/>

Ultime notizie

Inceneritore del Gerbido - parte sesta - “L’inceneritore spiegato al mio sindaco”

 Inceneritore del Gerbido - parte sesta - “L’inceneritore spiegato al mio sindaco”

Sembra strano, ma non è molto difficile capire la questione dei rifiuti e capire che l’incenerimento non è una soluzione. Ma di solito non abbiamo voglia di occuparci di questo argomento che sembra molto noioso. Al massimo siamo disposti ad imparare qualcosa per poterci schierare ...

Il guaio è che perfino i Sindaci (non tutti magari) pur dovendo tutelare la salute pubblica, non hanno una gran voglia di conoscere l’argomento….

E invece glielo facciamo conoscere.

  • Rifiutiimmondizia spazzatura, non sono sinonimi. Lo potete capire da soli pensando al significato delle tre parole. I rifiuti sono nati da un secolo e sono i rifiuti a costituire il problema; immondizia e spazzatura sono sempre esistiti.
  • Chi brucia i rifiuti non li elimina. Riduce il volume solido. E disperde in atmosfera tutto il resto. In parte disperde sostanze tossiche ed in parte disperde CO2. Cosa non tanto carina in epoca di mutamento climatico antropogenico. Se poi aggiungessi che il vapore acqueo localmente peggiora il clima scoppiereste a ridere; ma in Europa ne parlano tranquillamente.
  • L'UE (regolamento 2020/852) non include gli inceneritori tra le tecnologie che prevengono i cambiamenti climatici. La conseguenza è che gli inceneritori non possono beneficiare di finanziamenti comunitari. Quindi smettiamola con la storia che le discariche producono metano e quindi servono gli inceneritori. Ciò che serve è ridurre i rifiuti.
  • I valori limite per le emissioni sono costruiti per permettere il funzionamento dell’impianto. Come se gli inceneritori fossero una scelta obbligata e quindi il problema fosse quello di gestirli nel migliore modo possibile. Ma gli inceneritori non sono una scelta obbligata.
  • I valori limite sono riferiti alla concentrazione nelle emissioni; sono “xx / metro cubo”. Questo significa che se bruci di più, emetti più sostanze inquinanti. Quindi se si rispettano i valori limite, la salute non è tutelata; semplicemente si è provato a limitare le emissioni nocive.
  • La corretta gestione dei rifiuti prevede la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo ed il riciclaggio. La raccolta differenziata è solo una pratica che serve a separare i rifiuti. Per permettere il riciclaggio (dei materiali). 
  • Differenziando i rifiuti, miglioriamo il potere calorico dei rifiuti da bruciare e recuperiamo metalli ferrosi, metalli per i quali la competizione sui mercati internazionali è feroce.
  • Quanti sindaci si preoccupano di capire se l'elevata percentuale di raccolta carta e raccolta plastica di scarsa qualità siano effettivamente tali, o se sono pretesti per dare un buon combustibile agli inceneritori? Noi vogliamo essere certi che tutti operino bene, ma un sano controllo, come dire, aiuta. O no?
  • In Europa abbiamo Paesi che hanno reintrodotto da 30 anni il deposito cauzionale. E’ uno dei tanti modi per ridurre i rifiuti.
  • In Italia gli amministratori si vantano che l’Italia è il Paese dove si ricicla di più! Ebbene sì! È proprio vero! Ma siamo sicuri che sia una buona notizia? In Italia Si ricicla di più perché non si riducono i le frazioni di rifiuti che altri Paesi hanno ridotto. Tanto è vero che per gli imballaggi l’Italia ricicla molto più dell’obiettivo europeo. In questo modo mandiamo più cose al riciclaggio. Ma altrove vanno nel riutilizzo. Che è molto meglio.
  • Perché non riduciamo i rifiuti? Perché i rifiuti sono una spesa per i cittadini (e sono PIL) mentre ridurre i rifiuti è una spesa per le imprese.
  • Caro Sindaco Gaito, le tue dichiarazioni sull’ampliamento dell’inceneritore del Gerbido sono accompagnate da delle fake.
  • “La quarta linea del termovalorizzatore del Gerbido si farà, entro il 2035, come imposto dalla legge europea e da quella regionale“.
  • No, non è vero! La quarta linea dell’inceneritore “serve” perché non si sono messe in atto le azioni necessarie sui rifiuti. Se lo ricorda che raccontavano / raccontavate che “c’era l’emergenza rifiuti e bisognava fare l’inceneritore; riduzione, riutilizzo e riciclaggio si sarebbero fatti dopo”Era sbagliato già allora, ma poi non li avete fatti!
  • “Entro dieci anni il Piemonte non solo deve essere pienamente autosufficiente nella gestione dei rifiuti e non avvalersi di impianti fuori regione (come quelli lombardi), ma è tenuto ad abbandonare il ricorso alle discariche nel terreno (massimo al 3% entro il 2030)”
  • No, non è vero! La Direttiva 2018/850/UE (e così pure il D.Lgs 121/2020) fissa un limite del 10% sul totale dei rifiuti urbani prodotti per il 2035. Ma soprattutto l’UE prevede la riduzione dei rifiuti prodotti. E gli “esperti” dimenticano di raccontarlo!
  • Un inceneritore è una "macchina" che produce molto profitto, inquina, contribuisce ad alterare il clima. Un inceneritore non produce ricchezza, produce PIL. Distruggendo oggetti che hanno prodotto PIL e producendo altro PIL attraverso questa distruzione.
  • Il proprietario di un inceneritore (nel nostro caso l' IREN) guadagna quando ritira i rifiuti, guadagna quando vende l’elettricità prodotta, guadagna quando vende il calore prodotto, guadagna quando vende i metalli recuperati.
  • I cittadini invece pagano quando comprano gli imballaggi (i rifiuti), pagano quando li smaltiscono, pagano la corrente elettrica prodotta dall’inceneritore, pagano il calore prodotto dall’inceneritore.
