Scaricabarile: la comica delle insegne
In questo caldo mese di luglio che volge alla fine l'ennesima dimostrazione dell'insipienza degli amministratori pubblici getta un po' di benzina e contribuisce ad arroventare ulteriormente il clima. Ecco i fatti.
All'avvicinarsi della scorsa campagna elettorale del 2012 per l'elezione del Sindaco e dei consiglieri comunali, l'assessora al Commercio (ora passata al Lavoro) propone ai commercianti del centro e del viale un'iniziativa di alto contenuto culturale e finalizzata al sostegno del piccolo commercio locale: il Comune vi paga l'insegna! Commercianti felici perché una volta tanto non pagano loro, i più candidi si illudono perfino che sia l'inizio di una nuova stagione di meno tasse per tutti e correranno felici a votare Montà e i suoi. La spesa delle insegne è finanziata dei soldi che i gestori dei grandi centri commerciali dei comuni vicini versano ai comuni "danneggiati", inoltre il decoro delle strade è ristabilito... insomma, tutto bene. Tante "insegne elettorali" crescono nella prima parte del 2012, giusto per incoraggiare l'elettore titubante e spingerlo dalla parte giusta.
Tre anni dopo il Comune si accorge che bisogna anche fare un po' di manutenzione: pare che una di queste insegne sia caduta senza ferire nessuno, ma segnalando che qualcuno dovrebbe occuparsene.
Anche questo è del tutto normale, perché non chiedere ai commercianti (che già le avevano avute gratis) di prendersi cura ciascuno della sua insegna? Chi potrebbe mai dire qualcosa, trattasi di pratica amministrativa virtuosa, ma a Grugliasco no.
Così l'assessore "competente" manda a tutti i commercianti una lettera incomprensibile con cui si guarda bene dal dire che si aggiustino e controllino che le loro insegne siano ben salde attaccate al muro. Invece li invita a compilare una apposito modulo (ancora più incomprensibile) con cui o si prendono in carico l'insegna o, se non la vogliono, la "restituiscono" al Comune che ne farà altro uso. Insomma, quello che poteva essere un semplice invito a prendersi in carico un "regalo" passato diventa una specie di "favore", così non si smentiscono neanche questa volta.
Ora, la ragione per cui erano state costruite le insegne era garantire l'omogeneità e il decoro nelle strade a più alta densità commerciale. Se si cominciano a staccare le insegne (pagate ci soldi pubblici) per rimessarle nel magazzino comunale e ogni commerciante si aggiusta da sé, che ne sarà del decoro sbandierato?
Se riescono a trasformare una semplice operazione come questa in un simile casino, come gestiranno mai i problemi ben più complessi che, anche a Grugliasco, avrebbero bisogno di essere governati?
Dato che so che non potete crederci, qui la lettera dell'assessore e i moduli per la scelta.
Felice estate grugliaschese.
Mariano Turigliatto
All'avvicinarsi della scorsa campagna elettorale del 2012 per l'elezione del Sindaco e dei consiglieri comunali, l'assessora al Commercio (ora passata al Lavoro) propone ai commercianti del centro e del viale un'iniziativa di alto contenuto culturale e finalizzata al sostegno del piccolo commercio locale: il Comune vi paga l'insegna! Commercianti felici perché una volta tanto non pagano loro, i più candidi si illudono perfino che sia l'inizio di una nuova stagione di meno tasse per tutti e correranno felici a votare Montà e i suoi. La spesa delle insegne è finanziata dei soldi che i gestori dei grandi centri commerciali dei comuni vicini versano ai comuni "danneggiati", inoltre il decoro delle strade è ristabilito... insomma, tutto bene. Tante "insegne elettorali" crescono nella prima parte del 2012, giusto per incoraggiare l'elettore titubante e spingerlo dalla parte giusta.
Tre anni dopo il Comune si accorge che bisogna anche fare un po' di manutenzione: pare che una di queste insegne sia caduta senza ferire nessuno, ma segnalando che qualcuno dovrebbe occuparsene.
Anche questo è del tutto normale, perché non chiedere ai commercianti (che già le avevano avute gratis) di prendersi cura ciascuno della sua insegna? Chi potrebbe mai dire qualcosa, trattasi di pratica amministrativa virtuosa, ma a Grugliasco no.
Così l'assessore "competente" manda a tutti i commercianti una lettera incomprensibile con cui si guarda bene dal dire che si aggiustino e controllino che le loro insegne siano ben salde attaccate al muro. Invece li invita a compilare una apposito modulo (ancora più incomprensibile) con cui o si prendono in carico l'insegna o, se non la vogliono, la "restituiscono" al Comune che ne farà altro uso. Insomma, quello che poteva essere un semplice invito a prendersi in carico un "regalo" passato diventa una specie di "favore", così non si smentiscono neanche questa volta.
Ora, la ragione per cui erano state costruite le insegne era garantire l'omogeneità e il decoro nelle strade a più alta densità commerciale. Se si cominciano a staccare le insegne (pagate ci soldi pubblici) per rimessarle nel magazzino comunale e ogni commerciante si aggiusta da sé, che ne sarà del decoro sbandierato?
Se riescono a trasformare una semplice operazione come questa in un simile casino, come gestiranno mai i problemi ben più complessi che, anche a Grugliasco, avrebbero bisogno di essere governati?
Dato che so che non potete crederci, qui la lettera dell'assessore e i moduli per la scelta.
Felice estate grugliaschese.
Mariano Turigliatto