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Gerbido: progetti, aria fritta e danni collaterali

Martedì 18 aprile 2017 sera, al Gerbido. Il sindaco uscente presenta i progetti per la borgata: ristrutturazione delle scuole e interventi su vie e piazze. Le scuole, materna ed elementare, hanno bisogno di un intervento radicale e la piazza è ridotta ad un triste parcheggio. Quindi, siamo tutti contenti. O almeno interessati.
Il sindaco comincia illustrando il progetto di ristrutturazione della scuola elementare Baracca. La scuola non verrà ricostruita, come pensava qualcuno, ma verranno sostituite le pareti esterne (con tanto di infissi) ed i tramezzi interni. Al piano terra saranno trasferite le 3 sezioni della scuola materna Casalegno, al primo piano saranno sistemate le 5 classi della scuola primaria.
Al piano interrato si realizzerà la mensa, solo per i bambini delle elementari, mentre quelli della materna mangeranno in classe. Ci sarà inoltre la biblioteca e una sala computer. E anche la zona per il riposino dei bimbi della materna. Il giardino della scuola sarà ampliato rubando un po’ di spazio al parcheggio.
Pare tutto bello fino a quando: “Signor sindaco, ma è vero che al posto della scuola materna si faranno degli orti?”. Silenzio. “Macchè ci costruiscono una casa!” e via crescendo.
Il sindaco prova a tamponare. In 17 anni in Comune non ha ancora imparato che bisogna dire anche le cose brutte…
Sì, il comune venderà la scuola Casalegno, così incasserà da 600mila a un milione di euro. Ma la scuola messa a nuovo costerà 2 milioni e mezzo!
Prima di fare due riflessioni sulla scuola, occorre completare il breve racconto delle novità emerse nella serata.
Il comune provvederà a trovare una soluzione per l’anno di chiusura. O uno scuolabus per portare i bambini alla scuola di borgata Lesna, o si affitterà un prefabbricato da sistemare provvisoriamente dove sorgerà la nuova palestra, oppure …
Sono certo che il comune una soluzione la troverà, ma c’è ben altro che preoccupa. Quest’anno le prescrizioni alla prime sono diminuite, solo 13 bambini. Con questi numeri non si fa una classe. Ma non è neppure questo a preoccupare! I problemi si affrontano e risolvono...
Preoccupa la reazione del sindaco. Che oltre a spiegare a ogni piè sospinto che “A casa sua le cose si fanno così!” non riesce a dire nient'altro. 
Che le scuole costino è vero. Ma “razionalizzare” non significa necessariamente vendere una scuola e mettere tutti allo stretto.Nella mia esperienza dal confronto e dalla discussione nascono le soluzioni buone. Se ci si innamora delle proprie idee, è facile che si producano danni.
Il sindaco sembra esserne cosciente quando “spiega” con tono accusatorio che “se non ci sono le iscrizioni e non si faranno le classi, qualcuno dovrà pensare a cosa fare dell’edificio, perché saranno stati spesi 2 milioni e mezzo!”.
Se la riunione di ieri sera, se fosse stata convocata 1 anno fa, le cose sarebbero andate meglio. Per tutti. Ma se un’amministrazione si ostina a sviluppare progetti senza veri confronti pubblici è inevitabile che gli effetti collaterali delle sue iniziative siano gravi e grandi.
Quello che colpisce veramente è la totale incapacità ad assumersi le proprie responsabilità. Questa incapacità preoccupa, perché svela una abitudine a non considerare gli “effetti collaterali” e quindi a non mettere in atto azioni per evitarli o limitarli.
Cosa dire del progetto? Sembra un progetto pensato sulla scia di quello per la media “Europa Unita” . mancano i soldi, mancano gli spazi, così si fa una scuola a norma, che rispetta gli standard minimi del DM 18 dicembre 1975. E si spendono 5 milioni di euro.
Trapela l’esigenza (del sindaco) di fare le cose. E preferisce il farne tante al farle bene. E’ evidente che “si riesce a far stare nella “Baracca” sia i bimbi della materna , sia quelli delle elementari. Per stare ci stanno. Un po’ strettini, ma ci stanno. Ed anche l’area verde, esiste. Ridotta, ma esiste. Ma gli interventi sulla scuola ragionevolmente dovrebbero “colloquiare” con gli altri interventi previsti per il Gerbido.
Da almeno ¼ di secolo sento parlare dell’esigenza di realizzare un centro civico al Gerbido, collegato con la scuola. E magari alcuni locali per i medici di famiglia. La medicina di gruppo esiste, ma anche senza pensare a questo, una buona soluzione potrebbe interessare i medici di medicina generale …
Invece si comprime tutto negli spazi esistenti e si rinuncia a dare una risposta a questi bisogni. E quanto realizzato resterà per 30 o 40 anni.
Un passo indietro per una riflessione sarebbe una cosa saggia, ma questa amministrazione non ci ha abituato a “cose sagge”. Per quanto riguarda la riqualificazione della piazza, come si fa a non essere d’accordo con l’idea di trasformarla da parcheggio ad un luogo destinato alle persone? Se l’idea pare buona, colpisce che l’amministrazione comunale non abbia previsto di spostare il parcheggio da un’altra parte. Non amo i parcheggi, ma prevedere interventi che dividono i cittadini in 2 fazioni, quelli che voglio una piazza vivibile e quelli che vogliono i parcheggi, è la premessa per non realizzare nulla di buono per tutti.
Eppure le soluzioni ci sarebbero.Anche qui, basterebbe usciere dagli uffici, vedere con i propri occhi ed ascoltare le persone
Carlo Proietti