Inceneritore: perché non liquidare il Comitato Locale di Controllo?
Sul sito web del Comitato Locale di Controllo per l'inceneritore del Gerbido da
diversi mesi è comparso un documento
della Società Trattamento Rifiuti Metropolitani, TRM, intitolato "Il
termovalorizzatore di Torino - Note sui primi mesi di esercizio provvisorio -
Incontro del Comitato Locale di Controllo" che giunge alle seguenti
conclusioni:
"Con
l’accensione della Linea 3 si è completato il percorso di attivazione di tutte
e tre le Linee del termovalorizzatore, tappa fondamentale dell’esercizio
provvisorio. Finora sono state
bruciate circa 30.000 tonnellate di rifiuti e ne sono stati conferiti da AMIAT,
CCS e COVAR 14 circa 37.000. In virtù del
‘principio di precauzione, TRM ha scelto di fermare ciascuna Linea dopo il
verificarsi di ogni anomalia funzionale riscontrata: questa procedura ha
contenuto fortemente il periodo di sforamento dei limiti dei parametri di
emissione e, secondo le valutazioni della Società, non si è verificato alcun
danno ambientale a carico del territorio circostante e della salute dei
cittadini"
E'
comprensibile che un'impresa rilasci dichiarazioni volte a minimizzare gli
effetti negativi della propria attività e delle scelte gestionali, in questo
caso però dovremmo preoccuparci, perché TRM dimostra di non avere neppure
intuito cosa sia il "principio di precauzione", cosa grave per un
impresa che si occupa di rifiuti - e quindi di ambiente - , ufficialmente per
conto della collettività.
Ma
quello che colpisce veramente è che sul
sito istituzionale di un organismo che dovrebbe esercitare funzioni di
vigilanza e controllo, siano pubblicate le valutazioni del soggetto
controllato, senza alcun commento da parte del Comitato Locale di Controllo. In
particolare se si tratta di valutazioni relative ai malfunzionamenti.
Noi
di Grugliasco Democratica e degli Ecologisti abbiamo voluto credere di trovarci
di fronte all'ennesima distrazione degli Amministratori locali di Torino e
cintura. Così, abbiamo presentato un'interrogazione (prot 3233) al Sindaco di
Grugliasco chiedendo se l'Ammistrazione comunale di Grugliasco:
- avesse chiesto chiarimenti in merito alle conclusioni
di TRM, peraltro non suffragate da alcun riscontro pertinente
- avesse
intrapreso azioni affinché il Comitato Locale di Controllo pretendesse da TRM -
che non è membro del CLdC e che dovrebbe essere il soggetto controllato - la produzione di documenti che si attengano
alla descrizione di fatti ed evitino valutazioni autoreferenziali.
In
altri termini è stata offerta e suggerita una semplice via di uscita che
portasse a superare una situazione "imbarazzante" che si era venuta a
creare.
E
invece, una nota del 3 marzo 2014 a firma dell'Assessore all'Ambiente, Luigi
Turco e del Sindaco, Roberto Montà, risponde che:
"-
Per quanto riguarda le affermazioni di TRM riportate nell'interrogazione
l'Amministrazione non ha chiesto alcun chiarimento;
- L'Amministrazione Comunale non ha intrapreso alcuna
azione affinché il Comitato Locale di Controllo pretenda da TRM la produzione
di documenti che si attengono alla descrizione di fatti ed evitino valutazioni
autoreferenziali."
In altri termini, "Va bene così".
Quando
10 anni fa le Amministrazioni Locali erano in grave difficoltà per la scelta di
andare avanti con il progetto di incenerimento dei rifiuti della provincia di
Torino e per il mancato rispetto dei risultati del progetto "Non rifiutarti di
scegliere", promisero l'istituzione di un comitato di cittadini che
potesse controllare direttamente la progettazione, costruzione e conduzione
dell'inceneritore.
Per
chi seguiva da vicino le vicende era chiaro che non si sarebbe trattato di un
"Comitato di Cittadini", bensì di un "Comitato di Primi
Cittadini". Ed era chiaro che le Amministrazioni Locali intendevano realizzare una struttura in cui diluire e
intiepidire i problemi, per gestirli anziché risolverli.
In
questi anni il Comitato Locale di Controllo non è mai riuscito a dare buona
prova di sé operando come un parlamentino chiuso, in cui gli Amministratori
locali per un verso chiedono ai "tecnici" dichiarazioni rassicuranti
e per altro verso rilasciano proclami ad
uso elettorale. E la presenza dal 2012 di una voce dissonante rappresentata
dall'Amministrazione comunale di Rivalta Torinese, non riesce a modificare
sostanzialmente gli effetti dell'attività del CLdC. Perché il Comitato Locale
di Controllo era e resta un organismo privo di qualsiasi reale potere atto ad
incidere sull'operatività dell'inceneritore.
Che
la Presidente del Comitato Locale di Controllo sia incompatibile con la carica
ricoperta, in quanto da anni non ricopre più cariche che le consentano di
essere parte del Comitato, è la ciliegina su una torta prematuramente inacidita.
