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Grugliasco, andiamo avanti

Carlo Proietti, 60 anni, medico, sposato con due figli già grandi, da sempre lavora come dipendente del Servizio Sanitario Nazionale occupandosi di sicurezza e salute sul lavoro; attualmente lavora presso il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell'ASL TO4
Cinque anni come capogruppo dei consiglieri di Grugliasco Democratica, attento osservatore della realtà grugliaschese, costantemente impegnato a supportare critiche e ragionamenti con dati scientifici e ricerche di alto livello. Probabilmente per questo anche i suoi avversari politici gli riconoscono una grande capacità di intervenire sui problemi e proporre soluzioni praticabili.
Come mai hai deciso di impegnarti nel’attività politica cittadina, di solito avara di soddisfazioni e consumatrice del poco tempo libero?
Ho scoperto la politica  con i miei amici nella prima metà degli anni '70. Anni intensi e turbolenti.  Ma se la passione per la politica, quella  con la "P" maiuscola, non mi ha mai lasciato, ben presto però ho constattato la miseria della politica quotidiana. Così ho iniziato a dedicarmi all'ambiente ed all'ecologia e poi ai temi della tutela della sicurezza e della salute sul lavoro.
Ero residente da una paio di anni a Grugliasco quanto ho avuto la fortuna di assistere da vicino alla primavera Grugliaschese con la prima e poi la seconda amministrazione di Mariano Turigliatto. Ho toccato con mano che era realmente possibile dare un anima all'amministrazione di una città. 
Successivamente lo sconsiderato consumo del territorio, le scelte ipocrite sulla politica di rifiuti che hanno portato all'inceneritore,  la miopia delle scelte relative alla cultura ed all'associazionismo,  mi hanno convinto che forse potevo dare un utile contributo. Così nel 2007 mi sono candidato con Grugliasco Democratica. Nel 2010 sono entrato in consiglio comunale subentrando a Dida Neirotti.  La scelta di ricandidarmi nel 2012 è stata la natuale prosecuzione dell'esperienza.
In questi anni sei stato un implacabile oppositore della giunta Montà. Potresti spiegare le ragioni generali di questa scelta di campo?
Sono entrato in consiglio comunale  con l'idea che l'amministrazione di centro sinistra stesse facendo scelte sbagliate, un po' per incapacità di elaborare progetti compiuti e un po' per incapacità di prevedere le conseguenze delle sue scelte amministrative.  Pensavo che alcune forti sollecitazioni potessero aiutare a fare scelte migliori, nell'interesse dei cittadini.
Ho presto consatato che nessuna argomentazione era in grado di modificare o influenzare le scelte dell'amministrazione. Per intenderci, ... Mazzù, medico e promotore del "bio", riuscì a votare contro la richiesta supportare la distribuzione di pasti per celiaci per lavoratori di aziende grugliaschesi. Ovviamente a spese degli interessati. Il sindaco erà Mazzù, ma già da 10 anni l'amministrazione era quella di Montà, lui si occupava di buona parte delle scelte importanti dell’amministrazione.
E' solo un esempio, ma descrive bene l'incapacità delle amministrazioni grugliaschesi degli ultimi 15 anni ad interessarsi a problemi concreti quando non si intravede un beneficio politico immediato per l'amministrazione stessa e per le cordate politiche che ne fanno parte. Più in generale la trasparenza nell'amministrazione  e la partecipazione  dei cittadini di anno in anno sono diventate sempre più un esercizio formale, privo di reale sostanza. E lo si vede dai risultati.
Le scelte in materia ambientale non hanno mai affrontato i problemi reali  (rifiuti, inquinamento atmosferico,  trasporti, impermeabilizzazione del territorio,  ...), si sono limitate a tentativi di non perdere consenso tra i cittadini. La politica culturale è stata assente. Le scelte sulla scuola dimostrano un'incapacità di confronto con i soggetti interessati ed hanno portato ad un impoverimento delle risorse educative e didattiche  grugliaschesi.  Oltre allo sfratto del Corso di laurea in Tecniche della Prevenzione, non un pezzo del progetto di costuzione del Polo universitario è andato avanti, nonostante i ciclici annunci di ripartenza.
