizi per studenti all'avanguardia. Tra questi, anche una biblioteca e la mensa biologica. C'è bisogno di spazio: le attività fioriscono, i bisogni si amplificano, la sede di Grugliasco sta di fatto diventando il fiore all'occhiello dell'intera università.
Tuttavia sull'operazione si proietta all'improvviso una piccola, fa­stidiosa, ombra: nell'area dell'università ci sono ancora i locali del Poliambulatorio che attende invano di essere trasferito, Ora quei locali servono con urgenza all'università per laboratori e altre aule.
E allora? Ci pensano il sindaco, la sua Giunta e la fama di castiga­matti che Turiglìatto e i suoi pards hanno guadagnato in quattro anni di amministrazione. Grugliasco ingiunge all' Asl di completare la costru­zione della struttura del poliambulatorio (assegnata nell'85 ma avviata solo nel '91 e ferma a uno scheletro in cemento armato e niente più) e di trasferirne i servizi, in caso contrario il Comune si sarebbe ripreso l'area e avrebbe completato l'immobile per farne la nuova sede municipale (
si tratta dell'attuale Poliambulatorio di via Lanza ndr). Capita l'antifona, l'Asl provvede, il poliambulatorio viene inaugurato nel 2001 e l'università può cominciare i lavori di sistemazione dell'im­mobile liberato, progettando così il suo ampliamento di attività.

Sempre nel 1998 partono i lavori per la costruzione dei padiglioni di Medicina Veterinaria, poi completati nel 2001, quando arriva anche una Commissione europea a certificare l'eccellenza dell'impianto, delle sue dotazioni e delle aree a corredo. Tra queste, oltre ai servizi per docenti e studenti, si segnalano le sale operatorie per grandi e piccoli animali, gli allevamenti sperimentali e il canile sanitario, costruito dal Comune dì Grugliasco e trasformato in una specie di clinica universitaria al servi­zio degli animali domestici della città e dell'area circostante.
Anche Medicina Veterinaria opera nel giro di due armi il suo tra­sferimento. Carlo Girardi, preside della facoltà commenta: "
Quella di Grugliasco è la facoltà leader in Italia". E snocciola dati importanti rife­riti ai 900 studenti: "L'ospedale con le sale operatorie per i piccoli ani­mali e due per i grandi, con la possibilità di ricoverare fino a 40 ovini e caprini, 80 maiali, 70 tra vacche e vitelli, 7 cavalli e una cinquantina fra cani e gatti. E mensa, sale studio e centro stampa in comune con Agraria. Gli studenti hanno a disposizione anche una piccola foresteria. in attesa del collegio da 300 posti letto che arriverà con le Olimpiadi" (G.Favro, "Ecco la facoltà leader in Italia", La Stampa del 19/06/2001).
Grugliasco, città di industrie spesso in crisi, diventa città universi­taria: arrivano circa 4 mila persone collegate all'università (studenti, ricercatori, docenti) e cambia la natura stessa della città perché almeno una delle dieci persone che girano per Grugliasco ha a che fare con l'università. Commercio e servizi ne risentono positivamente, si progettano alacremente le offerte a questo nuovo mondo che comincia a dare segni tangibili della sua presenza.

