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Lo sfigato di Grugliasco

Avevi una linea di bus che passavano di frequente e ti portavano fino in centro città. Adesso hai una tradotta da terzo mondo che passa quando capita e ti fa fare il giro del mondo per arrivare alla metro.
Avevi l'asilo nido per i tuoi figli piccoli e lo pagavi in base al tuo reddito. Se eri disoccupato non finivi in fondo alla classifica, se potevi lasciare il bimbo al nido magari riuscivi a trovare prima un lavoro.Adesso una famiglia di 4 persone con un reddito totale di circa 2400 euro, ne spende più di 500 per mezza giornata al nido. Se sei disoccupato finisci al fondo e te lo tieni a casa..
Venivano dal resto del Piemonte e studiare i nidi cittadini. Adesso sono privatizzati, uno l'ha scampata, vedremo nel 2020.
Andavi al lavoro la mattina passando sul cavalcaferrovia di corso Torino sapendo che era in programma il suo raddoppio, già finanziato e mai realizzato. Adesso ti sobbarchi tutti giorni il quarto d'ora di coda per uscire dalla città e sai che non stanno facendo niente di concreto per evitartelo in futuro.
Vent'anni fa hai visto arrivare l'Università, studenti e docenti, anche un po' di movimento in centro, sembrava che finalmente Grugliasco fosse decollata. Poi più niente, solo tante chiacchiere e promesse mai mantenute. Hanno cominciato a mandare via istituti e facoltà per liberare locali che sono vuoti anche adesso, gli studenti e i docenti che possono vanno a stare altrove. Per loro Grugliasco è la morte civile.
Il Comune spendeva soldi (non abbastanza!) per manutenere le scuole e adeguarle alle esigenze della didattica. Adesso ammassa i bambini e i ragazzi in edifici-pollai, le scuole le chiude, le abbandona, le vende, forse le demolirà per fare spazio a nuovi condomini.
Avevi un teatro, una compagnia, attività e una stagione di spettacoli. Adesso hai una palestra chiusa e 400 mila euro in meno sul bilancio.
Avevi un polo culturale che richiamava gente da tutta l'area torinese. Adesso un bancomat che ogni tanto mostra di esistere con qualche iniziativa estemporanea e sempre meno gente che partecipa.
Avevi un centro non molto vitale che almeno a Natale si colorava un po'. Adesso hai il deserto e vai a Collegno o a  Torino per vedere un po' di vita.
Lo stesso per i centri anziani e gli orti urbani occupati dagli "amici" e per le tante altre cose che fanno una città e che a Grugliasco non la fanno più da tempo.

Sono bastati pochi anni di promesse clientelari e comportamenti paramafiosi del mondo politico locale per ottenere questi e altri splendidi risultati (la fragilità della democrazia). Soprattutto è bastata la collaborazione - attiva e passiva - di cittadini disattenti e occupati solo a cercare la propria individuale via d'uscita a questo sfascio.
Così c'è chi spera ancora nel boccone se sta con la lingua di fuori davanti al padrone in attesa. Chi borbotta che "E' tutto uno schifo" e non muove un'unghia per frenare questo declino, chi aspetta gongolante che si tocchi il fondo per dettare le sue regole. I più si lamentano e leccano, leccano, convinti che prima o poi toccherà anche a loro. Proprio come fanno gli sfigati di tutto il mondo, di solito prima di ribellarsi.
Auguri di un felice 2020.
Mariano Turigliatto

2 commenti

Unknown ha detto...

Ti ringrazio di aver citato al primo posto i trasmorti, dove avevamo fatto un bel lavoro. Teo

Unknown ha detto...

Evidentemente i trasporti. Mi scuso