Quali sono gli aspetti dello “stile di governo” del sindaco uscente che maggiormente  ti hanno colpito, in positivo e in negativo?
Montà ha sicuramente sviluppato capacità tecniche utili ad un amministratore locale e sembra padroneggiare norme e conti. Ma un Sindaco non è un Amministratore Delegato, così le capacità tecniche non sono state utilizzate  per azioni utili ai cittadini.
Rispetto agli aspetti negativi, mi pare che ci siamo già soffermati abbastanza sul tema. Potremmo aggiungere l'incapacità di cogliere le opportunità derivanti dalle critiche e dai contributi dell'opposizione. Ancor peggio, l'incapacità di cogliere i contributi della maggioranza che lo sostiene.
Quali sono le caratteristiche che il sindaco dovrebbe avere per amministrare al meglio una città come Grugliasco?
L'idea dell'uomo solo al comando  che decide e risolve i problemi della città,  in troppe situazioni si è ridotta ad un esecizio di protagonismo da parte di persone non all'altezza, che pensano di avere  vinto il diritto a disporre della città e non di amministrarla per conto dei cittadini.
E' ovvio che le scelte amministrative sono in carico al sindaco ed alla maggioranza che lo sostiene, che devono assumersene la responsabilità. Ma ciò che qualifica le scelte di un amministrazione è anche il percorso con cui vengono prese le decisioni.  La partecipazione dei cittadini e delle associazioni è un elemento fondamentale per adottare scelte adeguate alle esigenze della città. Purtroppo, in assenza di un chiaro orientamento politico, di una chiara visione del futuro della città, queste scelte rischiano di produrre rapporti para-clientelari.
Un sindaco ed un'amministrazione debbono avere una visione del futuro che metta al centro gli interessi dei cittadini e devono credere nello sviluppo di programmi su base partecipata.
Gestione del territorio, politiche del lavoro assenti, scuola trascurata, cultura sotto i piedi e clientelismo imperante. Come usciresti da questa situazioni  se toccasse a te governare Grugliasco?
Rimetterei al centro le idee e le persone. Le regole servono a valorizzare e a garantire a ogni proposta e ogni persona lo spazio per contribuire al governo della città. I problemi non si risolvono tutti per incanto, ma il coraggio di progettare la Grugliasco di domani liberi dai condizionamenti dei partit-taxi e dei potentati locali (quelli che pagano campagne elettorali) può aiutare parecchio a uscire da questa brutta condizione.
Si parla di te come uno dei candidati alle prossime amministrative. Che cosa ne pensi, saresti disponibile e a quali condizioni?
A Grugliasco non mancano le persone che potrebbero essere degli ottimi candidati alla funzione di Sindaco e soprattutto hanno le caratteristiche per essere degli ottimi sindaci. Ci sono diversi giovani entusiasti che hanno tutte le caratteristiche per essere ottimi candidati tra pochi anni e che vanno aiutati a crescere in libertà e autonomia.
Ovviamente fa piacere essere considerato come un possibile candidato. Ma la cosa più bella è che stiamo lavorando, senza sgomitare, per costruire una "squadra"  per amministrare Grugliasco nei prossimi 5 anni.  In tempi abbastanza brevi avremo un gruppo di lavoro e le liste a sostegno del progetto: insieme sceglieremo il candidato sindaco, valutando la competenza e l’appeal elettorale.

La mia disponibilità è subordinata alla costruzione di un buon gruppo di lavoro  caratterizzato da competenze e da una visione comune del futuro di Grugliasco. Nel costruirla dovremo utilizzare sempre il "filtro" della partecipazione.  Se ci riusciamo, non avrà senso parlare di condizioni.   
(intervista di Giovanna C.)