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I sassi del Porporati

I cittadini più giovani o più "nuovi" di Grugliasco si chiederanno che cosa siano quei sassi, disposti ai vertici di un quadrato immaginario (pure sbilenco), nel bel mezzo di un prato al parco Porporati. Dodici anni fa erano delle statue di marmo bianco di Carrara, ricavate da blocchi regalati a Grugliasco dai cavatori e scolpiti dagli studenti dell'Accademia della Belle arti di Torino, Carrara e Firenze.
Era l'inizio della primavera del 2002 quando i Grugliaschesi più attenti videro arrivare grossi camion che trasportavano i blocchi della preziosa pietra bianca, già sommariamente sbozzati dagli scultori che poi avrebbero partecipato al Simposio di  scultura, denominato GrugliaScolpita (catalogo). Una volta piazzati nel giardino de Le Serre, cominciarono i lavori: giovani bardati di tutto punto che, con scalpelli e flessibili elettrici, davano forma alla pietra per realizzare opere d'arte da lasciare a
Grugliasco. Durante i 15 giorni di attività gli scultori - parecchi Italiani, un Coreano e un Armeno - venero ospitati dal Comune e dagli sponsor, così che il carico economico principale della collettività fu la successiva installazione nei luoghi dove le sculture erano destinate. 
I bambini delle scuole, i pensionati a spasso, i cittadini incuriositi da tutta quella polvere bianca, insomma tanta gente seguiva i lavori e faceva amicizia con gli scultori al lavoro. Fu una bella esperienza che lasciò alla città 10 sculture e l'obiettivo di ripetere periodicamente il Simposio in modo da fare di Grugliasco una specie di galleria di scultura all'aperto (ecco le opere). Una collezione che anno dopo anno si sarebbe arricchita di opere e di contributi artistici. Naturalmente, la cose non ebbe alcun seguito, cominciò un'altra fase nella storia della città, quella delle raccomandazioni e degli amici degli amici: per iniziative di questo tipo nessuno spazio. Abbelliscono la città  e ringalluzziscono la gente, che poi protesta e non si lascia blandire da una promessina o da un favorino.
Finiti i lavori, d'accordo con gli artisti e compatibilmente con le esigenze della Città, si decise dove installare le sculture così prodotte. Una finì sulla rotonda di piazza papa Giovanni (è ancora lì), quattro all'interno delle Serre (anche quelle sono ancora al loro posto) e le rimanenti cinque al Parco Porporati. Lo scorso anno lavori milionari al Parco e statue spostate (per fare posto a cosa?), naturalmente senza nemmeno chiedere agli artisti di collaborare alla nuova location. Buttate in un prato e dare fastidio a quelli che ci giocano, senza alcun criterio, senza rispetto del lavoro altrui. In linea con tutte le altre azioni di questa amministrazione e dei suoi collaboratori. Una città brutta a triste si controlla meglio: ciascuno cerca la strada personale e aspetta il favore come un cane con al lingua di fuori.

A quelli che mi hanno chiesto spiegazioni ho risposto che è la dimostrazione che la brutta politica si alimenta con la bruttezza della città, che cerca di far sprofondare tutti nella tristezza rassegnata di chi pensa che ribellarsi non serve. Meglio subire e cercare la bellezza altrove, magari all'estero. 
Intanto una statua è sparita (quella del fgruppo fb del parco), ora bisognerà partire alla ricerca della scultura perduta. Sarebbe il caso che lo facesse il sindaco Montà: nel catalogo prodotto allora (edizioni Gribaudo), completamente pagato dagli sponsor, nella terza di copertina fra i curatori figura il suo nome. 
Di seguito le foto delle opere, estratte dal catalogo GrugliaScolpita.