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MONTI, COMMISSARIO TECNICO DI UNA NAZIONALE IN MUTANDE


Stamattina c'è stato il discorso di fine anno del premier.
A mio parere sembrava il professore che da i compiti per le vacanze agli alunni Italiani.
Tutte cose (qualcuna condividibile e tante discutibili) che un governo europeo 'normale' fa già da 20 anni almeno.
Proprio per questo (convinto che certi paesi europei siano 20 anni avanti), vi propongo questo articolo scritto da Oliviero Beha (giornalista sportivo, ma non troppo).
Tanti auguri di BUONE FESTE.
Ollipup Onil

Oliviero Beha - 22 dicembre - www.cadoinpiedi.it

Guardiamoci intorno: dopo un anno di stenti e di realismo tecnico montiano, cosa ci è rimasto?

Avrei voluto parlare d'altro, ve lo giuro. Magari sempre di politica, certo, ma applicata al pallone cioè al mondo cui più tempo libero dedica la società italiana, o italiota. Figuratevi che non riescono ad eleggere neppure un Presidente di Lega di serie A, e ancora prendiamo sul serio l'azienda più stramba, più atipica e insieme più politica (muove umori e passioni come nessun'altra) dell'ex Bel Paese? Oppure cambiare genere, e dedicarmi a una figura che è da tempo un classico della musica contemporanea e insieme un intellettuale lindo che non ha bisogno di tintorie, come il più mistico dei laici e il più laico dei mistici in circolazione nella realtà e tra le note, alias Franco Battiato. Farò entrambe le cose prossimamente per un'urgenza che è etica ed estetica. Ma intanto la cronaca politica mi tira dentro irresistibilmente...

Da sempre ho definito il ventennio berlusconiano con annessi e connessi anche sulla barricata opposta un "Truman Show" della realtà italiana, politica, sociale ed economica. Ma all'aggiornamento "tecnico", da spread e presentabilità internazionale, di Berlusconi con Monti nel novembre 2011 mi ero detto, e scritto: siamo alla fine della finzione, la realtà vera e non travisata e cosmetizzata dalla tv chiede conto agli italiani di come sono, pensano, vivono ecc..

Intendiamoci, tutti gli indicatori della nostra crisi ci dicono che siamo stati costretti a prenderne atto, dunque effettivamente siamo passati da sogni mal sognati a incubi terrorifici e a una forma leopardiana di risveglio ("All'apparir del vero..." e via così). Ma dopo un anno di stenti e di realismo "tecnico" montiano, guardiamoci intorno. Elezioni in maschera, a Carnevale, in febbraio (il 24 così si mantiene il festival di Sanremo nella settimana originaria, hai visto mai...) come non era mai accaduto finora. Niente dibattito parlamentare sulla crisi di governo e le dimissionidi Monti, come peraltro non era accaduto con quelle di Berlusconi, infrangendo una prassi che è costituzionale e non una trovata da circo. Lotta all'ultimo minuto in Aula (parlamentare e di Tribunale, mischiate...) per far passare leggine ed emendamenti ad personam, ad gruppum e ad ciò che volete voi. Spettacoli indecorosi in tv non tanto perché invasa da Berlusconi (con le primarie era accaduto lo stesso per il Pd) quanto per il modo e il senso di tutto ciò.

E parole, parole, parole, le ultime delle quali affidate a Monti che insieme con il devoto Marchionne a Melfi dice di "cuori forti" per 'Italia prossima ventura. Cuori forti e tasche vuote, chioserei come minimo. Chi sta con chi, e chi rimane con chi senza abiurare la sera da quello che ha detto la mattina? Boh...E' un caravanserraglio che ahimé sembra riprodurre una specie di plastico di quel "Truman Show" di cui dicevo.

Che fare? Andare a votare comunque? E per chi? Protestare di pancia (e non solo) con Grillo e company? Benedire con il cuore atrofizzato, molto diverso da quello fintoforte di Monti, un Quarto Polo in fieri e in extremis? Assistere alla montizzazione del Paese che prima ha riconosciuto con Napolitano il bisogno di rifarsi una verginità con un "tecnico", poi l'ha scoperto nei mesi "Commissario" e ora sta per assistere alla discesa in campo di un "Commissario tecnico"? Di un C.t., insomma, per dirla calcisticamente. Ma dov'è la Nazionale, quali sono i giocatori, quali i reali obiettivi e quale dunque la vera partita? E' vero, la metafora è quella di un'Italia in mutande. Ma fa freddo, troppo freddo...


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