Il Polo scientifico
Ma il grosso deve ancora arri: si prepara il definitivo sviluppo dell'idea di trasformazione urbana e non solo di Grugliasco.
L'intensa collaborazione che Comune e Università attivano per arrivare nel miglior modo e in minor tempo possibile a questi risultati, nonché la coincidenza di questa intesa con la volontà dell'Università di realizzare la sua espansione creando poli d'eccellenza per la didattica e per la ricerca, portano i due soggetti a sottoscrivere un accordo di programma nel quale l'Università delega al Comune la progettazione preliminare di un intero Polo scientifico destinato a ospitare tutte le facoltà scientifiche, esclusa Medicina, nell'area contingua con le strutture di Agraria e Veterinaria già esistenti.
Il progetto viene realizzato dagli uffici del Comune e va a intrecciarsi con la stesura del nuovo Piano Regolatore. L'Università partecipa a una progettazione che ascolta tutti i docenti e gli studenti, esamina le più avanzate soluzioni adottate all'estero e ne cattura gli aspetti che possono tornare utili. L'Università paga oltre un miliardo di lire al Comune che utilizza il denaro per i compensi e per acquistare attrezzature e professionalità. A metà 2001 l'iter del Piano regolatore vene concluso assieme al Progetto preliminare del nuovo Polo Scientifico che subito dopo viene ratificato dal Senato Accademico. Negli stessi giorni si definiscono anche costi e modalità per la realizzazione di una fermata ferroviaria sulla linea Torino-Modane giusto in corrispondenza con il nuovo Polo Scientifico e in prossimità delle Facoltà di Agraria e Medicina veterinaria che già sono in funzione.
Il progetto del Polo scientifico è di quelli da far tremare le vene dei polsi: a Grugliasco arriveranno a studiare, a ricercare, in qualche caso ad abitare circa 14 mila persona. Bisogna tenere insieme i pezzi, facendo in modo che il Comune sia il perno delle attività che dovranno realizzare tutto quanto, insomma occorre un nuovo accordo con l'Università: lo prepara Turigliatto, assistito dalla Giunta e dal direttore generale del Comune, ma siamo a ridosso delle elezioni amministrative del 2002 e lui non sarà certamente più sindaco perché non è rieleggibile. Ne par­la con il suo probabile successore, che ha candidato assieme ai partiti del centrosinistra: convengono insieme che la firma la apporrà proprio Marcello Mazzù, una volta eletto sindaco. Inspiegabilmente la firma dell'accordo di programma non è mai arrivata e oggi (nel 2009 ndr) le cose stanno co­m'erano nel 2002, in compenso, quando Turigliatto ha pubblicamente chiesto spiegazioni a Mazzù si è beccato una querela.
Il Polo è rimasto al palo, ogni tanto qualcuno ne parla, ma da allora nulla è cambiato. li progetto si è arenato e anche l'università pare aver destinato altrove le risorse per lo sviluppo dei suoi piani edilizi.

Un vero peccato perché nel 2001 Grugliasco era grande protagonista dei processi che riguardavano l'area metropolitana torinese. Coinvolta addirittura nei progetti di edilizia olimpica, un privilegio unico per un Comune che non è stato sede di nessuna delle competizioni previste nel programma dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006.
La medaglia d'oro grugliaschese finisce al collo di Villa Claretta, complesso privato costituito dalla Villa (davvero pregevole per gli af­freschi e le decorazioni sette-ottocentesche) e da un parco di oltre 40 mila metri quadri, per buona parte prato, attiguo al centro cittadino. Nel 2001, preoccupato per il degrado e per le aspirazioni speculative che sembravano venire avanti, il Comune decide di acquistarla e dopo una trattativa lunga ed estenuante l'acquisisce al patrimonio pubblico per circa un milione e 300 mila euro. Per rientrare dei costi che sta sostenendo, il Comune avvia una trattativa con il Toroc (l'ente stru­mentale per le opere olimpiche) e cede l'area a prato alla Regione per la costruzione di un villaggio olimpico (l'unico in un Comune non sede di impianti olimpici) riservato ai giornalisti e poi trasformato in residenza universitaria per gli studenti di Agraria e Veterinaria.
La Villa è stata ristrutturata, con grandi sprechi e qualche sospetto, ed è oggi sede del Museo storico del Grande Torino, inaugurato nell'aprile 2008.
In conclusione, oggi (2009 ndr) a Grugliasco vivono circa 450 studenti che fre­quentano Agraria e Veterinaria. Vanno ad aggiungersi ai tanti altri che hanno preso in affitto abitazioni vicine alle facoltà. Tutti insieme danno un importante contributo all'economia locale.
(da S. Anzaldi, "Fuori dal Comune", Ananke 2009, pp. 129-132, neretti e corsivi della redazione)
_______________________________

20 anni dopo tutto questo, la questione si rimette in movimento. Torneremo ad approfondire la questione, magari con nuove domande che ci sono venute in mente leggendo queste pagine di Anzaldi. Chi desiderasse dire la sua o porre questioni e interrogativi può scrivere a grugliasco.democratica@gmail.com. Cercheremo di soddisfarlo.
Carlo Proietti 

Nessun commento