L'incompatibilità
risulta piuttosto dall'approccio costantemente tenuto nei confronti di chiunque,
esterno o interno al CLdC, potesse "costiuire un potenziale pericolo"
portando informazioni non sottoposte alla verifica politica del Comitato Locale
di Controllo.
Un
caso per tutti è l'aggressione verbale del 13 febbraio 2013 nei confronti
dell'epidemiologa incaricata dello studio di sorveglianza sulla popolazione
residente nell'area, rea di avere comunicato che tutta la documenazione
relativa allo studio, risultati compresi, sarebbe anche stata pubblicata su un
sito web autonomo, come garanzia di indipendenza tecnico scientifica. La
sventuarata venne pesantemente redarguita dalla Presidente che le urlò più
volte in faccia "che forse non si
rendeva conto che quella era un'assemblea di Sindaci"
Non
si è trattato di un tentativo di censura estemporaneo, perché la Presidente era
già riuscita a dichiarare che tutti i dati dovevano essere valutati e
comunicati dal Comitato Locale di Controllo, perché era già successo che "i dati fossero interpretati da persone
magari competenti, ma non preposte all'interpretazione dei dati stessi".
Che dire? E' da ben prima della caduta del Muro di Berlino che non assistevamo
a tanta trasparenza!
Ma,
l'incompatibilità della Presidente è evidente anche in questi giorni: i
giornali riferiscono che, a causa dei guasti ricorrenti. ci sarà un
prolungamento del periodo di esercizio provvisiorio dell'inceneritore del
Gerbido. A nessuno viene in mente di
convocare il Comitato Locale di Controllo.
L'unico
risultato di cui si vanta il Comitato Locale di Controllo è l'avvio dello studio
di "Sorveglianza sulla salute della popolazione" nei pressi del
inceneritore. Ma prima di plaudire all'operato del CLdC occorre osservare un
paio di cose.
- La parte centrale
dello studio consiste nella determinazione dei livelli di diossine, PCB, e di
vari metalli pesanti, ad inizio dello studio e nel corso di 3 anni in
un campione di popolazione vicina all'inceneritore ed in un campione di popolazione
residente in zone più lontane. Peccato che la potenza dello studio sia tale da
non poter cogliere aumenti inferiori al 20%. Tranquillizzatevi tutti. Non c'è
nessuna ipotesi che un inceneritore in soli 3 anni possa aumentare le diossine ed i PCB
assorbiti dall'organismo umano del 20%, nella popolazione dell'area circostante
esposta da oltre mezzo secolo a pesante inquinamento industriale.
- Il secondo aspetto è
che questo studio costerà 2.200.000 euro e sarà pagato dai residenti in
provincia di Torino.
Quindi,
anche in questo caso si dimostra Comitato Locale di Controllo dimostra di
essere un organismo di intrattenimento della popolazione, che fa spendere soldi
ai cittadini per uno studio scientificamente molto avanzato, ma assolutamente
inutile dal punto di vista prevenzionistico. In compenso i nostri
amministratori pensano di poterne usare
i risultati per dire che va tutto bene.
E,
in relazione a quanto specificamente previsto
dal Protoocllo d'intesa per l'istituzioen del Comitato Locale di
Controllo, con altra interrogazione del 3 febbraio scorso (prot 3235) abbiamo
chiesto quali verifiche presso l'impianto siano state condotte dal tecnico
designato dal Comune di Grugliasco .
E
per quelli che continuano ad essere scettici nei confronti delle critiche al
Comitato Locale di Controllo, vorrei dare un ultimo spunto di riflessione.
Il
Protocollo d’intesa per l’istituzione del Comitato Locale di Controllo prevede
l'effettuazione di verifiche periodiche presso l’impianto oltre che verifiche
su documentazione gestionale.
Con
un'altra interrogazione del 3 febbraio scorso (prot 3235) abbiamo chiesto quali
verifiche presso l'impianto siano state condotte dal tecnico designato dal
Comune di Grugliasco.
Dalla
risposta risulta che il tecnico del Comune di Grugliasco non ha effettuato
alcuna attività in tal senso. E per quanto a conoscenza della Lista cvica di
Grugliasco Democratica, non si tratta di un'eccezione, in quanto parrebbe che
solo il tecnico del Comune di Rivalta abbia effettuato verifiche sul campo. E
questo a quasi un anno dall'attivazione dell'inceneritore, con una lunga catena
di guasti e malfunzionamenti.
Solo
un forte distacco della politica da cittadini
e dei cittadini dalla Politica consente l'esistenza di una struttura
quale il Comitato Locale di Controllo.
Siamo
sempre più convinti che l'attuale Comitato Locale di Controllo debba essere
cancellato e sostituito da un organismo rappresentativo dei cittadini e non
delle maggioranze che amministrano i Comuni di Torino e cintura. Per dare
maggiori garanzie ai cittadini non sarà sufficiente valorizzare i punti di
vista critici nei confronti della politica di incenerimento dei rifiuti, ma
occorrerà dare reali poteri al nuovo Comitato Locale di Controllo. Solo se le
decisioni del CLdC saranno vincolanti per la gestione dell'impianto di
incenerimento, tale struttura avrà motivo di esistere.
Carlo PROIETTI
Capogruppo di GRUGLIASCO DEMOCRATICA