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Piccoli senza nanna: il dirigente si giustifica

La vicenda della abolizione della nanna nella scuole dell'infanzia dell'IC "66 Martiri" e della relativa interrogazione che i consiglieri comunali di Grugliasco Democratica Proietti e Cerruti (leggi qui), si arricchisce di una nuova puntata: la risposta del Comune (leggi qui) e quella del Dirigente dell'IC "66 Martiri" (leggi qui).
La risposta del Comune sostanzialmente mette in luce che gli uffici si sono attivati per fare fronte alle richieste della scuole in fase di adeguamento alle norme anti-COVID e che tutti gli IC sono stati trattati nello stesso modo, con cura.
La risposta del Dirigente invece purtroppo è evasiva, fuorviante e priva di consistenza. Dato che non è possibile accettare che i temi delle nostre scuole vengano trattati in modo superficiale e approssimato, abbiamo pensato di replicare nel merito, così da chiarire a chi legge la serietà del tutto. In rosso le affermazioni del Dirigente.

Al momento in cui l'interrogazione è stata depositata l'orario di funzionamento delle
scuole dell'infanzia era limitato alla sola mattinata, come in tutti gli istituti comprensivi di Grugliasco, pertanto non era ancora possibile affrontare concretamente la questione "riposino";

E allora? Non aveva già il Dirigente annunciato per tramite delle insegnanti a tutte le famiglie degli iscritti le sue determinazioni di eliminare la nanna dei bambini della scuola dell'infanzia? L'allarme circolava già da qualche giorno.
 
Non sarà impedita la possibilità di riposare per quei bambini che ne abbiano assoluta necessità, ma a partire dalla prima settimana di funzionamento a tempo pieno, sarà semplicemente adottata una diversa modalità, che va oltre l'istituzione del momento di riposo post prandiale come inteso prima dell'emergenza sanitaria;
Ma la modalità non la dice. In pratica il riposo post prandiale viene "concesso" dal dirigente ai bambini che stramazzano. Bontà sua, annuncia che non sarà impedito. Altre scuole hanno adottato metodi più soft, ad esempio la posa di brandine in classe per i bimbi più piccoli.  

Inoltre il tema posto riguarda i bambini più piccoli (3 anni) e non l'intera fascia 3-6 anni.
Se non ha esperienza diretta (non lo sappiamo, sul sito della scuola non abbiamo trovato il suo CV), potrebbe semplicemente chiedere ai docenti e agli operatori della scuola quali siano (o siano state) le abitudini dei loro figli. Facilmente scoprirà che i bambini fra i 3 e i 4 anni fanno normalmente la nanna al pomeriggio, quelli fra i 4 e i 5 hanno abitudini differenziate, i cinquenni preferiscono stare svegli a fare attività a basso impatto motorio. Se poi non si fidasse dei suoi docenti e operatori, può sempre fare riferimento alla vasta letteratura relativa ai bisogni dei bambini nella fascia afferente alla scuola dell'infanzia (qui un esempio).

È utile ricordare che le scuole dell'infanzia (questa la dicitura esatta) afferenti al'IC "66 Martiri" sono tre: Andersen, Gunetti e Luxemburg; evviva.

Il Piano Scuola, adottato con DM 257/2021, ha confermato la necessità di garantire la stabilità dei gruppi: ogni sezione deve condurre vita a sé e bambini di diverse sezioni non possono essere radunati nello stesso spazio per attività comuni. Si ricorda che i bambini di scuola dell'infanzia non indossano la mascherina e in presenza di un singolo caso positivo il plesso intero rischierebbe la chiusura per quarantena, se non fosse mantenuta la separazione tra le sezioni. Da ciò deriva il fatto che l'unico locale adibito a dormitorio, comune a tutte le sezioni, non può essere utilizzato per tale scopo;
Anche nel pre e post scuola valgono le stesse considerazioni? Giova in ogni caso ricordare che il DM 257/2021 non prescrive in alcun modo l'eliminazione della nanna , così come della pappa, della pipì e della cacca. Definisce le misure di precauzione da adottare per realizzare al meglio una struttura a "bolle". Sta alle scuole organizzarsi e, eventualmente, chiedere al Comune di intervenire per i lavori che servono a mettere in sicurezza bambini, docenti e operatori. (vedere la risposta del Comune)

L'eventualità di far uscire i propri figli alle 13.30 dopo il pranzo, è stata presa in considerazione volontariamente dai genitori che l'hanno ritenuta una utile opportunità;
No, signor dirigente, questo proprio non si può accettare. I genitori dei bambini più piccoli che hanno reclamato per l'eliminazione della nanna, sostengono che è stata comunicata a inizio anno scolastico e non, come sarebbe stato più corretto, a gennaio, prima delle iscrizioni, Ella ha offerto questa come unica alternativa. Se questa affermazione non corrisponde al vero, sul sito della scuola dovrebbe esserci qualche comunicazione in merito. Non l'abbiamo trovata. Lei si prende gioco di persone che hanno dovuto subire una sua decisione a giochi fatti.

