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Bilancio latte e miele


di Dida Neirotti
Ancora una volta gli emendamenti al bilancio proposti da Grugliasco Democratica hanno ricevuto parere negativo da parte dei revisori dei conti.
Gli emendamenti erano due: uno proponeva di tagliare un 10% alle prestazioni varie di servizi per spostare quella cifra sull’acquisto di materiale di consumo per asili, scuole, biblioteca; tra l’altro per la biblioteca sono previsti ben 2500 euro per acquisti di materiale di facile consumo, si presume siano libri e certo con quella misera cifra non si può fare granchè! Questo emendamento è stato giudicato inammissibile perché le prestazioni di servizi, naturalmente non spiegati nel dettaglio quindi incomprensibili, non si possono tagliare. Tra le varie motivazioni, anche un errore materiale di calcolo: per carità, gli errori devono essere puniti ma forse, essendo evidente la svista, bastava avvisare telefonicamente per poterla correggere. Cosa che non è stata fatta.
Rispetto all’altro emendamento, che il gruppo riteneva molto qualificante ed essenziale, si proponevano degli spostamenti di spesa da alcune opere pubbliche, ad esempio, 50.000 euro dal mai finito Parco di Via Olevano, o 130.000 euro da incarichi esterni, più altri 250.000 euro da vari altri titoli, alla pubblica illuminazione (180.000 euro) ed agli interventi di risparmio energetico sugli edifici comunali, scuole, impianti sportivi (250.000 euro). Il parere negativo questa volta, è stato dato perché contestualmente non è stata presentata la variazione al piano delle opere.
Al di là del fatto che mai era stato detto che bisognava presentare anche quella variazione, è evidente l’intenzione di appigliarsi a qualsiasi lieve vizio di forma per cassare ogni tentativo di innovazione e modifica a quanto già stabilito.
Forse ha vinto la paura che in Consiglio quest’emendamento potesse passare?
E’ ancora una volta l’atteggiamento arrogante di chi crede di poter governare come vuole, forte dell’investitura popolare delle ultime elezioni, salvo strillare nei confronti del governo nazionale quando adotta esattamente lo stesso metodo.

Lunedì 23 febbraio il bilancio arriva in aula consigliare: c’è la solita illustrazione da parte dell’assessore Montà, interventi vari e poi si passa ad esaminare gli emendamenti. Colpo di scena: due emendamenti del PdL e due di AN vengono sostenuti dall’amministrazione nella persona del Sindaco e passano con 25 voti a favore e 1 astenuto (Grugliasco democratica). A questo punto tutti gli altri emendamenti vengono ritirati con grandi manifestazioni di stima reciproca, ringraziamenti, riconoscimenti di meriti, veri o presunti, nei confronti di un’opposizione finalmente costruttiva. Naturalmente noi, l’opposizione “cattiva”, distruttrice, rancorosa e quant’altro, siamo additati come i reprobi, quelli che non propongono mai nulla, che sanno solo puntare il dito sulle manchevolezze, sempre inventate, dell’amministrazione.
Il bilancio viene poi approvato con 23 voti favorevoli e 8 contrari: l’opposizione “buona” infatti non può spingere il suo sostegno fino all’astensione!
Solo un’interpretazione maligna, e quindi a noi estranea, può pensare ad un accordo preventivo però…qualche ora di sonno in più non è certo un compenso disprezzabile: il bilancio è infatti stato votato intorno all’una di notte invece che alle sei del mattino come l’anno scorso con buona pace dei cittadini grugliaschesi che seguitano a pagare l’IRPEF allo 0,5 per cento, che subiscono l’aumento Istat sulle tariffe, che devono aspettare gli automobilisti indisciplinati per veder realizzare opere di interesse comune.

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