AUSER: cosa sta succedendo?
Volontariato, socialità, inclusione. Canti e balli, feste e cotillons. Ma anche assistenza alle persone in difficoltà, trasporti dei pazienti per visite ambulatoriali, oltre a tanti servizi e attenzioni che rendono meno dura la vita delle persone, specie quelle anziane. Di questo e molto di più si occupa l'AUSER (Associazione per l'Invecchiamento attivo), fondata e controllata nel 1989 dallo SPI-CGIL, il sindacato con più iscritti in Italia. Da oltre vent'anni è un Ente di Promozione e da poco meno una Onlus.
L'AUSER di Grugliasco ha come centro operativo e sede di attività il Circolo "Nello Farina" di via San Rocco fin dalla sua inaugurazione nel 1997/8 e, fra alti e bassi, ha funzionato senza troppi scossoni fino a poco tempo fa. Da qualche mese malumori, litigi, esclusioni, arbitrii e una gestione un po' troppo padronale hanno cominciato a segnare la vita dell'associazione. Tutto quanto è rimasto all'interno dei locali del "Nello Farina" fino al 27 novembre scorso, quando il bubbone è scoppiato e le brutte storie hanno cominciato a circolare in città.
Quel giorno - era una domenica - viene convocato il congresso per il rinnovo delle cariche sociali. I responsabili uscenti si presentano probabilmente convinti di "fare tutto fra loro", con pratiche che a Grugliasco ben si conoscono, ad esempio, nella gestione degli orti urbani, diventati centro di illegittimità e di bassa politica finalizzata alla conservazione del potere del sindaco e dei suoi.
Alle 13: festa danzante, alle 16: congresso. Non una commissione elettorale, non una scheda vidimata dai responsabili, non una piccola presentazione dei candidati, magari accompagnata da una discussione sulle attività dell'associazione. Nonostante le manovre, gli aspiranti eletti, o almeno quelli che avrebbero dovuto esserlo secondo i boss, cominciano ad aver paura che le cose possano prendere un'altra piega. La gente presente non sembra troppo propensa a seguire il verbo del capo e allora che ti fanno? La menano in lungo trascinando le votazioni fino alle 18,30, quando buona parte dei partecipanti iscritti se ne è già andata a casa. Le regole prevedono che le votazioni si svolgano entro le 17, ma se ne fregano.
Nemmeno così riescono a vincere e allora - di fronte alle proteste di quelli che rivendicano trasparenza e democrazia - che fanno? Proclamano eletta nel direttivo una signora che non aveva i voti necessari e, già che ci sono, la fanno anche presidente. Proteste a non finire da parte di alcuni, silenzio tombale da parte di altri. Le schede di votazione (non firmate e contate) spariscono nei meandri dell'ufficio e il verbale di convalida pare che ancora oggi manchi delle firme dei membri del direttivo. Un nutrito gruppo di soci AUSER, schifato per le scene e per la mancanza di trasparenza e democrazia, si è rivolto agli organismi territoriali e nazionali, per denunciare l'accaduto. Dunque la storia non finisce certamente qui e dispiace che una associazione importante e preziosa come l'AUSER veda svilupparsi al suo interno pratiche che si speravano confinate ad altri ambienti.
Ma c'è di più: alla sceneggiata del 27 novembre era presente l'assessore Gabriella Borio che avrà certamente visto tutto quello che è successo. Dato che l'AUSER è ospitata in un centro di proprietà pubblica (comunale) e gestisce anche alcuni servizi per conto del comune, sarebbe stato logico attendersi una sua presa di posizione. Immaginiamo che anche lei tenga alla trasparenza, alla correttezza, alla pratica del rispetto e della democrazia, dunque ci aspettiamo che richiami subito i responsabili del centro alla pratica dei valori e delle regole che stanno scritti nello Statuto dell'AUSER. Lei può farlo, magari spiegando anche ai boss che non sono lì per diritto divino, ma per concessione pubblica.
Mariano Turigliatto
L'AUSER di Grugliasco ha come centro operativo e sede di attività il Circolo "Nello Farina" di via San Rocco fin dalla sua inaugurazione nel 1997/8 e, fra alti e bassi, ha funzionato senza troppi scossoni fino a poco tempo fa. Da qualche mese malumori, litigi, esclusioni, arbitrii e una gestione un po' troppo padronale hanno cominciato a segnare la vita dell'associazione. Tutto quanto è rimasto all'interno dei locali del "Nello Farina" fino al 27 novembre scorso, quando il bubbone è scoppiato e le brutte storie hanno cominciato a circolare in città.
Quel giorno - era una domenica - viene convocato il congresso per il rinnovo delle cariche sociali. I responsabili uscenti si presentano probabilmente convinti di "fare tutto fra loro", con pratiche che a Grugliasco ben si conoscono, ad esempio, nella gestione degli orti urbani, diventati centro di illegittimità e di bassa politica finalizzata alla conservazione del potere del sindaco e dei suoi.
Alle 13: festa danzante, alle 16: congresso. Non una commissione elettorale, non una scheda vidimata dai responsabili, non una piccola presentazione dei candidati, magari accompagnata da una discussione sulle attività dell'associazione. Nonostante le manovre, gli aspiranti eletti, o almeno quelli che avrebbero dovuto esserlo secondo i boss, cominciano ad aver paura che le cose possano prendere un'altra piega. La gente presente non sembra troppo propensa a seguire il verbo del capo e allora che ti fanno? La menano in lungo trascinando le votazioni fino alle 18,30, quando buona parte dei partecipanti iscritti se ne è già andata a casa. Le regole prevedono che le votazioni si svolgano entro le 17, ma se ne fregano.
Nemmeno così riescono a vincere e allora - di fronte alle proteste di quelli che rivendicano trasparenza e democrazia - che fanno? Proclamano eletta nel direttivo una signora che non aveva i voti necessari e, già che ci sono, la fanno anche presidente. Proteste a non finire da parte di alcuni, silenzio tombale da parte di altri. Le schede di votazione (non firmate e contate) spariscono nei meandri dell'ufficio e il verbale di convalida pare che ancora oggi manchi delle firme dei membri del direttivo. Un nutrito gruppo di soci AUSER, schifato per le scene e per la mancanza di trasparenza e democrazia, si è rivolto agli organismi territoriali e nazionali, per denunciare l'accaduto. Dunque la storia non finisce certamente qui e dispiace che una associazione importante e preziosa come l'AUSER veda svilupparsi al suo interno pratiche che si speravano confinate ad altri ambienti.
Ma c'è di più: alla sceneggiata del 27 novembre era presente l'assessore Gabriella Borio che avrà certamente visto tutto quello che è successo. Dato che l'AUSER è ospitata in un centro di proprietà pubblica (comunale) e gestisce anche alcuni servizi per conto del comune, sarebbe stato logico attendersi una sua presa di posizione. Immaginiamo che anche lei tenga alla trasparenza, alla correttezza, alla pratica del rispetto e della democrazia, dunque ci aspettiamo che richiami subito i responsabili del centro alla pratica dei valori e delle regole che stanno scritti nello Statuto dell'AUSER. Lei può farlo, magari spiegando anche ai boss che non sono lì per diritto divino, ma per concessione pubblica.
Mariano Turigliatto