  • Non dovrebbe essere difficile decidere cosa fare. Occorre solo decidere da che parte stare.
  • Non è un caso che in Italia gli inceneritori vengono venduti ai privati. Il guaio è che per vendere a dei privati un inceneritore che dovrà dare profitto, occorre che nel futuro i rifiuti non siano ridotti. Altrimenti, chi glielo compera l'inceneritore? 
  • Quindi gli inceneritori dati ai privati aumentano i rifiuti, o quantomeno ne ostacolano la riduzione.
  • Lo studio “Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino”, il Programma SPoTT (nomen omen) non ha evidenziato nulla perché non poteva evidenziare nulla. Noi ve lo abbiamo spiegato prima, nel 2013. C’era un problema di potenza dello studio in un ambiente già fortemente inquinato.
  • Ma soprattutto, non c’è una reale differenza tra la popolazione esposta e la popolazione non esposta. Le sostanze che più interessano per la salute pubblica sono i PCB e le Diossine; e sono sostanze che per il 90% si assumono per via alimentare. E tra chi abita più vicino all’inceneritore e chi abita più lontano non ci sono differenze nell’approvvigionamento alimentare. E non occorre essere scienziati per capirlo. E' uno studio che partiva sapendo di non poter rilevare nulla.
  • Sulla nocività di PCB e Diossine non ci sono dubbi. Ed a bassissime dosi. Così come per i metalli pesanti emessi. La questione non è di dire se nelle emissioni PCB e diossine sono tanti o se sono pochi. Il problema è l’accumulo nell’ambiente e nella catena alimentare. Per diossine e PCB interessano millesimi di miliardesimo di grammo di accumulo.
  • Vale quindi il principio di precauzione, che non è “buon senso”. E’ un principio definito sulla base dell’esperienza documentata con metodo scientifico. Quando si hanno fondati dubbi sulla nocività, si mettono in atto le azioni consigliate dalla prudenza. Anche se contrastano con gli interessi economici.
  • Oggi la politica locale e nazionale pensa che in fin dei conti è difficile dimostrare i danni della singola opera / scelta, perché i rischi di tante fonti si mescolano. E così pensa di sfangarla e di poter fare dei bei discorsi agli elettori.
  • Un inceneritore può essere costruito in un centro cittadino proprio perché la principale via di assorbimento sono gli alimenti. E in città diossine e PCB precipitano sul cemento e sull’asfalto. Peccato che poi vento e pioggia li portano via e arrivano nel "mondo biologico" e nella catena alimentare.
  • Il guaio è che non c’è nulla di nuovo! Con l’amianto sono state prodotte sciagure. Fino dal 1965 nessuno poteva più negarne la cancerogenicità; ma anche chi sul fronte scientifico e sindacale ha combattuto contro l’amianto fino dalla “preistoria”, non immaginava che certe "piccole cose con amianto" producessero tumori. E l’amianto è stato sparso ovunque allegramente. E così da almeno 25 – 30 anni troviamo morti da amianto dove non ce lo saremmo mai aspettati.
  • Beh, caro sindaco, cari sindaci, con le sostanze organo clorurate state facendo la stessa cosa. E vorremmo fare qualcosa di più che limitarci ad incrociare le dita.
  • Vede caro sindaco, Lei ha detto che la tangenziale inquina di più dell’inceneritore, o dell’ampliamento dell’inceneritore; non si capisce perché Lei è stato vago. E’ un’affermazione che non significa nulla. Se non si entra nel merito degli inquinanti di cui si parla, è un’affermazione che non significa nulla.
  • Ma la presenza di una importante fonte di inquinamento è un buon motivo per non aggiungerne un’altra. Perché le concentrazioni ed il numero di inquinanti aumentano.
  • Il nostro territorio è già provato da 80 – 100 anni di inquinamento di origine industriale e non solo. Negli studi preliminari all’avvio dell’inceneritore si trovavano PCB nelle uova di gallina. A macchia di leopardo, come avviene per i microinquinanti. Ed era una buona ragione per non partire con l’inceneritore.
  • La politica dice "visto che qui è già inquinato, ne aggiungiamo po'. Tanto in percentuale cambia poco!".  
  • Ma la questione non è che non va bene un inceneritore al  Gerbido. Come ha deliberato  il Consiglio comunale di Grugliasco, non va bene un ulteriore inceneritore. Testualmente "Esprimere formalmente alla Regione Piemonte, al Comitato Locale di Controllo, al Ministero dell'Ambiente, la netta contrarietà ad ogni ipotesi di ampliare la capacità di incenerimento dei rifiuti urbani in Piemonte, sia con la realizzazione di un ulteriore inceneritore in altra provincia del Piemonte, sia con l'ampliamento dell'inceneritore del Gerbido."
  • Vede caro Sindaco, vedete cari Sindaci, avete vinto le elezioni e quindi le scelte le fate voi! Fate scelte sbagliate, contro l'interesse dei cittadini e le annegate nella propaganda di divulgatori "scientifici", che qualche volta dicono cose false, (come abbiamo visto prima), ma di solito si limitano a scegliere le informazioni che fanno comodo. Insomma fanno del cherry picking. Ma chi dice di fare riferimento alla scienza - o meglio al metodo scientifico - lo deve fare sempre. Anche quando non fa comodo. 
Ricordatevi chi urla "Aiuto, aiuto arrivano i fascisti!" ha ragione. Ma ricordatevi che li avete chiamati voi con una politichetta ipocrita fatta per favorire gli interessi di pochi contro gli interessi della popolazione. Che magari non capisce, ma sicuramente intuisce.
Carlo 

