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Bilancio di previsione 2015: meglio tardi che mai?

Lunedì 20 luglio il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2015, presentato da sindaco e  giunta con ben 7 mesi di ritardo. Noi abbiamo votato contro e questa la nostra dichiarazione di voto:

Egregio signor sindaco, egregi assessori e consiglieri comunali,

1)      Tempi. oggi, 20 luglio 2015, siamo riuniti in questa aula consigliare per approvare il bilancio di previsione per l’anno in corso. Sono tre anni che segnaliamo questa anomalia: ogni famiglia che si rispetti – a maggior ragione se non sa a fine d’anno quali saranno le entrate del successivo – opera una stima prudenziale e costruisce un bilancio. Lo aggiornerà a mano a mano che le entrate previste si verificheranno e le spese conseguentemente si moduleranno,  lo adeguerà al ribasso in caso di rovesci economici, si permetterà investimenti e spese in sospeso se invece le entrate saranno superiori alle previsioni. Questa semplice pratica permette alla famiglia di affrontare l’anno nuovo con una certa tranquillità almeno nella gestione delle finanze. L’amministrazione di Grugliasco anche quest’anno “prevede” entrate e spese per l’anno in corso oltre la metà della gestione, oltretutto vestendo questo incredibile ritardo con scuse puerili (l’impossibilità di stampare, l’incertezza normativa…); sono le stesse che non hanno impedito al Comune di Collegno di approvare il bilancio 2015 nel mese di marzo, dunque con soli tre mesi di ritardo rispetto alle prescrizioni di legge (contro i sette del nostro).

2)      Modi. E’ del tutto evidente che ogni discussione intorno allo strumento principe dell’amministrazione comunale è ridotta a un esercizio di stile: che senso ha discutere, criticare, eventualmente emendare, uno strumento di pianificazione economica elaborato e presentato fuori tempo massimo perfino per le amministrazioni più criticate?
Gli effetti delle scelte (e dell’inattività) dell’amministrazione per quanto riguarda l’anno in corso si sono già dispiegate producendo i venefici effetti che abbiamo a più riprese sottolineato. Non sarà certo una relazione di 20 minuti, letta dalla voce suadente dell’assessore, unita alle interminabili filippiche del sindaco a corredo, a cambiare le sorti delle politiche (ammesso che ve ne siano) di questa maggioranza per questa città. Questa è l’amara constatazione di come sia stata interpretata e disegnata la funzione del consiglio comunale dalla maggioranza che governa Grugliasco.

3)      Stili. Nei tre anni passati abbiamo presentato emendamenti che ponevano problemi reali che avevamo avvertito in questa città. Giusto per ricordarne alcuni fra i più significativi: stanziamenti per il rinnovo programmato degli arredi scolastici (basta fare un giro per la scuole per capirne le ragioni); stanziamento di fondi, riducendo i costi dei politici locali, per attivare forme di integrazione del reddito dei cassaintegrati, da impegnare in lavori utili alla collettività; interventi per la manutenzione degli orti urbani, implementazione delle spese per cultura e istruzione e molti altri che, per fortuna sono agli atti. Per ciascuno di essi abbiamo indicato non solo la spesa presunta, ma anche la conseguente riduzione di altri capitoli che finanziavano, appunto, prevalentemente l’attività degli organismi politico-amministrativi. Di questi emendamenti al bilancio un numero importante ha passato il vaglio degli uffici e dei revisori del conto… giusto per arrivare in aula ed essere bocciati senza alcuna discussione nel merito (tranne forse che in un caso). Qualche volta fra le risatine di parte dei colleghi di maggioranza che avevano scambiato la proposta politica con le pratiche infantili di misurazione della propria potenza. Bene, quest’anno vi risparmiamo anche questo: state tranquilli, non dovrete neppure alzare il braccio per dire no a semplici proposte di buon senso, fate pure voi.

4)      Voci. Nell’interminabile processo di formazione di questo bilancio ne abbiamo sentite di tutti i colori, viste ancora di più: scuole smantellate, bambini deportati, varianti a go go di lavori pubblici appaltati con un solo concorrente. Abbiamo visto (le delibere che seguono ne sono un bello spaccato) varianti ah hoc, anticipazioni succulente di varianti ancora alla fase iniziale; abbiamo visto conti ballerini sull’asilo nido comunale e incapacità così manifeste nel gestire le cose fino a far scatenare le famiglie dei piccoli cittadini, ovviamente “tutte strumentalizzate dall’opposizione”, come ha recentemente ricordato il sindaco proprio in quest’aula, forse riconducendone l’indipendenza a quella di voi consiglieri di maggioranza. Fino al punto di farvi fare marcia indietro, dopo aver riempito di parole vuote e di ipotesi strampalate giornali di regime e le orecchie di chi ancora vi sta a sentire. Abbiamo sentito parlare di creazione di un fondo immobiliare, senza leggere una carta che sia una, come se fosse normale che una pubblica amministrazione si metta a giocare con le proprietà pubbliche. Vi siete dimenticati le storia dei derivati? Abbiamo assistito increduli ai balletti sul Comitato di Controllo dell’inceneritore, alle previsioni orgasmiche di multe per infrazioni ai semafori di c.so Allamano, alle dichiarazioni di disimpegno da Le Serre srl, subito seguite da delibere di affidamento di servizi e opere, e così via. Oramai il profilo di questa amministrazione è ben chiaro, così come lo è la sua credibilità in città. Perfino gli ortolani si sono arrabbiati e vi hanno fatto fare marcia indietro…

5)      Bla bla. Fiumi di parole sull’Università, ferma dal 2002 e mai più ripartita. Fiumi di parole per illustrare iniziative dai nomi roboanti (Renzi docet) e dal contenuto inversamente proporzionale per peso, significato e impatto. Teatro chiuso e attività in ginocchio, scuole in subbuglio, manutenzione carente e discutibile, clienti in rivolta perché a tre anni dall’insediamento nessuna o quasi delle promesse ha trovato una soddisfazione. Potremmo anche qui farvi la lista, ma la conoscete bene e non vorremmo farvi perdere tempo.

Tutto questo e altro ancora  è scritto nel “bilancio tardivo”. Non l’avete preso sul serio voi amministratori – trattandolo come un fastidioso esercizio – non possiamo certo noi farvi cambiare idea. Finora, con i nostri emendamenti, con le nostre proposte e con le nostre proteste vi abbiamo retto il moccolo, accreditando l’idea che questa fosse un amministrazione con a cuore i problemi della città e che questa maggioranza fosse in ascolto di qualcun altro oltre alle sue clientele. Vi abbiamo abbondantemente dato il tempo e le occasioni per dare prova delle vostre capacità e volontà, adesso basta.
Il nostro voto contrario è anche tutto questo.

Grugliasco, 20 luglio 2015


Elena Giargia                         Carlo Proietti                 Claudio Cerriti            Mariano Turigliatto