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Piazza Matteotti: siamo proprio sicuri?

Nel febbraio 1999 - dunque ben 18 anni fa - il Comune di Grugliasco pubblicò un testo dal titolo "reinventacittà", il catalogo dei 45 progetti presentati  nell'ambito del concorso di architettura che si era svolto l'anno prima. Il tema del concorso era la "ricomposizione dell'area centrale", ovvero come ridisegnare la piazza Matteotti senza snaturarne il carattere di cuore della città, ma prefigurandone l'assetto futuro anche in funzione del ripopolamento del centro cittadino. Le figure sono relative al progetto vincitore, "Le tre piazze", presentato da un gruppo di architetti di Genova.
Lo spostamento del mercato dalla piazza a viale Echirolles l'aveva privata di una sua funzione importante, sebbene ancora non si avvertisse il declino complessivo del centro cittadino perché le attività commerciali erano tante e abbastanza fiorenti. Pareva anche che il centro commerciale "Le Serre", aperto da sei anni, non avesse impoverito più di tanto il commercio locale. In compenso nell'area centrale c'erano ancora parecchi edifici fatiscenti e un ridisegno complessivo si rendeva necessario anche per riqualificare il patrimonio urbanistico.

Dato che, senza un progetto globale, è difficile compiere scelte oculate - e questo è tanto più vero quando si tratta di scelte irreversibili, come abbattere edifici e costruirne altri -, l'amministrazione comunale optò per il concorso: idee nuove, proposte alcune interessanti altre strampalate, ma un grande fervore e tanta voglia di ragionale sull'intreccio persone, ambiente di vita, assetto urbano. Questo fu il metodo, allora, e non lo si richiama per nostalgia o per passatismo. Fra l'altro il progetto vincitore prevedeva anche la posa di tettoie, immaginando di restituire alla piazza la sua sede di mercato, questa volta più ridotto e specializzato, così da attrarre anche consumatori che diversamente in centro e a Grugliasco non ci sarebbero venuti proprio.

Solo gli stupidi tentano di negare il passato o, peggio, di riscriverlo a loro uso e consumo. Solo gli scemi si aggrappano al passato come se fosse tutto da preservare e da venerare, incuranti del tempo che passa e delle trasformazioni che intervengono. Gli amministratori intelligenti e lungimiranti sanno trovare nel passato i richiami che servono a progettare cose buone per il futuro e, poi, a realizzarle al meglio.
Il progetto approvato dall'attuale amministrazione non va bene: desertifica la piazza, la inonda di cemento e intasa il centro di traffico e auto in sosta, anche perché rinuncia al già appaltato parcheggio sotterraneo. Il progetto, però fa parte del Pacchetto-Montà, che i grugliaschesi hanno appena mostrato di prediligere...
Come la mettiamo?




















PS I disegni e le foto sono tratte da "reinventacittà", edito dalla Città di Grugliasco (febbraio 1999)
Chi fosse interessato a saperne di più può scrivere una e-mail a grugliasco.democratica@gmail.com. Sarà ricontattato.