2 commenti

Anonimo ha detto...

Dal report ufficiale relativo PIG del Gerbido (acronimo di Polverizzatore (le famigerate micropolveri che non si riescono a trattenere coi filtri e finiscono in atmosfera) Inceneritore (dal processo rimane un 25 % di ceneri altamente inquinanti da inviare in discarica speciale) Gasificatore (il resto finisce sottoforma di gas in atmosfera)) del 2016 risulta che detto PIG in quell'anno ha bruciato 8 milioni di mc di gas per poter trattare 421 mila tonnellate di INDIFFERENZIATO ed estratto oltre 1 miliardo di litri di acqua dalla FALDA parte della quale è finita in fogna condita però con un mix di 50 sostanze inquinanti (circa 130 tonnellate, principalmente solfati e cloruri).
Per non parlare delle migliaia di litri di gasolio bruciati dai camion per conferire i rifiuti ed i prodotti necessari al processo e per ritirare le ceneri (equivalenti in tonnellate al 25 % delle tonnellate di indifferenziato trattato, alla faccia della necessità di ridurre le emissioni di CO2 e, nel nostro caso, l'inquinamento della pianura più inquinata d'Europa)

Anonimo ha detto...

Dal report ufficiale relativo al PIG ... (correzione alla prima riga del commento di ieri)