Ex-Acquarelax: verso la risoluzione onerosa del contratto. Parla il responsabile di FreeTime Management
Comincia un nuovo anno e l'impianto
ex-Acquarelax è sempre chiuso: un danno economico e collettivo, un servizio che
non parte, guai all'orizzonte per il Comune di Grugliasco. Della vicenda ci
siamo occupati a più riprese (leggi qui e qui),
fino a seguire i lavori della VI Commissione comunale che - su richiesta dei
consiglieri comunali di Grugliasco Democratica - il 3 dicembre scorso ha
chiamato a rapporto i responsabili della società comunale "Le Serre",
l'assessore competente (!) e i gestori dell'impianto, vale a dire i rappresentanti
di FreeTime Management, l'associazione sportiva che si è aggiudicata la gara
nel lontano settembre 2017. La presidente della commissione non ha dato loro la
parola, dunque la commissione non ha potuto sentire le loro ragioni.
Allora l'abbiamo fatto noi,
intervistando il responsabile tecnico per la FreeTime Management, Fulvio Mazzeo.
Il 3 dicembre siete stati
seduti nello spazio riservato al pubblico della sala consigliare di Grugliasco
senza dire una parola, mentre si discuteva proprio di voi. Come mai?
La presidente della commissione
ha detto che, su richiesta del responsabile della società comunale "Le
Serre", non ci avrebbe dato la parola perché "c'era una trattativa in
corso" e non andava bene anticiparne pubblicamente i contenuti. In realtà
non c'è mai stata alcuna trattativa, per avviarne una bisogna che le parti si
incontrino e, nonostante sia stata da noi più volte
dichiarato di essere disponibili a trovare un accordo che consentisse di aprire
il prima possibile il centro, non siamo mai stati nemmeno più contattati.
Quella della trattativa era forse una scusa per impedirci di portare a
conoscenza dei consiglieri comunali lo stato dell'arte, spiegando loro perché
questo impianto continua a essere chiuso.
Ne ha la possibilità, lo faccia qui...
Avremmo detto loro che un
impianto con queste manchevolezze non avrebbe dovuto essere messo in gara.
Purtroppo queste mancanze non erano riscontrabili prima e, quando abbiamo avuto
accesso all'impianto prima di formulare la nostra offerta, alcuni spazi non
erano proprio visitabili. Gli impianti,
tranne qualche luce, non erano in funzione e, quindi, verificabili, perciò
abbiamo dovuto fidarci di quanto ci veniva risposto alle domande di rito. E' per questo
che, prima di sottoscrivere il contratto (oltre 15 mesi fa), abbiamo chiesto, formalmente,
le certificazioni della struttura e degli impianti che ne costituiscono
l'ossatura sottolineandone l’obbligatorietà. Non le abbiamo tutte neanche
adesso e quelle di cui ci è stata consegnata copia non sempre coincidono con lo
stato di fatto e sono, quindi, inutili. Faccio notare che personalmente,
accompagnato da un’addetta di Le Serre e un loro tecnico incaricato ing.
Ciavarella abbiamo fatto una vana ricerca negli archivi comunali, che non ha
portato significativi risultati.
Una volta preso possesso della struttura ci siamo accorti
che erano stati eseguiti lavori che non risultavano nei rilievi forniti per la
gara: camminamenti su controsoffitti, botole mancanti, modifiche agli impianti
senza conformità e certificazione. Tutte queste cose le abbiamo sempre
segnalate puntualmente alla società "Le Serre", che fino circa metà
giugno, ha fatto sopralluoghi settimanali presso la struttura: a tutte le
richieste non sono mai seguite risposte.
I responsabili della società
"Le Serre" ci hanno chiesto di eseguire interventi non previsti in
origine, in alcuni casi li abbiamo eseguiti senza battere ciglio, ma di altri
prettamente strutturali, ci siamo fermamente rifiutati. Non si dimentichi che,
tranne a noi, tutti sapevano che: il tetto perdeva, lo stesso per la vasca, gli
scarichi delle docce erano sottodimensionati; senza contare che nella struttura
ci sono impianti che servono anche altri locali, cosa che non era scritta nel
bando e non ci era mai stata comunicata.
A questo proposito l'assessore
Guarino (leggi le referenze)
ha affermato, sempre in commissione, che voi avete eseguito lavori che non
siete in grado di certificare...
Lavoro da 25 anni nella
costruzione, manutenzione e gestione di impianti tecnologici e con le amministrazioni
comunali, con Regli e Calluso (gli altri due soci di FreeTime Management) (leggi
chi sono) conosciamo bene la legge. A giugno 2018, dunque a 8 mesi dalla
firma del contratto e visto che ancora nulla di rilevante si muoveva, decidemmo,
anche in accordo con il dott. Genero (incaricato de "Le Serre"), di far periziare da un professionista i
lavori per le migliorie fatte o da ultimare così da evidenziare che tutto si
stava realizzando rispettando norme e leggi, dichiarando di esser pronti ad
esibire le certificazioni per “le lampadine” sostituite, così da arrivare
finalmente ad aprire la struttura. Tutto questo anticipando le spese di
miglioria previste dal capitolato come da effettuare nei 5 anni di gestione.
