Pillole di storia Grugliaschese 8
Come ci vedevano gli
altri?
Dopo il periodo napoleonico ed il
Congresso di Vienna, vengono restaurate la maggior parte delle monarchie
precedenti la fine del ‘700.
Una volta che i Savoia ritornano in
possesso del Regno di Sardegna, viene chiesto a Goffredo Casalis di fare uno
studio sugli stati del Regno, in modo da poter avere un quadro generale sia da
un punto di vista storico-geografico, che economico-commerciale, posteriore al
periodo napoleonico.
Questo studio richiederà alcuni
anni di lavoro, ed ogni volume dato alle stampe, verrà pubblicato in anni
diversi. È interessante però vedere come anche le piccole cittadine, i comuni ed
anche le “regioni” particolari, vengono descritti con attenzione, dallo storico
torinese.
Naturalmente, Grugliasco non poteva
essere dimenticata e vediamo come viene descritta in quegli anni e “vista da
fuori” la nostra città.
Dizionario geografico – statistico –
commerciale
degli stati di S. M. il Re di
Sardegna
di
Goffredo Casalis
(parte 1°)
Libro VIII° di pagg. 696 –
Grugliasco è alle pagg. 275/76/77/78 – pubblicato nel
1841.
GRUGLIASCO (Grugliascum), comune nel mandamento di Rivoli, provincia, diocesi e
div. di Torino. Dipende dal Senato di Piemonte, intendenza generale prefettizia
ipot. di Torino, insinuazione e posta di
Rivoli1.
Giace a libeccio2 della
capitale, a sinistra della grande strada che da essa conduce a Rivoli: è
distante due miglia dal capo di mandamento, e tre e mezzo da quello di
provincia. Gli è unita una frazione detta il Gerbido, distante un miglio, a
scirocco3, dal villaggio. Questa frazione è provveduta di una
cappella4, ov’è eretto un
beneficio5.
Cinque ne sono le vie comuni: la
prima a borea6 del paese, trovasi in buono stato, e per poco tratto
va a sboccare nella strada reale di Francia7: la seconda a
levante8, denominata la strada vecchia di Torino, in mediocre stato,
serpeggia per le fertilissime campagne, e va a riuscire alla polveriera: la
terza, a scirocco9, detta del Gerbido, di non agevole tragitto, passa
pel Gerbido, pel Lingotto, taglia la via di Pinerolo, la strada reale di
Stupinigi, e conduce pel tratto di miglia quattro a Moncalieri: è assai
frequentata nei giorni di mercato: la quarta ad ostro10, dividesi
dopo breve spazio, in due rami, di cui uno a sinistra guida per un miglio e
mezzo al comune di Beinasco, e l’altro a destra in cattivo stato scorge a
Rivalta per la lunghezza di circa tre miglia: la quinta verso
ponente11, denominata la strada veccia di Rivoli, disastrosa anzi chè
no, va a sboccare nella grande strada, a poca distanza dal capo di
mandamento.
A levante del paese vedesi un
promontorio12, detto di san Lorenzo che dichina in lungo piano
sterile ed incolto, chiamato gran pascolo: a tramontana sta un uguale rialto
assai fecondo e sparso di vigneti13.
Un canale14 derivante
dalla Dora Riparia, e distribuito con bell’ordine, innaffia col mezzo di ruote
gli
ameni giardini, che fanno parte delle deliziose ville, di cui è adorno
Grugliasco; serve a dar moto a varii edifizii meccanici e singolarmente alle
macchine da filatoi; provvede di opportune acque le filande, e poi diviso in minuti rami bagna i prati, ed
occorrendone il bisogno, anche i campi del territorio. Intorno alle anzidette
macchine de’ filatoi sono occupate quattrocento persone; e trecento e più operai
s’impiegano nelle filande.
Quell’utilissimo canale fu
anticamente costrutto per le sollecite cure d’un certo Panealbo, che ebbe il
mezzo di ottenerne la sovrana permissione, e si rendette così grandemente
benemerito di questo paese.
Le produzioni in
vegetabili15 consistono specialmente in grano, segale, meliga,
legumi, ortaggi, patate, noci, fieno, ed anche uve, delle quali per altro si
fanno scarse ricolte; e il vino vi riesce di mediocre qualità. Assai
considerevole vi è il prodotto dei bozzoli16: le sete di Grugliasco
tanto gregie, quanto lavorate sono tenute in molto pregio in ogni piazza di
commercio.
