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Rifiuti: ma come siamo bravi a Grugliasco!

Leggere i dati del CIDIU sulla raccolta differenziata relativa al Comune di Grugliasco può essere noioso. Ma con un po’ di curiosità e di interesse si possono scoprire molte cose.
Se consideriamo i dati relativi agli ultimi 10 anni (dal 2007 al 2016) scopriamo che nel 2013 nel 2015 nella raccolta differenziata sono state introdotte nuove categorie di rifiuti. Nel 2013 sono stati inseriti i rifiuti “assimilabili” (rifiuti non provenienti dalle abitazioni, ma con le stesse caratteristiche, cioè rifiuti provenienti dalle attività commerciali, artigianali, ecc.). Ben venga. Peccato che nel 2014 e 2015 questi rifiuti rappresentino circa il 23% della raccolta differenziata.
Nel 2015 sono stati introdotti i RAEE, i multimateriale e le raccolte non conteggiate di (?) terre di spazzamento, queste ultime pari a circa il 5% del totale della differenziata. Ci importa?
Beh, sì se pensiamo che queste “raccolte differenziate” aiutano a far salire la raccolta differenziata e raggiungere gli obiettivi di legge. Infatti i dati dopati consentono di raggiungere nel 2014 e 2015 il fatidico 65% di raccolta differenziata, obiettivo mancato nel 2016.
Fermi tutti! Nulla di irregolare. Lo dicono le regole.

Ma facciamo un passo indietro.
Dal 2015 sui rifiuti abbiamo 3 obiettivi importanti:
- la produzione totale di rifiuti, che deve diventare inferiore a 455 kg/anno per abitante
- la raccolta di rifiuti indifferenziati (RU + scarti) che deve essere inferiore a 159 kg/anno per abitante
- la percentuale di raccolta differenziata (%RD) che deve superare il 65%
Per la produzione totale di rifiuti, da una mano la crisi. Più si è poveri, più diminuiscono i rifiuti; negli anni più duri della crisi economica (dal 2010 al 2013, per intendersi) i rifiuti totali dei grugliaschesi sono diminuiti del 10%.
Dal 2014 i rifiuti sono aumentati considerevolmente (tralasciamo il 2016 di cui parleremo dopo) superando i valori del 2007. Dobbiamo essere contenti perché è finita la crisi economica?
Purtroppo no! Se escludiamo i rifiuti derivanti dalle terre di spezzamento ed i rifiuti assimilabili, (rifiuti non prodotti dalle famiglie…) i rifiuti totali pro capite restano invariati
Ma se con questo aiutino la raccolta differenziata raggiunge il 65%, senza la RD staziona poco sotto o poco sopra il 60%. E così nel 2016 l’obiettivo della raccolta differenziata non è raggiunto, perché non sono ancora stati inseriti i rifiuti assimilabili
Insomma, più che di aiutino, visti i risultati, si potrebbe parlare di Viagra!

In realtà anche per la quantità di rifiuti indifferenziati una mano viene data dalla crisi economica. Ma almeno in questo caso i cittadini hanno un ruolo, in quanto l’obiettivo non viene raggiunto se non collaborano. Il passaggio dai 17.411.598 kg di rifiuti totali del 2015 ai 14.918.513 kg del 2016 è già raccontato un grande successo da alcuni tifosi troppo ansiosi di decantare le virtù dell’amministrazione comunale per trovare un po’ di tempo per leggere i dati.
In realtà, quando saranno inseriti i dati dei rifiuti assimilabili, perché non dubitate, verranno inseriti, con un po’ di fortuna si potrà dire che tutti gli obbiettivi della raccolta rifiuti siano stati raggiunti. Ma non è certo. La quantità dovrà proprio essere quella giusta….

In realtà, la politica negli ultimi 10 anni ha fatto molto poco per la raccolta differenziata. Almeno a Grugliasco. E la raccolta differenziata, senza aiutini, è rimasta stazionaria. Anzi la qualità della RD parrebbe essere peggiorata. Colpa dei cittadini? Solo parzialmente.
Se la politica non affronta il tema dei rifiuti e si appella solo alla buona volontà dei cittadini, alla lunga i cittadini si stancano e la situazione peggiora. E’ sicuramente giusto chiedere la collaborazione dei cittadini per fare una buona raccolta differenziata. Ma non si possono lasciare i cittadini soli ad affrontare la montagna di rifiuti.

Si possono ridurre i rifiuti; la riduzione egli imballaggi, dopo anni di parole, si può fare in un anno.
Si possono riutilizzare contenitori oggi destinati direttamente a diventare rifiuti. Il deposito cauzionale funziona in Europa, non si capisce perché non possa funzionare in Italia.
La riciclabilità dei materiali è una realtà in molti Paesi. Disincentivare l’uso di materiali poliaccoppiati è possibile e riduce i rifiuti indifferenziati.
E poi ci sono molti altri fronti, dalla lotta all’obsolescenza programmata alla riparabilità dei beni. Ma facciamo un passo per volta
Questi temi sono stati posti più di 30 anni fa dai movimenti ecologisti. Da almeno 15 anni anche i cittadini lo chiedono e le risposte della politica sono stucchevoli.
Perché? Lascio a voi la risposta. Intanto la politichetta cerca le strade per dire che le cose vanno bene, mentre tutto resta come prima
Carlo PROIETTI