Pazienza, ci siamo detti, anticipiamo questa somme e queste attività, così da
far partire l'impianto e le attività rieducative previste nel programma. La
gran parte di questi lavori sono di efficientamento energetico e di messa a
norma degli impianti dal punto di vista igienico-sanitario. Tutti certificati,
periziati e valutati. Da mesi tutta la pratica delle modifiche edili redatta
dall’arch. Marco Pastore era già stata consegnata e ad agosto ho inviato
all'amministratore de Le Serre una seconda perizia, solamente in bozza come da
richiesta del responsabile, Cucchietti. Poteva essere la base di un incontro,
niente!
Sempre l'assessore Guarino ha
sostenuto che voi l'avreste "tirata in mezzo" alla ricerca di appoggi
politici altolocati per ottenere dal comune quello che Le Serre vi aveva negato
("Hanno tentato di mettere in mezzo anche me", avrebbe detto alla
commissione...)
In anni di attività non ho mai
avuto a che fare con una realtà come questa e mi spiego: il rapporto tra
concessionario e concedente è ben chiaro e non si ha a che fare con un
amministratore terzo. Quindi, dopo cascate di e-mail a cui non si ha mai avuto
risposta, decidemmo di relazionare la
situazione di stallo direttamente al “proprietario
di casa” (Comune di Grugliasco): non è nostra abitudine chiedere appoggi politici,
ma solo lottare, con il nostro lavoro, per ottenere quello che spetta all’utenza e a noi.
In quell’occasione fu proprio lei a
chiederci di tenerla al corrente di tutte la fasi della vicenda. Ce lo chiese
con una email che conservo. Dalla sua richiesta in poi le ho sempre mandato in
copia tutte le comunicazioni che inviavo al Comune e alla società Le Serre.
Cosa è successo dopo la riunione della commissione
consigliare del 3 dicembre?
Niente. Il Direttore Cucchietti
che non ha neppure risposto alla diffida del nostro avvocato. Ne abbiamo
mandata una seconda dando atto, anche in questa sede, della nostra
disponibilità a trovare un punto d’incontro per potere aprire la struttura al
pubblico, senza ottenere, anche in questo caso, alcuna risposta: di questo, però,
non si è fatta parola in commissione. Perciò non ci resta che portare Le Serre
in Tribunale chiedendo la risoluzione del contratto in danno, quantificando quelli
che la società "Le Serre" ha arrecato e sta ancora arrecando alla
nostra società. Non vogliamo per adesso coinvolgere il Comune in questa
richiesta di danni perché vogliamo che gli amministratori della società
"Le Serre" rispondano personalmente di questa situazione. Abbiamo la
documentazione di tutto quello che affermo e di ogni passaggio effettuato verso
Le Serre e verso il Comune per far partire l'impianto. In commissione ci hanno
fatto passare per sprovveduti che effettuano (cit.) “Lavorazioni fai da te” e che, rendendosi conto di non riuscire nei
propri intenti, hanno chiesto aiuto a Le Serre! Le Serre sapeva che il
tetto perdeva, che la vasca perdeva, che l’impianto di riscaldamento non può
essere gestito, che gli scarichi delle docce allagano tutti gli ambienti e che le
lampade di emergenza non funzionano: perché non hanno dichiarato tutto questo
nel bando pubblico? Perché i responsabili della società del Comune non accettano di sedersi ad un tavolo di lavoro per
cercare le soluzioni? Perché non rispondono MAI
a nessuna e-mail e quelle poche volte che lo fanno minacciano denunce al ANAC, la richiesta di riconsegna delle chiavi?
Ricapitolando...
Settembre 2017 vinciamo la gara.
Novembre 2018 prendiamo possesso della struttura e cominciamo a segnalare le
difformità e le criticità, sempre proponendo soluzioni per andare avanti.
Aspettiamo 7 mesi per firmare il contratto (aprile 2018), lavoriamo come pazzi
cercando di tenere un corretto contatto con l'appaltatore e... a fine anno
l'impianto è chiuso! Come valutereste voi tutto questo? Cerchiamo di parlare
con Le Serre che si trincerano nel loro silenzio e l’unica cosa che ci hanno
più volte scritto è che non dobbiamo comunicare direttamente con il Comune. Abbiamo affidato un' ipotetica trattativa al nostro legale con l’unico intento di aprire finalmente
la struttura; anche Lui si trova a comunicare con il nulla. Abbiamo investito finora circa € 50.000,00, chiediamo solo di avere l’opportunità di aprire al pubblico e veniamo
tacciati di essere dei dilettanti sprovveduti!
Cosa sta perdendo Grugliasco?
Un bel progetto che faceva
dell'impianto un'eccellenza nella rieducazione motoria, nel trattamento di
disabilità e nell'avvio all'acquaticità pre-natatoria, condotto da una
professionista di livello, la dott.ssa Alessia Regli (vedi curriculum) e
Demetrio Calluso referente per la TMA, Terapia Multisistemica in Acqua: terapia
dedicata a soggetti con disturbi dello spettro autistico. Grugliasco ha già
perso il canone d'affitto per tutto il tempo in cui l'impianto è stato chiuso e
ancora lo sarà, sta perdendo anche la faccia: lavoriamo con altre
amministrazioni pubbliche, mai abbiamo riscontrato queste modalità.
(intervista raccolta da Mariano Turigliatto, sua la
responsabilità dei neretti e sottolineati)
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