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Il Mostro di Grugliasco

"Perché c'è gente che dice che a Grugliasco c'è un mostro" parola di Luigi Musarò, Presidente del Consiglio comunale di Grugliasco. La guardo con stupore, poi capisco: parla dell'inceneritore del Gerbido. 
Fa così, perché per lui chi si interessa di ambiente è per definizione un coglione che sparge allarmi ingiustificati. Ma così va il mondo. 
Dovrei spiegargli  che la definizione di "mostro" era messa in bocca a chi si opponeva all'impianto da chi lo voleva fortemente? Non serve a nulla. Chi sta in politica "distrattamente" non è interessato a capire. Capire lo potrebbe allontanare dai suoi interessi. Non sia mai detto!
E così il Consiglio comunale va in gita scolastica a "visitare" l'impianto.
Chi si era preparato per fare domante, come alcuni neo consiglieri comunali, si trova con tutto il tempo occupato da una chiacchierata che magnifica l'impianto e poi tutti di corsa per i corridoi a vedere un po' di pannelli di controllo, il  mucchio di rifiuti e la ciminiera dal basso.
Insomma, il tradizionale copione di chi deve fare pubblicità

Ma di fronte al mucchio di rifiuti, Il Presidente del consiglio vuol far vedere che è un uomotuttodiunpezzo
PdCLM: "Ma quella roba li che state per bruciare è polietilene? Il polietilene quando brucia fa tutta diossina"
Responsabile dell'impianto "Guardi che il polietilene non produce diossina"
PdCLM: "Ma se glielo dico io che lo produco il polietilene. Quanto brucia fa tutta diossina!"
"Scusa Presidente, guarda che il polietilene, come il polipropilene, non contiene cloro. Da solo non può quindi produrre diossina che è una sostanza clorurata" 
"Ma cosa? So quel che dico!"


Polietilene                             polipropilene




 
Diossina


Il polietilene da solo non produce diossina, occorre che qualcosa ceda il suo cloro. Che cosa quindi? Per esempio sostanze biologiche le cui cellule cedono il cloro che contengono.

Il problema delle diossine e dei pcb non è dato dalle "loro enormi quantità" che qualcuno immagina in fumi neri. Ma è dato da piccolissime quantità, insidiosamente presenti nelle emissioni.
Sono molecole con emivita lunghissima, sono stabili anche ad altissime temperature (800-1000°C) e sono poco volatili. Sono estremamente solubili nei grassi e non in acqua. Sono resistenti a degradazione di tipo chimico e biologico. Fanno parte del gruppo degli inquinanti organici persistenti, rappresentati nella Convenzione di Stoccolma del 2001, ovvero sostanze che possono essere trasportate su lunghe distanze, permangono nei comparti ambientali e sono ormai ubiquitarie.
Insomma, sono sostanze che si accumulano insidiosamente e progressivamente nell'ambiente, negli alimenti e negli organismi. 
I limiti massimi per PCDD/F e dl-PCB sono stati abbassati per quasi tutte le matrici; in particolare la somma di diossine (PCDD/F) in latte, derivati del latte, uova e muscolo di bovini e ovini, è passata da 3.0 a 2.5 pg-TE/g di grasso, mentre la somma di PCDD/F e dl-PCB è passata da 6.0 a 5.5 pg-TE/g di grasso per latte e uova, e da 4.5 a 4.0 pg-TE/g di grasso per le carni. Invariato il tenore massimo di PCDD/F nel muscolo e nel tessuto adiposo suino (1.0 pg-TE/g di grasso) mentre si riduce il limite massimo per la somma di  PCDD/F e dl-PCB che passa da 1.5 a 1.25 pg-TE/g di grasso per entrambe le matrici
Per intendersi
1 Picogrammo corrisponde a 0,000000000001 g (in altri termini ad un millesimo di miliardesimo di grammo).
Insomma, nulla che occhi acuti e naso fine possano precepire.
E i limiti? I limiti, come sempre, prendono atto della situazione e sono tarati per garantire che si possa andare avanti così.
Insomma chi ragiona e si pone domande, deve passare per scemo, mentre dire scemate fa curriculum per amministrare l'Italia.
Carlo Proietti

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