A poca profondità del suolo trovansi
molte roccie, e quasi tutti i possidenti vi incavarono le loro cantine: nel fare
gli scavi incontrasi talvolta lunghi antri, alcuni dei quali sono ripieni di
finissima sabbia; e s’incontrano pure certe gole, cui non è possibile di
riempire, giacchè vi sono in poche ore ingojati i molti materiali che vi si
gittano.
Gli abitanti fanno gran traffico di
legumi e di noci che tirano da ogni parte del Piemonte. Quasi tutte le povere
famiglie passano i lunghi inverni occupate a spurgare legumi, od a snocciolare.
Il molto olio che si estrae dalle noci, rivendesi poi con notevole guadagno
delle persone addette a questo ramo di commercio.
Le contrade di Grugliasco sono
spaziose. Nel concentrico del paese vi hanno parecchie eleganti e comode
abitazioni per uso di villeggiature possedute da famiglie di Torino: fra esse se
ne distinguono varie che hanno l’aspetto di palagi con annessi deliziosi
giardini, e sono quelle del conte Radicati di Marmorito17, del conte
Masino di Monbello18, del banchiere Barbaroux19, del
medico collegiato Cassano20, del signor Bruno21, del
signor architetto Ravera22, del cavaliere
Crodara-Visconti23 segretario al ministero per gli affari
esteri.
Note:
1 Non ne sono certa, ma da
questa descrizione pare che l’Ufficio Postale più vicino di riferimento, dovesse
essere quello di Rivoli.
2 LIBECCIO: vento di
mezzogiorno o ponente. Spira in direzione Sud-Ovest.
3 SCIROCCO: vento di Sud-Est.
È un vento caldo ed il suo nome deriva dall’arabo: SHURHÙQ, (vento di
mezzogiorno).
4 Chiesa dello SPIRITO
SANTO.
5 Si tratta probabilmente del
beneficio relativo al testamento di Isabella Begino del 1666. Il BENEFICIO
ECCLESIASTICO è una proprietà immobiliare (sia edifici che terreni) che viene
dato a dei chierici (sacerdoti) in usufrutto come compenso per i loro uffici;
alla morte del chierico va alla Chiesa cattolica. Il BENEFICIO, poteva essere
SEMPLICE o SINECURA (se non era una parrocchia) oppure con il peso della cura
delle anime. Poteva essere di tipo SECOLARE, se goduti da sacerdoti diocesani,
oppure REGOLARI se amministrati da sacerdoti che seguono una regola
monastica.
6 BORA: vento freddo. Indica
il Nord-Nord/Est, all’incirca tra Tramontana e Grecale.
7 Via SABAUDIA e via
LATINA.
8 Ad Est del
Paese.
9 Vedi nota
3.
10 OSTRO: vento australe.
Indica il Sud. Il nome deriva dal latino: auster, vento di
mezzogiorno.
11 Ad Ovest del
paese.
12 DUNA DI SAN
LORENZO.
13 Probabilmente
alteni.
14 La BEALERA che attraversa
in centro cittadino.
15 Naturalmente le produzioni
agricole di tipo orticulticolo.
16 Le importanti produzioni
dei bossoli da seta: primo impianto semi industriale di
Grugliasco.
17 Famiglia di Saluzzo, con
feudo nell’astigiano. Si possono trovare notizie nel sito www.saluzzoturistica.it, e nel sito
del comune di Passerano Mamorito, www.comune.passeranomarmorito.at.it
nella pagina principale.
18 Su Google si possono
trovare molti riferimenti alla contessa Ottavia Masino di Mombello, nata
Borghese.
19 I BARBAROUX erano
originari della provincia di Cuneo, ma residenti poi in Torino. Avevano casa in
via Cotta, già villa Audifredi, come si vede dal loro stemma araldico sul
portone d’ingresso.
20/21/22 Personaggi emeriti
del tempo che, avevano casa in Grugliasco, come molte famiglie che fin dal
periodo posteriore la peste del 1630, acquistarono case e cascine nel territorio
comunale.
23 Alcune sepolture dei
Crodara Visconti si trovano nella Cappella dei Banchieri e dei Mercanti di
Torino in v. Garibaldi 25 È possibile trovare in internet un sito dedicato a
questa cappella.
Manuela Mariuzzo
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