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Consiglio Comunale: seduta con sorpresa

Martedì 25 novembre, seduta del Consiglio comunale. All'ordine del giorno delibere "minori"* - in linea con il profilo dell'amministrazione comunale e il cazzeggio amministrativo con cui demos e satelliti tormentano la città da almeno dieci anni, dunque più adatte alla manutenzione delle clientele che a fare cose significative per i concittadini - e l'assestamento di bilancio finale, quello che chiude la stagione della gestione finanziaria e permette che si metta mano al Bilancio di previsione per il nuovo anno.
Alle diciotto i consiglieri cominciano a prendere posto e... sorpresa! Manca il numero legale: la maggioranza, composta da ben 15 consiglieri, non riesce a far arrivare i 13 che servirebbero per aprire i lavori e dare inizio alle danze. Noi dell'opposizione osserviamo divertiti l'affannarsi del sindaco, e di pochi suoi cortigiani attivi, a telefonare qua e là per raccattare qualcuno che è rimasto a casa e farlo venire ad alzare la mano; rinverdendo con questo la tradizione locale e non solo. Se entro un'ora - recita il regolamento - non saranno aperti i lavori, la seduta si intende annullata e le delibere rinviate a nuova convocazione. Al di là delle prescrizioni di legge (il bilancio va approvato entro il 30 novembre, pena la nomina di un commissario ad hoc), sindaco e  maggioranza non fanno di certo una bella figura davanti ai clienti convenuti e che siedono fra il pubblico...
... ancora più brutta la fanno davanti agli assegnatari degli orti urbani a cui hanno promesso mari e monti, clientelizzando perfino la ghiaietta che hanno fatto mettere nel parcheggio del lotto. Sempre fra il pubblico una presenza inquietante: la Massaglia, ex assessore provinciale e "mamma" dell'inceneritore del Gerbido, deciso e cominciato quando c'era lei a dirigere le danze.
La più brutta (figura) la fa il democapogruppo Raffaele Bianco a cui debbono essersi paralizzate anche le dita, di solito agili e snelle nello scrivere minchiate sui social. In tutti i consessi politici (e non solo in quelli) il capogruppo, a fronte di difficoltà evidenti, parla con gli altri e concorda modalità per uscire dall'impasse. Lui se ne sta seduto al suo posto, il ghigno solito trasformato nell'espressione mesta di chi si rende finalmente conto di non essere semplicemente in grado. Sta lì, mentre il suo sindaco si affanna, telefona e fa cose, sempre più solo e sempre più inguaiato.
E' evidente che gli assenti non verranno. Non perché non possono, ma perché così hanno deciso, pare. Ad eccezione di un giovane sussiegoso consigliere, figlio d'arte, che davvero è in ritardo: solitamente lavora fino a tardi. Probabilmente ce la sta mettendo tutta ad arrivare entro le 19: se ce la facesse sarebbero 12, ne mancherebbe solo uno e il giovane NCD, quello che vuole rifondare il centrodestra, sembra voglioso di cacciare la sua tesserina nella fessura per darsi finalmente presente e stampella. Non sapremo mai con certezza che cosa avrebbe fatto... perché arrivano le 19: game over.
Il segretario generale certifica con l'appello che il numero legale non è stato raggiunto e la presidente ci da il largo... ma: colpo di scena! Il sindaco chiede la parola, ce la racconta sulla città, sulle responsabilità, insomma sfodera tutto il suo armamentario di chiacchiere, mettendoci anche un po' di impegno; naturalmente non perde occasione per spiegarci che gli assenti lavorano e quindi eccetera.
Ci consultiamo (Grugliasco Democratica, Ecologisti e 5 Stelle) e decidiamo rapidamente di permettere l'approvazione della delibera di Bilancio, ma non delle altre iscritte all'ordine del giorno.
Presentazione della delibera da parte dell'assessore Borio, con la voce più suadente del solito, rapida votazione e  fine dei lavori. Da parte dei demos e satelliti neanche una parola. Zitto anche Cetto Laqualunque, tornato nelle grazie dal capo per l'occasione. 
Se non abbiamo capito male, ci aspettano tempi interessanti. E la città va sempre peggio.
Mariano Turigliatto

* come una variante al Piano regolatore cimiteriale, una al Regolamento degli Orti urbani, una al Regolamento dell'Albo delle Associazioni... e via cantando. Le ritroveremo alla prossima seduta