In altre scuole del territorio si è deciso diversamente, forse perché le strutture lo consentono o forse perché si è agito secondo una diversa interpretazione delle norme di prevenzione igienico-sanitaria. Se si decide di consentire l'utilizzo del dormitorio a bambini di diverse sezioni ci si assume il rischio di innescare un focolaio, con le conseguenze anche penali che ciò comporta; 
Dunque il Dirigente dell'IC "66 Martiri" sostiene che i suoi colleghi non rispettano il DM 257/2021 o, almeno, ipotizza che le misure anti-COVID messe in campo da loro non siano coerenti con il dettato legislativo.  Dovrebbe sapere il Dirigente che egli è un pubblico ufficiale e, in quanto tale, è tenuto a segnalare alle competenti autorità ogni informazione che prefiguri una violazione delle leggi. L'ha fatto? Possiamo farlo noi, direttamente ai suoi superiori, se lo ritiene.

Non è coretto (è scritto così sulla lettera del dirigente) dire che sia in corso lo spopolamento dei plessi Andersen e Gunetti, anzi le richieste di iscrizione che continuano a pervenire presso i nostri uffici sono superiori alle poche unità di alunni trasferitisi altrove. Il numero di docenti e di Collaboratrici Scolastiche resta perciò stabile e sicuramente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze, soprattutto in una condizione di emergenza quale quella che stiamo vivendo.
Quando a gennaio sono state raccolte le iscrizioni, soprattutto quelle dei nuovi allievi (quasi tutti treenni) alle loro famiglie non è stato comunicato alcunché relativamente alla soppressione della nanna. Perché? Non è mancanza di riguardo e di trasparenza? Magari avrebbero scelto lo stesso le scuole dell'infanzia dell'IC, magari avrebbero dirottato altrove la loro scelta. Invece è andata ben diversamente ed è inutile adesso girare la frittata giocando con le parole. Quanto all'organico, se non è sufficiente questa non è una giustificazione, spetta al Dirigente razionalizzare, esigere, far rispettare gli standard di legge anche in materia di fabbisogno di personale: sennò a che serve, perché riceve uno stipendio dallo Stato? L'emergenza la sopportano solo i bimbi e le loro famiglie, o l'istituzione scolastica prova a fare la sua parte senza appesantire troppo le incombenze dei genitori?

Poi il Dirigente attiva l'allarme dei focolai di COVID che si sviluppano nella scuola rendendo necessaria la quarantena di sezioni. Sa il dirigente che il tasso di sezioni/classi in quarantena della Regione Piemonte si aggira intorno all'0,8%?

Il riposo nulla ha a che vedere con la didattica: non compare nelle Indicazioni Nazionali, se non come un eventuale rituale. È utile sapere che nella maggioranza delle scuole dell'infanzia del nostro paese, i bambini non dormono dopo pranzo, ma svolgono attività adeguate all'età e al momento della giornata.
Si suggerisce al dirigente una rilettura delle Indicazioni Nazionali, specie per le parti che, inquadrando i bisogni del bambini in età prescolare, individuano nell'ambiente scolastico la sede per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali, concetti rinforzati ancora di recente (leggi qui) dalle Indicazioni Nazionali 2020. Pappa, pipì, cacca e nanna, le indicazioni nazionali non parlano di nessuno dei 4, forse pensando che anche i Dirigenti abbiano presente il tema e soddisfino anche loro quei quattro bisogni lì nell'arco della loro giornata.

In riferimento all'arroganza, nonché all'atteggiamento burocrate (così scrive il dirigente) e svogliato, attribuiti allo scrivente e al personale dell'I.C. "66 Martiri" di Grugliasco ci si riserva la facoltà di procedere per vie legali, così come nei confronti di chi, senza firmare il proprio scritto, usa toni arroganti e diffamatori, senza conoscere le norme e la realtà delle nostre scuole.
La minaccia di querela, di solito messa in calce ad affermazioni generiche quali quelle della comunicazione del dirigente - non un dato, non un richiamo a giustificare affermazioni pesanti -  di solito denotano coda di paglia. Nessuno ha messo in discussione il personale dell'IC "66 Martiri", soprattutto perché, operando con la professionalità e la correttezza che ben si conosce, avrà certamente messo in opera le indicazioni del dirigente. Alle insegnanti una cosa va però segnalata: davanti alla scuola, nelle chat, ai giardini, l'attenzione delle famiglie si è spostata non già sulle belle attività che propongono ai bambini, ma su nanna sì/ nanna no. Giudichino loro se questo ha un effetto benefico sulla valorizzazione della loro professionalità e della cura con cui accudiscono i bambini a loro affidati.
Ma i rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Istituto e i rappresentanti di classe appena eletti non hanno proprio niente da dire?

Stavolta è la nanna, aspettiamo la prossima vessazione o cominciamo a reagire. Ecco a chi scrivere anche una semplice e-mail segnalando il disagio creato.
Ufficio scolastico Provinciale Torino: usp.to@istruzione.it
                                        PEC:              uspto@postacert.istruzione.it
Ufficio Scolastico Regionale Torino:  direzione-piemonte@istruzione.it
                                        PEC:              drpi@postacert.istruzione.it

Mariano Turigliatto 

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