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Di ritorno dal Burkina

di Dida Neirotti
Dopo dieci giorni di full immersion africana, di ritorno alla nostra quotidianità, si impongono alcune riflessioni. In un paese che è penultimo nella graduatoria degli indici di povertà, il calore e l'accoglienza delle persone nei nostri confronti sono state veramente eccezionali: aperti e disponibili hanno fatto di tutto per farci sentire a nostro agio, mettendo a nostra disposizione tutto (il poco) che hanno ma conservando sempre la loro dignità.
La situazione genrale del paese è disastrosa sotto tutti i punti di vista: per questo però un progetto anche piccolo come il nostro può effettivamente cambiare la vita di un certo numero di persone. Nella fattispecie la vita delle donne che producono con enorme fatica il burro di karitè può diventare più sopportabile con l'introduzione delle semplici macchine che saranno installate: l'obiettivo è infatti quello di trasformare questo gruppo, già ben strutturato e solidale, in una piccola impresa da cui ricavare anche un profitto più adeguato.
Ricordiamo infatti che ad oggi, quando va bene, le donne ricavano meno di un euro al giorno... (segue sul blog di Mariano Turigliatto)

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